Kostas Charitos è stato promosso direttore delle forze di polizia dell'Attica. Un grande traguardo da festeggiare con parenti, colleghi e amici. Appena assunto il ruolo il suo primo compito è quello di garantire la sicurezza di un gruppo di ricchi investitori stranieri che sta per arrivare in Grecia. Il loro scopo è quello di reinventare l'antica repubblica ateniese, che sostengono essere l'unico sistema politico adatto al mondo di oggi, e al contempo investire nel paese. I facoltosi magnati vengono accolti con entusiasmo e interesse, ma non tutti li vedono di buon occhio. Delle giovani, che si fanno chiamare le Cariatidi, non si fidano e temono che, dietro agli sbandierati buoni propositi, si nasconda ben altro. Catturando l'attenzione grazie ad alcune clamorose proteste, riescono a organizzare una campagna contro gli investitori che, poco dopo, abbandonano il paese, sostenendo di non sentirsi più i benvenuti. Il malcontento dilaga rapidamente tra la popolazione, che imputa alle Cariatidi la fuga dei ricchi ospiti e la perdita delle possibilità di crescita economica che portavano con loro. Le conseguenze saranno tragiche: una delle ragazze viene ammazzata sotto casa, ma potrebbe non essere l'unica vittima. Anche le altre sono in pericolo. Toccherà a Charitos - affiancato dalla commissaria Antigone Ferleki, nuovo capo della squadra omicidi - affrontare l'indagine e risolvere i molti punti oscuri della vicenda, mentre cerca di adeguarsi al nuovo incarico e di gestire anche la vita privata, le preoccupazioni e le gioie che la sua famiglia allargata gli dà, in un'Atene che cambia e si trasforma rimanendo, nel profondo, sempre se stessa.
Atene sta affrontando il momento più duro dell'epidemia, la città è in lockdown e tutti soffrono le conseguenze psicologiche ed economiche delle restrizioni, anche la famiglia di Charitos. Per lui però, almeno al lavoro, è un periodo tranquillo, sembra che anche gli assassini preferiscano stare chiusi in casa. Ma la calma non dura a lungo e quando un suo vecchio collaboratore, Vlasòpoulos, gli chiede consiglio riguardo una strana lettera d'addio che inneggia a una fantomatica "congiura dei suicidi", Charitos non può far altro che iniziare a indagare. Anche perché la lettera diventa un caso sui social, provoca manifestazioni contro le ristrettezze causate dal lockdown e i suoi superiori vogliono che scopra chi c'è dietro. La situazione peggiora quando altri anziani decidono di farla finita lasciando lettere molto simili ma, soprattutto, quando una banda di giovani che si firma "Combattenti del 2021" comincia una serie di sanguinose azioni per sabotare le vaccinazioni contro il covid. Charitos, così, dovrà dividersi tra due difficili casi in una città semideserta e prostrata dal virus. Tra agitazioni sociali dovute alle chiusure, crisi economica, negazionisti, cospirazionisti e antivaccinisti, Kostas Charitos deve affrontare un'indagine complessa che lo porterà a scavare, una volta ancora, nel ventre molle di Atene e della sua gente, sfinita ma indomita.
Il commissario Charitos è appena diventato nonno del piccolo Lambros, quando un imprenditore filantropo, proprietario di una catena di alberghi, viene ucciso con un'autobomba nei dintorni di Atene. L'attentato viene rivendicato da un gruppo che si firma Esercito degli Idioti Nazionali, ma i motivi dell'omicidio restano oscuri. I sospetti su terrorismo e criminalità organizzata svaniscono mano a mano che la polizia ricostruisce i segreti della vittima, ben nascosti sotto la vita di specchiata onestà che ha sempre esibito. Un messaggio ricevuto dagli investigatori conferma che sono sulla strada giusta: la vittima è colpevole di ipocrisia. La scia di sangue non si ferma, alcune tra le più alte sfere della Grecia e dell'Europa vengono assassinate con la stessa accusa, che sembra l'unico elemento in comune tra loro. Charitos, diviso tra il desiderio di guadagnarsi l'agognata promozione e quello di godersi il nipotino, conduce l'inchiesta come un direttore d'orchestra, che tutti ascolta e da ciascuno coglie un elemento che può rivelarsi decisivo, fino a scoprire chi si cela dietro l'Esercito degli Idioti Nazionali e perché ha deciso di vendicare l'ipocrisia e l'ingiustizia del nostro mondo. Kostas Charitos indaga su un nemico dai mille volti, che costringerà il suo implacabile desiderio di giustizia a fare i conti con la propria coscienza, e con le ragioni imprevedibili del cuore.
