
Un corso di esercizi spirituali finora inedito, tenuto dal cardinale Martini a Galloro nel maggio 2007, sul cammino di Paolo verso Gerusalemme. Una ricchissima competenza biblica, messa a servizio del prossimo con la consueta umiltà, accanto a un'intensa esperienza di preghiera accompagnano il lettore lungo le vicende dell'apostolo, in viaggio verso la città santa. Attraverso la forma del dialogo costante con il Signore, Martini tocca le fondamenta della fede, scardinando certezze acquisite, rovesciando punti di vista, per giungere al cuore del Verbo di Dio che si è fatto carne con noi e per noi. Perché il viaggio di Paolo è immagine del viaggio di tutti noi, chiamati a lasciarci travolgere da un amore che è totale e solo può dare compimento al nostro essere più profondo.
È necessario togliere dal dialogo con Dio ogni presunzione, tutto ciò che crediamo di aver imparato e di possedere. Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri, non come possidenti. Ogni volta che ci presentiamo davanti a Dio, ci presentiamo come assolutamente poveri; credo che, tutte le volte che non lo facciamo, la nostra preghiera ne soffra, diventi più pesante, sia carica di cose che la disturbano. È necessario entrare davanti a Dio veramente in stato di povertà, di spogliazione, di assenza di pretese: Signore, non sono capace di pregare e se tu permetterai che io stia davanti a te in uno stato di aridità, di attesa, ebbene benedirò questa attesa, perché tu sei troppo grande perché io ti possa comprendere. Tu sei l'Immenso, l'Infinito, l'Eterno: come posso io parlare con te? (Carlo Maria Martini)
Carlo Maria Martini conosceva bene il rischio della parola carità: "Non pochi pensano subito a qualche atto di umana compassione, o a tirar fuori qualcosa dal portafoglio, o a gesti e attitudini poco efficaci a cambiare davvero la storia". Ma non è questa la testimonianza dei cristiani, uomini e donne che hanno smesso di pensare a se stessi perché hanno sperimentato dentro la propria persona la forza di Dio. E da qui nasce la decisione, l'energia inesauribile, l'ascolto, il movimento verso il vicino, il prossimo, l'accoglienza per creare una nuova umanità. Questo è il potente insegnamento di Martini che non aveva una ricetta pronta ma che si metteva in ascolto profondo dei suoi "vicini": carcerati, disabili, malati, poveri, migranti e stranieri, emarginati dalla droga, anziani, terroristi e brigatisti, con i quali Martini intrattenne per lungo tempo un rapporto epistolare regolare e che sfociò nel noto episodio della consegna delle armi avvenuto segretamente nei locali della curia milanese.
Basta una piccola luce per tornare a camminare, a vedere gli altri attorno a noi, a trovare le nostre cose che sembravano scomparse, perdute. E la luce non è mai "a caso". Un volume della serie Setteminuti per lo spirito, agili libretti pensati per coniugare il nostro bisogno di spiritualità con i tempi della vita moderna.
Martini è stato, di fatto, uno dei maggiori biblisti italiani (e non solo) nel XX secolo: coniugando la sua spiritualità ignaziana e la formazione esegetica al testo biblico ci ha lasciato straordinari commenti al Vangelo, tra i quali ne abbiamo scelti alcuni che possono fare da originale guida al nostro pregare i misteri del Rosario e che sono riportati in queste pagine. Pregare il Rosario con Carlo Maria Martini è un vero e proprio cammino all'interno della Parola, una ruminazione del Verbo, un metodo di accostamento sia alla preghiera mariana che alla riflessione su Cristo.
Giornalista della Repubblica, Silvia Giacomoni si trovò a raccontare per il suo giornale i momenti pubblici, i discorsi e l'attività pastorale di Carlo Maria Martini fin dall'arrivo del cardinale a Milano nel 1980. Cresciuta in una famiglia anticlericale, del tutto digiuna di Chiesa, di religione, per non parlare della Bibbia, Giacomoni iniziò a seguire Martini con il distacco della cronista e finì per accompagnarlo fino alla morte con l'affetto premuroso dell'amica, lei stessa profondamente cambiata da un lento processo di conversione che ebbe in Martini un motore fondamentale.
