Dalla penna raffinata e coinvolgente del Cardinal Martini una riflessione su cosa significa la “scelta della fede” alla luce dell’itinerario umano e spirituale compiuto dall’apostolo Pietro.
Ci sono giorni della nostra vita dai quali con un grido o un sussurro emerge la nostra difficoltà a credere, come Pietro che non esita a seguire e amare Gesù con entusiasmo, ma anche a vacillare e poi addirittura a tradire.
Il fatto stesso che si parli di “credere” e non di proclamare senza dubbi l’esistenza di Dio, significa riconoscere che si tratta concretamente di un atto, di una scelta consapevole, che non è semplice conoscenza deduttiva, ma coinvolgimento di tutto l’uomo in una personale dedizione di cuore, mente e spirito.
Pietro è il miglior termine di paragone per chi affronta oggi il cammino religioso: l’originale rilettura di questa figura del Nuovo Testamento permette infatti di riscoprire in tutto il suo fascino l’avventura terrena del credere.
La Chiesa è “continuamente chiamata e generata dalla parola di Dio. Perciò per poterla proclamare con amore e vigore, si mette per prima e costantemente ‘in religioso ascolto’ di essa, (...) con fede umile e fiduciosa l’accoglie, imitando Maria, che ascolta e pratica la Parola...” (Lineamenta sinodo sulla Parola 2008).
Questo lo spirito che motiva il volume del cardinal Martini, un testo che raccoglie le meditazioni proposte in occasione di diciassette incontri svoltisi tra il 2008 e il 2009 con altrettanti gruppi di sacerdoti, per la maggior parte della diocesi di Milano.
In ogni breve capitolo l’Autore utilizza il metodo che gli è abituale per approfondire la parola di Dio: lectio, meditatio, contemplatio. Lectio, cioè lettura del testo per coglierne la struttura, le parole chiave, i collegamenti, per fare risaltare la forza e la novità del brano evangelico. Meditatio, che corrisponde all’interrogazione sui valori perenni di ogni singolo testo. Contemplatio, che significa parlare con Gesù, con Maria, con Dio stesso a partire dalla propria esperienza di vita.
Un libro per imparare (o continuare a praticare) il metodo della lettura orante della Parola, per scoprire il “tesoro nel campo” di evangelica memoria, un tesoro capace di offrire a ogni uomo e a ogni donna di buona volontà parole per vivere.
Punti Forti
Notorietà e autorevolezza del cardinal Martini, uno dei nomi più accreditati nel panorama della saggistica religiosa in Italia e non soltanto.
Centralità della lettura orante della parola di Dio nella prassi ecclesiale attuale. Strenna natalizia per tutti coloro che vogliono approfondire la loro esperienza di fede a partire dai testi del Vangelo.
Destinatari
Giovani e adulti, in particolare quanti apprezzano la proposta di riflessione del cardinal Martini.
L’autore
Carlo Maria Martini, gesuita, già rettore del Pontificio Istituto Biblico e della Pontificia Università Gregoriana a Roma, è stato eletto alla cattedra episcopale di Milano nel 1979, creato cardinale nel 1983, nominato presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee nel 1986. Vescovo emerito dal 2002, continua l’attività di divulgazione della lettura orante della parola di Dio; dopo aver vissuto alcuni anni a Gerusalemme, è ritornato in Italia e si dedica alla preghiera e allo studio. Con Paoline ha pubblicato: Io vi sarò propizio (2002), Itinerario di preghiera (2004), Felice chi crede (2008).
Se si guarda alle sfide dell’età contemporanea, ci si rende conto di come l’uomo si trovi di fronte a un mosaico fatto di inquietanti interrogativi sul futuro, sul senso della vita, sul destino del mondo. In questo scenario, è difficile non cadere in preda all’angoscia e allo smarrimento. E proprio in questo scenario si muove il cardinal Martini, con la consueta saggezza che gli viene dalla profonda conoscenza del testo biblico.
Ecco il suo prezioso insegnamento: occorre riandare alle parole del Gesù dei vangeli, riscoprendo la verità che rende l’uomo libero e realizzato, sapendo che attraverso la croce della prova di ogni giorno si giunge alla risurrezione e alla serenità già su questa terra.
