Alla fine del Quattrocento Firenze si trova in una fase di grande incertezza e instabilità, non solo politica. In questo contesto emerge l'inquietante figura di Girolamo Savonarola, frate domenicano che predica il rifiuto del lusso e il ritorno a una morale rigorosa, e con i suoi sermoni infuocati e il suo carisma irresistibile conquista la società fiorentina, salvo poi essere travolto dalle stesse passioni che aveva scatenato, dall'odio delle ricche famiglie e dal sospetto delle gerarchie ecclesiastiche. In queste pagine Lauro Martines, autorevole esperto del Quattrocento italiano, scopre un Savonarola inedito: non un demagogo austero e puritano ma uno straordinario mediatore che ispirò un dibattito politico travolgente in una città da poco liberata dalla tirannia. Sottoponendo a un serrato esame critico l'immagine distorta del frate domenicano, tramandata dalle grandi famiglie vicine ai Medici, Martines restituisce tutta la complessità dell'uomo che fu la guida religiosa e civile della Firenze repubblicana, in una fusione di moralità e politica che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia d'Italia.