Il diritto romano è, senza dubbio, una delle forme culturali che hanno lasciato l'influenza più duratura e ampia nella storia umana. Fra le ragioni di questo successo vi è una produzione letteraria - quella dei giuristi - capace di attingere valori, parole e argomenti dall'intera cultura latina e di trasformarli in un'efficace tecnica di governo della società. Mettendo a frutto una documentazione ricca e variegata, Dario Mantovani, storico del diritto romano al Collège de France, con un approccio all'intersezione tra diritto, filologia e storia, restituisce a questa 'letteratura invisibile' il posto che le spetta. Sottoporre gli scritti dei giuristi di Roma ai metodi e alle questioni solitamente riservati alle opere letterarie consente di accertare sotto quale forma circolassero e di determinare se la loro diffusione fosse più o meno estesa e quali strati sociali toccasse. Scopriremo soprattutto il modo di ragionare dei giuristi, capaci di adottare di volta in volta forme espressive e ruoli differenti, qui impersonati da tre figure: il giurista filosofo, il giurista storico e il giurista insegnante. Una versatilità che spiega anche l'immenso lascito che hanno trasmesso alla cultura giuridica moderna.
Mattia Raul Gallo ha trovato il suo posto al sole. Lasciato il suo paese quando aveva 18 anni si è messo al soldo di Mister Brando, signore della droga della riviera romagnola, ed è diventato in breve tempo il pusher più importante di tutta la costa. Circondato da amici e colleghi, che considera una vera famiglia, Mattia sembrerebbe a prima vista appagato e soddisfatto. Il suo sistema di vita viene però messo in crisi dalla morte della madre e dal conseguente affidamento a lui della sorella minore (17 anni) che non vede da quando era piccolissima. Inoltre c'è un killer che nel frattempo, per conto di spacciatori turchi, gliel'ha giurata. Le due circostanze gli creeranno non pochi problemi, precipitandolo in un vortice di avventure paradossali, ma lo metteranno anche di fronte a nuove e inaspettate responsabilità.