Una proposta alternativa all'uso di quel motore dei sentimenti che, per De Amicis, è il cuore: testa come ragione, come timone degli impulsi istintuali che potrebbero condurci a non valutare compiutamente gli effetti di scelte ed azioni prodotte da meccaniche esclusivamente sentimentali. Il libro si svolge, allora, seguendo una tecnica un po' manualistica ed un po' narrativa, proponendo una lettura dell'Italia post-unitaria vista dall'interno delle speranze di un giovanetto, ma chiarite e indirizzate da un uomo che ha molto vissuto e che, nell'espressione della propria ideologia umana, denuncia l'ambivalenza di un pensiero politico che è in bilico fra socialismo, nazionalismo ed accenti reazionari.