In queste pagine, capaci di emozionare e coinvolgere, si snoda un itinerario spirituale che permette all’uomo contemporaneo di trovare la forza interiore per andare oltre il muro dell’angoscia.
In queste pagine il cardinale Carlo Maria Martini guida i lettori in un illuminante percorso di esercizi spirituali: dodici meditazioni per giungere a una scelta definitiva dello stato di vita, una scelta ispirata da Dio. Non un semplice momento di preghiera e di raccoglimento, ma – secondo il modello stabilito da Sant’Ignazio di Loyola – un metodo per purificare il cuore e la mente. Celibato o matrimonio, vita sacerdotale, vita religiosa o vita missionaria, vita nel servizio sociale, culturale, politico. Una strada che si percorre ogni giorno, perché anche quando la scelta è già stata fatta occorre riconfermarla o rinnovarla, scuotersi di dosso il peso dell’abitudine e della stanchezza. Per questo l’esempio che il cardinal Martini ci propone è una vera e propria metamorfosi, la Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor, quando davanti agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù diviene splendente come il sole, Mosè ed Elia appaiono al suo fianco e una voce dal cielo proclama: “Questi è il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. Un percorso che diventa un invito a trasfigurare la nostra vita mettendo in pratica il precetto di San Paolo: “Trasformatevi rinnovando la vostra mente”.
Il volume presenta una meditazione del cardinal Martini sull’episodio evangelico della donna di Betania che versa unguento prezioso sul capo di Gesù (cfr. Mt 26,6-13).
Nell’atteggiamento della donna, disapprovato dai discepoli presenti all’episodio, i quali avrebbero preferito che il costoso balsamo fosse venduto per darne il ricavato ai poveri, il cardinal Martini individua l’autentica spiritualità del laico: «Questa donna», scrive il cardinale, «è il cristiano comune, il vero discepolo, il suo gesto è il cammino spirituale del cristiano laico battezzato, fondamentalmente di ciascuno di noi».
punti forti
L’autorevolezza dell’autore e l’universalità e l’attualità del tema.
destinatari
Tutti gli estimatori del card. Martini, in particolare i laici.
autore
Carlo Maria Martini, gesuita, già rettore del Pontificio Istituto Biblico e della Pontificia Università Gregoriana a Roma, è stato eletto alla cattedra episcopale di Milano nel 1979 e creato cardinale nel 1983. Nel 1986 viene nominato presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee.Vescovo emerito dal 2002, vive prevalentemente a Gerusalemme, dove si dedica alla preghiera e allo studio. Con Paoline ha pubblicato: Io vi sarò propizio (2002), Itinerario di preghiera (20042), Felice chi crede (20082).
CuratriCe Cristina uguccioni è nata e vive a Milano. Laureata in filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è giornalista professionista. Collabora con varie testate fra le quali Jesus e Il Foglio. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato: La Parola che amo (2005), Lasciarsi amare da Dio (2006), Lasciarsi guardare da Dio (2008).
In varie circostanze, sin dai primi anni di episcopato, il cardinale Carlo Maria Martini ha espresso pubblicamente il proprio pensiero sulla figura del presbitero. Nel rivolgersi ai sacerdoti della diocesi, egli manifesta grande attenzione ai temi legati alla formazione umana e spirituale di chi è chiamato a configurarsi sempre più a Cristo, unico Maestro, e alla parola del Vangelo, che costituisce un vero tesoro da meditare e da vivere quotidianamente.
Il volume offre alcune riflessioni che il cardinale ha proposto durante il suo ministero a Milano attraverso discorsi, meditazioni e interventi. Le sue parole ruotano attorno ai seguenti temi: un amore totale e senza risparmio per Cristo, l'esperienza personale dell'Alleanza, il segno del cuore trafitto di Cristo, un cammino di povertà, la vita spirituale del prete di fronte alle sfide dell'oggi, la formazione del presbitero in questo tempo, il portare frutto nella quotidianità.
