Cosa significa per i bambini e le bambine non sapere che il latte bevuto a colazione proviene da una mucca (e comunque non aver mai visto una mucca)? Cosa vuol dire per la crescita dei ragazzi giocare sempre più al chiuso delle loro camerette o dei salotti o comunque davanti a piccoli schermi? L’esperienza della quale oggi i bambini e le bambine rischiano di essere deprivati è quella di far parte del mondo. Ogni persona cresce in sano equilibrio con se stesso e con l’ambiente solamente se si trova nella condizione di entrare in quell’ambiente, di diventarne parte attiva.
E il mondo non è virtuale, la natura è reale.
In questo libro proponiamo un’esposizione cauta alla natura, non un ritorno all’Arcadia, ma un approccio mediato alla natura, che per l’uomo e la donna ci sembra l’unico possibile.
Un invito a passare sulla Terra con piede leggero, vivendola come la casa di tutti, uomini e donne, di bambini e bambine, animali e piante, fiumi e montagne.
La storia, la politica, la teoria: oggetti che la pedagogia e l'educazione contemporanee sembrano aver dimenticato, buchi neri dai quali esse si tengono lontane con una sorta di paura. Cosi si educa senza mostrare la storicità delle cose, delle azioni, delle scelte, senza sottolineare la politicità dell'educazione e il suo fondarsi su una determinata concezione della società, senza approfondire teoricamente ciò che si mette in pratica. L'effetto di queste pratiche educative è il soggetto che vive in un presente puntuale e senza storia, che non riesce a cogliere la centralità della politica per la vita quotidiana, che ha eliminato la riflessione teorica dalle sue attività. Questo libro riabilita l'educazione alla storia, alla politica, alla teoria, e soprattutto cerca di riscrivere la storia delle pratiche educative come pratiche di potere, di pensare a una politica dell'educazione, di riproporre una forte teoria filosofica dell'educazione.
Questo non è il solito manuale di giochi e strumenti per fare teatro in educazione. Al contrario, propone di fare dell'educazione un teatro, con le sue maschere, ruoli, materiali di scena, perché l'educazione non è la vita, ma la vita "rimemorata", inventata, giocata e recitata. Anzi, come il teatro, anche l'educazione è una struttura di finzione. Come l'arte e come il teatro, infatti, l'esperienza educativa modifica le cose per rendere possibile un'esperienza che altrimenti non sarebbe possibile.
Questo libro inconsueto per introdurre i temi fondamentali della Costituzione propone attività, giochi di ruolo, simulazioni, ecc... Si può utilizzare con i ragazzi dagli 8 anni in su, ma anche in un gruppo di animazione. Non è rivolto soltanto agli insegnanti di italiano, storia, educazione civica ma anche ad educatori, catechisti, capi scout, conduttori di laboratori e di training, insegnanti di italiano in corsi per cittadini stranieri. Si scopre così che basta divertirsi per apprendere che in quel patto fondativo chiamato Costituzione sia racchiuso ancora l'ossigeno che rende sana la nostra convivenza sociale.
Come tradurre la pedagogia narrativa in esperienza concreta di didattica e di vita. Questo volume fa parte della collana mondialita', studiata per insegnanti ed educatori di gruppi giovanili. L'autore p resenta 35 esperienze ambientate nella scuola e fuori di essa. Un libro per rendere efficace e aumentare la dimensione formativa dell'incontro tra fo rmatore e giovane; tra i giovani fra di loro. Un sussidio valido oltre che nell'ambiente scolastico, anche in quello fo