E se mettessimo un coach professionista in confessionale? La domanda non è così assurda come sembra. Strumento di sviluppo della persona e del suo potenziale umano, risorsa efficace per far evolvere le situazioni di crisi, il coaching ha certamente qualcosa da dire a chi celebra la confessione – «sacramento della crisi del cristiano» – che si trovi dall’una o dall’altra parte della grata. D’altronde, chi accoglie il Vangelo, sceglie una vita che è tutta un fermento, una costante trasformazione e crescita, in balia di quel lievito potente che è l’amore del padre di Gesù. La confessione non può essere solo occasione per “rimettere a posto le cose”, ma la scintilla che fa esplodere il cammino verso la gioia del vivere cristiano.
L'immagine che spesso si associa alla Misericordia di Dio è quella della paziente e comprensiva attesa di un "ritorno". Eppure i Vangeli sembrano raccontare qualcosa che somiglia più a un esodo che a un'attesa. Un principio creativo e vivificante messo in circolo da un "Dio in uscita" che apre strade e opportunità impensate. La pietra ribaltata del sepolcro è l'immagine presa in prestito dalla Pasqua per descrivere la Misericordia all'opera. Una riflessione che offre qualche spunto utile a riconoscere, sperimentare, praticare la Misericordia.
La vicenda di Giacobbe è sorprendentemente moderna e coinvolgente per l'attualità delle tematiche che chiama in causa: inganni, furbizie, incoerenze, slanci di generosità, paure, coraggio e diffidenze; ma sopra ogni cosa si rivela un Dio che abita le contraddizioni con discrezione, pazienza e misericordia, raccogliendo ogni vita umana per condurla a una realizzazione inattesa e definitiva, e che riconsegna l'appartenenza al proprio popolo in una prospettiva nuova e più compiuta. L'esperienza di questo patriarca, figlio di Isacco e nipote di Abramo, offre dunque notevoli spunti per ripensare l'esperienza di fede del nostro tempo. soprattutto stimola a ripensare il tema dell'appartenenza alla Chiesa e il modo in cui quest'ultima sta di fronte alle contraddizioni dell'uomo moderno e della condizione giovanile in modo particolare.
Don Cristiano Mauri è un prete di provincia. Vive e lavora a stretto contatto con la gente e ha deciso di raccogliere tutto in questo libro: i suoi incontri con i fedeli, le chiacchiere tra un caffè e l'altro, le omelie, orali e via Twitter, in pratica, come dice lui, "quel che mi attraversa e mi lavora". Nella Bottega del vasaio (nome del suo blog), don Cristiano non si limita a proporre esperienze e opinioni ma anche a misurare la sua voce con quella degli altri. Predilige il dialogo e ama interrogarsi con libertà e coscienza critica anche circa le posizioni più discusse della Chiesa, provocando alla riflessione e al confronto. Nelle sue parole e nel suo modo di vivere la fede non si tira indietro quando c'è da evidenziare le ambiguità, le mediocrità, i compromessi della Chiesa, locale o universale che sia, nelle occasioni in cui questa si allontana dal Vangelo e dai veri bisogni della gente. Nelle pagine di questo libro ci sono umiltà, amore, comprensione, a tratti disappunto. Ma ci sono anche Bruce Springsteen, Giorgio Gaber, Jovanotti e gli U2. Con un linguaggio vivace e ricco di ironia, don Cristiano riporta in primo piano le parole del Vangelo, spostando l'attenzione sui valori universali dell'uomo.