Una notizia improvvisa scuote il commissariato di Kostas Charitos: il direttore Ghikas va in pensione e lascia proprio a Charitos il comando temporaneo della Centrale di polizia di Atene. Ma il commissario più famoso di Grecia non ha tempo di festeggiare la promozione. Viene infatti ucciso il ministro per le Riforme: nella rivendicazione si legge che il politico, già stimato professore universitario, è stato ucciso perché ha tradito la sua missione di docente per fare carriera politica, venendo così meno ai suoi doveri verso gli studenti. L'aria in città è tesa, ma Charitos e l'amata moglie Adriana assaporano una nuova felicità perché la figlia Caterina li renderà presto nonni, così si rilassano frequentando tre nuove amiche dalla simpatia irresistibile, conosciute durante una vacanza in Epiro. Qualche giorno dopo viene ucciso con un'iniezione letale un altro ministro, ex docente anch'egli. Quando spunta il cadavere di un terzo professore, la situazione sembra andare fuori controllo: il governo chiede un'immediata svolta alle indagini che, tuttavia, continuano a brancolare nel buio. Kostas Charitos deve abituarsi in fretta alle responsabilità del suo nuovo ruolo per venire a capo di un intrigo tra politica e università che lo vede coinvolto in prima persona, un gioco pericoloso in cui nulla è come appare.
Dopo anni di crisi, la Grecia vive un’entusiasmante ripresa economica, il denaro inizia di nuovo a scorrere e i greci tornano alle loro vecchie e buone abitudini. Così, quando un funzionario dell’Ente del turismo viene trovato morto nella sua abitazione, ucciso da un colpo di pistola alla testa, le indagini vengono chiuse in fretta con la confessione di due ladruncoli. Il miracolo economico non si può arrestare.
Poco dopo, il nuovo vicecomandante ferma anche l’inchiesta sull’assassinio di un noto armatore. Solo il commissario Kostas Charitos nutre dei dubbi: strane coincidenze legano gli investitori che scommettono sul rilancio del paese al riciclaggio di denaro sporco nelle Isole Cayman.Due vittime sono molte, tre diventano troppe: il giornalista Sotiròpoulos, vecchia conoscenza di Charitos, viene giustiziato nella sua auto e il commissario decide, allora, di seguire il suo intuito, di indagare per conto proprio e contro il volere dei superiori. Charitos sa che solo ricostruendo la provenienza dei soldi potrà risolvere la serie di misteriosi omicidi.
Il grande ritorno del commissario Kostas Charitos, la sua decima inchiesta, in cui arriva a mettere a repentaglio la propria carriera nella polizia pur di smascherare i nuovi poteri che tengono in ostaggio l’intero paese.
Dalle indagini del commissario Charitos in Grecia, a quelle del suo collega Murat sulle infiltrazioni mafiose in Germania, dalle rotte dei migranti a un prete ortodosso che mette a rischio la sua vita per aiutarli, dal fallito attentato a Hitler alle persecuzioni contro i greci nella Turchia degli anni '50, Petros Markaris raccoglie in questo libro tutte le sfumature del suo Mediterraneo: il giallo, la critica sociale, il racconto autobiografico. Con una scrittura al contempo polifonica e dalla forza immediatamente riconoscibile, le storie di "L'assassinio di un immortale" ci regalano eroi epici ma fino in fondo umani, ognuno alle prese con la propria ricerca - della verità, della salvezza, della giustizia - per cui battersi ostinatamente come nuovi Ulisse dei nostri giorni.
