Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815, le forze conservatrici dominavano tutta l'Europa e reprimevano ogni tentativo di mutare il corso dell'esistente, in Italia come in Francia, in Spagna come in Ungheria. Ma la speranza si riaccese all'improvviso e inaspettatamente proprio in uno dei luoghi simbolo del nostro continente: la Grecia, allora dominio dell'Impero turco. Contro ogni ragionevole speranza di successo, la gente dei villaggi, delle valli e delle isole della Grecia si sollevò contro il sultano Mahmud II e affrontò l'enorme potenza dell'esercito ottomano, la sua celebre cavalleria turca, i crudeli fanti albanesi e i temibili egiziani. Mark Mazower ci fa conoscere i cospiratori rivoluzionari e il terrore delle città assediate, le incredibili storie di sacerdoti, di marinai e schiavi, di eroi ambigui e di donne e bambini indifesi in un conflitto di straordinaria brutalità. La causa greca trovò sostenitori accesissimi, da Foscolo a Byron, e ha avuto un ruolo centrale nella nascita del Romanticismo. Anzi, si può dire che proprio allora nacque un nuovo tipo di politica capace di far accorrere volontari da tutta Europa. Allora, per la prima volta nella storia, i leader europei hanno dovuto fare i conti con la volontà dei popoli di conquistare, a un costo spesso terribile, un futuro diverso da quello stabilito dall'alto.
Siamo abituati a considerare l'Europa il luogo elettivo della democrazia e l'indiscutibile patria dei cosiddetti «valori occidentali». Spazzando via miti e illusioni, Mark Mazower ricostruisce da un punto di vista originale e provocatorio la storia del Novecento, il più violento e brutale dei secoli, e ci presenta un continente che si è invece formato attraverso un lungo processo scandito non solo da magnifiche, inevitabili conquiste civili e passi avanti, ma da continue interruzioni, fallimenti, cadute, prima che la libertà potesse trionfare. "Le ombre dell'Europa" propone così una salutare revisione di molti luoghi comuni, ripercorrendo le guerre sanguinose, le competizioni ideologiche, le lotte fra ambizioni imperialiste e desideri di autodeterminazione, fra tirannie di destra e di sinistra. Al centro di questo libro illuminante ed essenziale sono l'identità dell'Europa, il suo sistema di valori, i conflitti che l'hanno dilaniata, ma anche la straordinaria combinazione di pace, libertà individuale e solidarietà sociale di cui godono oggi i suoi abitanti, e che - la storia insegna - possiamo perdere da un giorno all'altro.
L’impero hitleriano ha rappresentato il più brutale e ambizioso tentativo di riorganizzazione del continente europeo mai compiuto nella storia. Mark Mazower propone un’interpretazione del dominio tedesco in Europa nei termini di una nuova forma di colonialismo e traccia una mappa dell’immaginario imperiale nazista: dagli economisti che sognavano di trasformare l’Europa in un enorme mercato per gli affari tedeschi, ai piani di Hitler di nuove autostrade transcontinentali che avrebbero attraversato la steppa russa, alle interminabili discussioni interne alle SS su teoria politica e supremazia della legge. Ma dopo i primi, travolgenti successi militari, i progetti vagheggiati dal Führer naufragarono a causa del collasso delle forze armate, lasciandosi alle spalle un continente corrotto dal collaborazionismo, depauperato da saccheggi e sconvolto dalla violenza della guerra e dalle atrocità commesse in nome di una fantasia di purezza razziale. Una tragedia che ha segnato per decenni il destino dell’Europa e ha cambiato per sempre la sua posizione sulla scena mondiale.