Sommario
1. L'esperienza dell'alleanza. Un amore totale e senza risparmio per Gesù Cristo Signore. 3. Uomini della comunicazione perché uniti al crocifisso. 4. Realizzare in noi stessi il vangelo della carità. 5. Importanza della conversione intellettuale. 6. Contemplare Gesù come comunicatore. 7. Il tesoro dello scriba. La formazione permanente del presbitero. 8. La vigilanza del presbitero. 9. Il fine della Legge è l'amore. 10. Stare presso la croce di Gesù.
Note sull'autore
Carlo Maria Martini (Torino 1927), gesuita, cardinale, arcivescovo emerito di Milano, è personalità di spicco nel panorama cattolico italiano e internazionale, e figura di riferimento nel dialogo ecumenico e interreligioso. Laureato in teologia e Scrittura, è stato docente di critica testuale al Pontificio Istituto Biblico, rettore dello stesso e della Pontificia Università Gregoriana; è accademico onorario della Pontificia Accademia delle Scienze. È stato presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE.) dal 1987 al 1993. Ha fatto parte della Commissione interconfessionale che ha elaborato il testo critico del Nuovo Testamento. Attualmente ha ripreso gli studi biblici, vivendo fra l'Italia e Gerusalemme. Ha pubblicato innumerevoli saggi scientifici, libri sugli esercizi spirituali, discorsi e lettere pastorali. Durante il suo episcopato a Milano (1980-2002) le EDB hanno pubblicato annualmente i testi dei suoi interventi pastorali, saggi di particolare rilievo come Per un'etica della pubblica amministrazione (1992), nonché Parola alla Chiesa, Parola alla città (22009) che raccoglie tutte le lettere e i programmi pastorali diocesani e tutti i discorsi rivolti alla città di Milano in occasione della solennità di sant'Ambrogio.
Il rapporto che lega il prete alla sua comunità costituisce una delle esperienze più forti e coinvolgenti a livello umano e spirituale. Nel corso del suo episcopato, il cardinale Carlo Maria Martini ha consegnato pagine molto significative su questa relazione, che è sì dono, ma insieme va cercata e rinnovata sempre. Essa viene proposta attraverso alcuni grandi temi: dalla predicazione alla direzione spirituale, dal ministero di presidenza dell'eucaristia e del sacramento della riconciliazione ai valori della fratellanza, della carità e della ricerca dell'unità. Ci sono delle conversioni e dei cambiamenti reali che vengono richiesti al sacerdote nel momento in cui gli viene affidata una comunità. Pertanto, ci si può chiedere: a quale conversione è chiamato un parroco? Che cosa comporta l'ufficio di presidenza? Che cosa significa essere collaboratore della vita e della gioia dei fedeli? "Io sto in mezzo a voi come colui che serve" (Lc 22,27): vengono qui indicati un principio, una meta, una sfida per il prete di ogni tempo, anche per il prete di oggi. Il volumetto offre riflessioni, spunti pastorali e orientamenti operativi. Presentazione di mons. Giovanni Giudici.
Nell’autunno del 2007 Carlo Maria Martini ha incontrato a Gerusalemme Georg Sporschill, gesuita austriaco che vive insieme ai bambini di strada in Romania e in Moldavia. il loro dialogo ha dato vita a questo libro straordinario, in cui due uomini di fede cercano di rispondere concretamente alla crisi etica della società contemporanea. i temi toccati sono vivi e brucianti: perché credere in dio? da dove viene il male? cosa vuole dio da noi? come guarda la chiesa i giovani di oggi? e, ancora, domande sulle problematiche legate alla sessualità, sull’amicizia, sul rapporto fra la chiesa e il mondo moderno...
«Al leer las meditaciones aquí reunidas –y que el cardenal Martini dirigió en diferentes ocasiones a sus sacerdotes–, me ha impresionado particularmente la frescura de los textos: parecen escritos hoy.
El cardenal es el pastor que quiere hacer sentir su cercanía a quienes viven los momentos de la prueba y del cansancio; es el maestro que, bebiendo en las Escrituras, parte el pan de la Palabra que ilumina y conforta; es el guía que estudia mapas e indica itinerarios; es el profeta que denuncia con libertad evangélica las deformaciones y anuncia horizontes valientes.
