L’appassionante e aggiornato studio di Robert A. Markus è la prima monografia, dopo quella di F.H. Dudden del 1905, a occuparsi in modo sistematico della vita e delle opere di Gregorio Magno, così come del suo pensiero e della sua spiritualità. Con straordinaria conoscenza non solo degli scritti gregoriani, ma anche di tutta la tradizione latina da cui essi traggono origine, Markus dipinge un vivido ritratto delle vicende con cui, giorno dopo giorno, dovette misurarsi una delle personalità più avvincenti del- l’epoca. La cultura di Gregorio viene analizzata nel contesto della tradizione educativa romana della tarda antichità e alla luce della tradizione patristica. In Gregorio Markus interpreta l’aristocratico del tardo impero convertitosi all’ideale ascetico, dibattuto tra la propria inclinazione alla vita monastica e i doveri del ministero episcopale, in un’epoca di cambiamenti radicali nel mondo romano. Il volume affronta i diversi aspetti del pontificato di Gregorio Magno: vescovo di Roma, responsabile dei possedimenti ecclesiastici, impegnato nella gestione dei rapporti con l’impero, con i regni barbarici della Spagna e delle Gallie e nella missione agli Angli. Così esso si propone come un contributo tra i più significativi allo studio dell’età tardo-antica.
Robert A. Markus è Professore Emerito dell’Università di Nottingham e studioso del cristianesimo antico. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: The End of Ancient Christianity, Cambridge 1990 (trad. it. La fine della cristianità antica, Roma 1996) e Signs and Meanings: World and Text in Ancient Christianity, Liverpool 1996.
L'autore
Robert Markus è Professore Emerito presso l'Università di Nottingham ed è membro della British Academy. È stato membro dell'Institute for Advanced Studies di Princeton e Distinguished Visiting Professor di Studi Cristiani Antichi presso la Catholic University of America. Tra le sue pubblicazioni è da segnalare il noto studio Saeculum: History and Society in the Theology of St Augustine (seconda edizione, Cambridge 1988).
Il libro
Questo studio si occupa di un problema storico centrale: la natura dei mutamenti che hanno trasformato gli orizzonti intellettuali e spirituali del mondo cristiano dal IV secolo fino alla fine del VI secolo. Perché, ad esempio, le convinzioni, gli atteggiamenti e le tradizioni di Gregorio Magno si differenziano così notevolmente da quelle di Agostino? La fine della cristianità antica esamina come i Cristiani, che in precedenza avevano costituito una minoranza minacciata ed assediata, giunsero a definire la propria identità in un mutato contesto di rispettabilità religiosa, dove la loro fede era diventata una fonte di privilegi, prestigio e potere. Il professor Markus torna a valutare il culto dei martiri e la creazione di schemi di tempo sacro e di spazio sacro, ed analizza il richiamo esercitato dall'ascetismo ed il suo impatto sulla Chiesa in generale. Questi mutamenti costituiscono parte di una transizione fondamentale, che può forse venire descritta nel modo migliore come il mutamento dalle forme di cristianità antica a quelle della cristianità medievale, mutamento che procede da una cultura laica più antica e più varia e si muove in direzione di una cultura religiosa che poggia su di una solida base biblica.