Un imprenditore greco-tedesco si uccide ad Atene. Ma all'ambasciata tedesca giunge un biglietto, firmato "I Greci degli anni '50", in cui si sostiene che si è trattato di un omicidio. Ed ecco verificarsi altre morti a breve distanza di tempo: il proprietario di una scuola privata, un faccendiere che faceva da mediatore tra gli imprenditori e gli amministratori intascando e distribuendo bustarelle, e infine due proprietari agricoli. Ogni volta la "rivendicazione" via Internet arriva puntuale. Il commissario Charitos ha nuovo pane per i suoi denti. E adesso deve anche proteggere la figlia, aggredita da membri di "Alba dorata" a causa del suo impegno a favore degli immigrati. L'epilogo della serie sulla Crisi ci mette di fronte al consueto scenario di corruzione sociale e caduta libera dei valori.
Capodanno 2014. Grecia, Spagna e Italia sono uscite dall'euro. Anche la famiglia Charitos festeggia l'ultima notte dell'euro, e il ritorno alla dracma. Ma la festa dura poco e, ben presto, lascia spazio al disordine sociale: stipendi bloccati, governo tecnico fasullo, banche chiuse, disoccupazione, anziani affamati che rovistano nei cassonetti. Nel caos che si genera, accadono strani omicidi. Le vittime sono tre ex rivoluzionari del Politecnico, il movimento che insorse negli anni settanta contro il regime dei colonnelli. Sui loro corpi, il misterioso assassino lascia un messaggio, sempre lo stesso. È il comunicato della radio libera degli studenti rivoltosi del Politecnico: "Pane, Istruzione, Libertà". E a Charitos, in un clima rovente di protesta sociale, spetta l'onere di districarsi in questa nuova, delicatissima indagine.
"Ci troviamo in piena crisi e l'anno ormai imminente sarà, almeno per la Grecia, più difficile di tutti gli altri. Questa crisi non è solo finanziaria. Segna anche la fine delle illusioni con le quali abbiamo vissuto fin dalla costituzione dell'Unione monetaria. Gli articoli, le interviste e i discorsi contenuti in questo libro sono un tentativo di fare i conti con queste illusioni. Rappresentano anche uno sforzo di chiarire le cause e le conseguenze del disastro economico dalla prospettiva di uno scrittore. Da quando è iniziata la crisi, circola una parola che i politici e i giornalisti usano molto volentieri e che mi innervosisce profondamente. Si tratta di: 'narrazione'. Come ho già detto, io sono uno scrittore e non un politico o un editorialista. Per questo so anche che una narrazione presuppone una storia che si desidera raccontare. Non c'è narrazione senza storia. Quale storia, quindi, potremmo raccontare in Europa? L'Euro non è l'unica cosa che ci accomuna e quindi non dovremmo limitarci a questo argomento. L'Europa ha molte storie da raccontare. Sarebbe bello se le unissimo al fine di dar vita a una narrazione comune." (Petros Markaris)
“Non sarei mai arrivato al romanzo se non mi si fosse presentato dinnanzi il commissario Kostas Charitos. Quale che sia il mio successo come romanziere, lo devo innanzi tutto a lui. Ci sono personaggi che ti balzano davanti all’improvviso quando non ne avevi neanche mai sospettato l’esistenza. Mi è sbucato davanti nell’autunno del 1993. Era il terzo anno della serie televisiva Anatomia di un delitto, di cui, svogliatamente, scrivevo la sceneggiatura, braccato dalle scadenze. All’improvviso, si è materializzata nel mio studio una famiglia formata da tre persone: padre, madre e figlio. Una tipica famiglia greca, di quelle che si possono incontrare in qualunque quartiere piccoloborghese di Atene. Il mio primo pensiero è stato quello di mandarli tutti al diavolo e buonanotte. Ecco come è andato il mio primo contatto con Charitos. Entravo nello studio e lo trovavo lì, pronto a martellarmi il cervello. In capo a un mese la sua presenza si era trasformata in una tortura quotidiana. Non riuscivo a concentrarmi, e ogni sforzo per farlo sloggiare – con le buone o con le cattive – falliva miseramente. Una mattina, ebbi un’illuminazione: per tormentarmi così, questo tale non poteva che essere un dentista o uno sbirro. Fu la prima volta che pensai che Charitos potesse essere un poliziotto.”
Petros Markaris