Aperto e chiuso dal governo di due tecnici, Mario Monti e Mario Draghi, il secondo decennio del Duemila ha visto una svolta abbastanza imprevista nella politica italiana. Il quarto governo Berlusconi (2008-11) è stato l'ultimo a uscire dalle urne; dopo l'interludio del governo tecnico di Monti, il terremoto elettorale del 2013 con lo straordinario successo dei 5 stelle rende lo scenario politico sostanzialmente tripolare, con un'impasse nella creazione di un governo superata solo dall'azione del presidente della Repubblica. Anni di nuovi leader, di un confronto politico accanito ma povero, di governi instabili e improbabili. Questo è quanto raccontano con rigore gli autori, seguendo governo dopo governo, elezione dopo elezione, la cronaca politica di un periodo che consegna più interrogativi e più nodi da sciogliere di quanti ne abbia ereditati.
Slogan dell'isolazionismo americano, una corrente che percorre fin dalle origini la storia degli Usa, «America First» è stato ripreso da Donald Trump che, nel rovesciare gli ultimi settant'anni di politica estera statunitense, ha voluto affermare la priorità dell'interesse nazionale e la piena sovranità del paese al di là degli impegni, dei trattati e delle istituzioni internazionali. Mettendo in prospettiva la rivoluzione di Trump, il libro offre un ritratto inatteso dell'America di oggi: un paese che, se sembra aver perso le coordinate della sua azione politica, dimostra però di avere un'eccezionale vitalità e grandi capacità di ripresa.
L'ultimo quarto di secolo ha visto la scena mondiale percorsa da vicende fra le più intense e drammatiche dalla seconda guerra mondiale: i conflitti in Europa e in Medio Oriente, l'attacco alle Twin Towers, una crisi economica epocale, l'ingresso nell'area del benessere di nuovi paesi, il terrorismo islamista. Gli equilibri politici ed economici sono rimessi in gioco ridisegnando un nuovo scenario mondiale. Gli Stati Uniti come potenza egemone e l'Europa hanno vissuto e vivono una serie di cambiamenti che ne ridefiniscono il ruolo internazionale e i rapporti reciproci, ricapitolati nel volume in maniera documentata e problematica.
Con l'insediamento del governo Monti è giunto al termine un ventennio nella storia d'Italia: aperto e chiuso da una crisi di sistema e dallo smottamento dei partiti. Il libro mette l'accento su quello che sembra essere un declino inarrestabile, conseguenza non solo della crisi internazionale ma anche del fallimento di due progetti politici. Il primo, identificabile con il centro-sinistra, mirava a fare dell'Italia un "paese normale", il secondo, incarnato da Silvio Berlusconi, prometteva una "rivoluzione liberale". Una deriva da cui si potrà uscire solo con una classe politica nuova e un nuovo modello di sviluppo.
Il volume traccia la storia del nostro paese a partire dalla seconda guerra mondiale per giungere ai giorni nostri. Dalla caduta del fascismo alle elezioni del '48, dagli anni del centrismo a quelli del centro-sinistra, sino al terremoto politico del 1992 e, attraverso le vicende della Seconda Repubblica, alla crisi politica culminata nella caduta del governo Berlusconi nel novembre 2011. Pur privilegiando l'aspetto politico e istituzionale, l'autore non trascura i problemi economici e sociali, e il contesto internazionale.
È trascorso ormai più di mezzo secolo dalla fine della guerra e nel 2006 la Repubblica italiana ha compiuto sessant'anni di vita. In maniera lineare e sistematica questo volume traccia la storia del nostro paese a partire appunto dalla seconda guerra mondiale, per giungere ai giorni nostri. Dalla caduta del fascismo alle elezioni del '48, dagli anni del centrismo a quelli del centrosinistra, sino alla fase di transizione degli anni '80, al terremoto politico del 1992 e all'attuale crisi del sistema italiano, nella sua analisi degli eventi l'autore privilegia l'aspetto politico e istituzionale, senza tuttavia trascurare i problemi economici e sociali, e il contesto internazionale. Un'opera di grande utilità per chi abbia interesse ad acquisire una meditata visione della storia dell'Italia contemporanea.
L'America delle grandi presidenze democratiche è ormai un ricordo lontano. Le riforme di Roosevelt e dei Kennedy sono esaurite da tempo, il nuovo corso sembra rinnegarle almeno in parte. Sono cambiati i meccanismi che governano il sistema politico e la formazione del consenso. È in atto un ampio processo di frammentazione della società dovuto a un'immigrazione, prevalentemente di ispanici e di asiatici, che non riesce a integrarsi. La fine della guerra fredda ha visto la nascita di un unilateralismo sempre più orientato verso l'uso dello strumento militare che si sta rivelando inadatto a combattere il terrorismo. Mammarella passa al setaccio la realtà politica e sociale dell'America di oggi.