Virginio Marzocchi ripercorre il pensiero politico dei maggiori filosofi, da Platone a oggi, mettendo in luce i concetti di fondo, attraverso cui l'ambito del politico viene ritagliato e illuminato. Al contempo questa tradizione di pensiero è posta in relazione ai contesti geo-storici (dal mondo mediterraneo prima e cristiano-europeo poi a quello globalizzato), giuridico-istituzionali (dal diritto romano e medioevale alle Costituzioni degli Stati nazionali verso un ordine internazionale) e culturali, a loro volta connessi con l'affermarsi di nuovi saperi (la teologia sistematica, le scienze esatte della natura, l'economia politica, la sociologia) e di differenti forme di trasmissione di questi saperi (dalle accademie alle università).
Affrontando tematicamente la questione dei diritti fondamentali e umani di cui cerca di illuminare il senso e di offrire una complessiva giustificazione, il libro propone un contributo alla riflessione sulla democrazia e in particolare su come la sua istituzionalizzazione politico-giuridica, in termini di procedure e di diritti, debba venire intesa non come una esterna limitazione, bensì come un suo indispensabile potenziamento, volto a far si che i cittadini, sviluppando relazioni orizzontali tra loro, possano costantemente rigenerarsi in autori adeguati, competenti e cooperativi delle leggi. Ciò richiede oggi di ridisegnare i classici confini territoriali di appartenenza politica alle sfide insieme locali e globali del presente.