Nessuno mette il vino nuovo negli otri vecchi: il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi! Allo stesso modo, richiamando la metafora evangelica, si sono espressi i partecipanti al terzo Forum sulla grande trasformazione del lavoro di Alba promosso da Jobslab a proposito del lavoro messo alla prova dalla intelligenza artificiale. Come è possibile liberare il valore del lavoro al tempo delle macchine intelligenti se le istituzioni che lo disciplinano sono ancora espressione delle produzioni in serie e dei lavori ripetitivi? Come è possibile generare una società attiva e vitale, con elevati tassi di occupazione e diffuse professionalità, se permangono il declino demografico, i divari territoriali, le diseguaglianze sociali, la scarsità delle competenze, lo smarrimento del senso del lavoro e del suo significato anche educativo? Servono istituzioni radicalmente rinnovate e canali formativi per tutti, innanzitutto in campus tecnologico-professionali nei quali l'incontro tra studio e lavoro, scuola e impresa sia sistemico. In queste pagine è proposta una agenda condivisa con accademici, esperti e manager delle risorse umane per liberare il valore di ciascuna persona nel lavoro. Introduzione di Beppe Garesio.
Sono automaticamente destinati a successo i tentativi di replicazione del sistema duale tedesco, indipendentemente dal contesto nel quale sono calati? È possibile promuovere l'alternanza formativa senza una specifica attenzione alle finalità pedagogiche, ma ricercando solo scopi economici e sociali, come accade in Europa da quasi un decennio? La formazione professionale basata sul lavoro è la metodologia pedagogica più idonea a preparare giovani che dovranno affrontare mutevolezza delle condizioni di mercato, incostanza economica, variegati percorsi di carriera, centralità delle competenze di natura personale? Dopo aver inquadrato analiticamente i profili normativi, ordinamentali e statistici del sistema duale tedesco e dell'alternanza tra scuola lavoro, anche mediante contratto di apprendistato, diffusa in Italia dopo Jobs Act e La Buona Scuola, l'autore prova a ricondurre a sistema la "formazione duale italiana", superandone la definizione funzionalistica e dimostrando come l'alternanza formativa correttamente intesa sia una metodologia pedagogica non solo possibile, ma addirittura necessaria per l'educazione integrale della persona e, quindi, per la sua occupabilità lungo tutto l'arco della vita, in qualsiasi epoca storica o stagione economica.