Nelle visioni di William Blake, la "terra di Ulro" designa un luogo di sofferenza e costrizione che molto somiglia a quello che Milosz ha attraversato, dalle turbolenze degli anni dell'anteguerra all'invasione nazista della Polonia, al regime sovietico, all'esilio. Ma per tutta la vita Milosz ha pensato che scrivere potesse servire anche a infrangere i cancelli di quel luogo sinistro. Il libro è una autobiografia intellettuale.