Tra le numerose opere di Massimo il Confessore sono state scelte quelle che trattano l'arduo tema dell'umanita e divinita di Cristo.
Il passato tradotto ed interpretato - "ogni traduzione è un'interpretazione" - con gli occhi del presente, un testo che nasce come raccolta di scritti sì appassionati, in quanto generati in occasione della controversia monofisita e dunque fortemente coinvolgenti per il loro autore, ma ben sostenuti da solide argomentazioni sia di carattere teologico che filosofico. L'insieme degli Opuscoli, che copre un periodo di tempo che va dai primi anni trenta del VII secolo fino a dopo il Sinodo Lateranense del 649, viene proposto dal curatore con grande neutralità e come punto di partenza stimolante per una riflessione approfondita su tematiche anche contemporanee.
Gli "Ambigua" di Massimo il Confessore (580-655 circa d.C.) costituiscono il culmine della speculazione di questo grande Padre della Chiesa Orientale. Vissuto in un'epoca di accese controversie cristologiche, ispirato da una forte spiritualità, Massimo scrisse numerose opere di contenuto ideologico, ascetico, spirituale, esegetico e concluse la sua vita incarcerato e mutilato ad opera dell'autorità di Bisanzio per avere difeso la ortodossia e la dottrina di Roma. I "Problemi" rappresentano la sua opera più significativa sul piano del pensiero teologico e spirituale. La presente traduzione dal greco è la prima completa in lingua moderna, accompagnata dall'introduzione di Claudio Moreschini e da un ricco apparato di note.
Il motivo dell'agonia di Gesu e scelto da Massimo per approfondire l'indagine sulla distinzione tra le due volonta di Cristo, umana e divina.