Creo que este volumen es un valioso tesoro en el que se han recogido perlas preciosas que harán bien al corazón y a la mente de muchos» (de la Presentación).
CARLO MARIA MARTINI, jesuita, nacido en Turín en 1927, fue arzobispo de Milán de 1980 a 2002. Cardenal desde 1983, fue presidente del Consejo de las Conferencias episcopales europeas de 1987 a 1993. Su reflexión teológico-espiritual y su acción pastoral han representado un punto de referencia para creyentes y no creyentes, cristianos de todas las confesiones y judíos. La Editorial Sal Terrae ha publicado, entre otros, sus libros: Una libertad que se entrega; El seguimiento de Cristo; El Evangelio de María; Libres para creer: una fe consciente para los jóvenes y Las alas de la libertad.
"Sento parlare di emergenza educativa, di sfida educativa, di programmi pluriennali di formazione... Questo mi ricorda un momento particolare di “illuminazione” o “insight” che ebbi verso l’inizio del decennio degli anni ’80. Stavo recitando le Lodi mattutine… Mi colpì il primo cantico, che riproduceva una parte del grande inno con cui Mosè chiude il libro del Deuteronomio. Diceva a un certo punto così: ‘P orzione del Signore è il suo popolo, sua eredità è Giacobbe. Egli lo trovò in terra deserta... lo educò, ne ebbe cura…’. Mi colpì in particolare l’espressione lo educò… Fu quella per me una intuizione decisiva. Vidi come il tema dell’educare non consista tanto nel darsi da fare dell’uomo per tirar fuori qualcosa dai suoi simili, ma anzitutto nel darsi da fare di Dio per educare il suo popolo e per educare i singoli del suo popolo. Mi parve allora che tutto il nostro programma educativo futuro avrebbe dovuto ispirarsi a questa azione di Dio educatore". A scrivere queste righe è il cardinale Carlo Maria Martini che così apre una nuova antologia dai suoi scritti ora in libreria con i tipi dell’Editrice La Scuola e il titolo “Educare nella postmodernità” (a cura di Franco Monaco, pp. 160 , € 9,50). Il volume presenta il meglio del pensiero del “Martini educatore”, recuperando non solo la lettera “Dio educa il suo popolo” per il programma pastorale della diocesi ambrosiana del 1987-1989, o ampi stralci dalle lezioni tenute in occasione del conferimento al cardinale delle lauree “honoris causa” in Scienze dell’Educazione da parte dell’ Università Salesiana di Roma nel 1989 e da parte dell’Università Cattolica di Milano nel 2002 (“Un’educazione popolare e planetaria. Domande ai pedagogisti” e “La Bibbia, grande libro educativo dell’umanità”), ma valorizzando anche interessanti memorie autobiografiche sulla personale esperienza scolastica e formativa del cardinale: il suo noviziato, gli anni degli studi in filosofia e teologia, quelli di perfezionamento all’Istituto biblico e alla Gregoriana. E ci sono pure riletture di don Milani, lettere ai pedagogisti e agli educatori, testi omiletici e pastorali. In ogni caso - come spiega bene il curatore - quanto basta non per scoprire una teoria dell’educazione, quanto piuttosto una sapienza applicata all’azione educativa da parte di un maestro di vita. Una guida che accompagna il lettore nel labirinto della postmodernità. “Si ha l’impressione di una qualche sua perplessità su espressioni in voga di recente nella Chiesa italiana quali ‘emergenza’, ‘sfida’, ‘alleanza educativa’…” -scrive Franco Monaco nella densa introduzione. Aggiungendo: “Se abbiamo inteso bene, Martini è reattivo verso quel di più di volontarismo, di paternalismo e di ansia che spesso si celano al fondo di un pur apprezzabile proposito educativo. Di questi due elementi si rinviene traccia nella lettera pastorale Dio educa il suo popolo, centrata sull’educare, che ci è parso utile ricomprendere nella presente raccolta e che anzi ne rappresenta il corpo centrale”. Insomma, l’educatore deve ispirarsi alla pedagogia di Dio quale si dipana nella Scrittura e cooperare alla sua azione. Perché è la Bibbia il libro educativo dell’umanità.