Il volume raccoglie alcuni degli interventi che l'Arcivescovo di Milano ha tenuto negli anni del suo magistero alla guida della diocesi ambrosiana, sul tema scottante dei mali della politica e della sua necessaria "conversione" perché sia al servizio dell'uomo e della società del futuro. Un'analisi attenta e lucida, sempre attuale, e uno sguardo che cerca di cogliere le criticità aperte senza mezze misure, di indagarne gli oscuri percorsi, sforzandosi al contempo di intravedere possibili vie d'uscita e motivi di speranza per l'intera comunità civile. «La prima sensazione, istintiva, leggendo le riflessioni e gli scritti del cardinale Martini è quella della mancanza. Mancanza di una figura straordinaria, capace di capire il suo tempo così in profondità a tal punto da riconoscere le sfide che sarebbero venute.» Enrico Letta «Senza una educazione all'onestà intellettuale l'uomo non può sperare di affrontare una minaccia in una società complessa come la nostra. Di qui l'importanza della scuola ma anche l'importanza di ogni linguaggio di comunicazione, del linguaggio giornalistico, del linguaggio televisivo, di tutto ciò che nell'informazione è rispetto alla verità e quindi modestia, spirito critico, capacità di moderazione e di uso delle parole e degli aggettivi e degli avverbi, capacità di considerazione oggettiva delle situazioni: sono tutte virtù fondamentalissime per l'uomo d'oggi» (Carlo Maria Martini).
"Il cardinale del dialogo" è un appellativo che ben descrive l'instancabile spendersi di Carlo Maria Martini nell'impegno a favore di positivi rapporti con l'alterità, declinata nelle sue più varie versioni: rapporti con gli ebrei, il mondo ebraico e Israele; rapporti con le diverse chiese cristiane e rapporti con i musulmani, anche con uno sguardo alle grandi religioni orientali. Negli oltre cento interventi raccolti nel libro, la voce di Martini si alza limpida sopra il coro di diffidenza che riempie il nostro quotidiano, mettendo a fuoco il senso del farsi altro, dell'aprirsi all'accoglienza, dell'affermare la propria identità partendo dal confronto e non dalla prevaricazione. Così gli incontri legati all'ebraismo diventano per lui fondativi in quanto riconoscimento cristiano delle proprie radici, e il discorso di sant'Ambrogio del 1990, intitolato 'Noi e l'Islam', coglie in anticipo l'urgenza di fare i conti con il nuovo protagonismo della religione musulmana su scala mondiale, all'interno di società sempre più segnate dal fenomeno del pluralismo religioso. Il cardinale rende viva e attuale la riflessione sulla fede, scavando sotto la superficie delle parole evangeliche per arrivare fino alla concretezza terrena della vita umana.
Dio ha un sogno su ogni uomo. L'uomo può scrutare e scoprire questo sogno cercando i verbi di Dio e guardando i miracoli di Gesù. Essi rappresentano il sogno di un altro mondo, del regno di Dio, di un altro modo di essere nel quale noi siamo già e non ancora. Nel 2007, il cardinale Carlo Maria Martini risiedeva stabilmente in Terra Santa, dove spesso accoglieva gruppi di pellegrini. Questo testo, totalmente inedito, è stato ricavato da un corso di esercizi spirituali da lui predicati nella località di Kiryat Yearim, in Israele. Essenziale e diretto, Martini traccia una affresco del desiderio di Dio e della ricerca dell'uomo come suo interlocutore, descrivendo l'azione divina attraverso i verbi principali: creare, promettere, liberare, comandare, provvedere e amare. Lo schema classico degli "esercizi", arricchito dalle indicazioni per la disposizione alla preghiera personale e al commento ai brani biblici sapientemente bilanciato tra Antico e Nuovo testamento, portano il lettore ad affrontare una domanda cruciale: com'è possibile che tutto ciò che è amore nella vita degli uomini venga assunto nell'amore di Dio? Cosa c'entra Dio con la mia vita?
Per il cardinal Martini "mettere ordine" significa cercare il bandolo della matassa che il destino ci pone nel presente, nella trama intricata dei doveri da affrontare, delle prove da superare, delle speranze da coltivare. Mettere ordine, inoltre, significa porsi in ascolto di quella Voce interiore, che può aiutare a mettere nella giusta prospettiva i bisogni e i desideri, gli affetti e le relazioni. Il libro suggerisce un itinerario spirituale accessibile e semplice, che invita a fare propri alcuni atteggiamenti, indispensabili per ridare senso al non-senso del nostro vivere caotico e frettoloso.