L'ultimo articolo scritto da don Mazzolari prima di morire si apriva con una sorta di invocazione: «Non siamo tranquilli sulla vicenda della pace» e ciò a dire quanto il tema gli stesse a cuore. Il volume, ottavo della serie delle edizioni critiche intraprese dalla Fondazione Don Primo Mazzolari e dalle EDB, raccoglie in ordine cronologico tutti gli scritti del parroco di Bozzolo sull'argomento.
Pur nel travaglio che il suo pensiero conosce nell'arco di quarant'anni, è possibile riscontrare una profonda continuità nell'ispirazione interiore di don Primo, sintetizzabile in particolare attorno a tre punti: una concezione della fede cristiana strettamente ancorata al Vangelo, che non si identificava quindi con nessuna scelta politica e nessuna costruzione intellettuale; una visione concreta e forte della patria, intesa come terra abitata da un popolo solidale e democraticamente rappresentato, che avrebbe dovuto essere una delle prime manifestazioni della forza unificante e liberante della fede; una lettura sempre più vigile e critica delle degenerazioni dei conflitti contemporanei, per il pervertimento dei valori più essenziali della convivenza. Così il suo giudizio, inizialmente aperto a una guerra che avesse come obiettivo la giustizia, poi rassegnato alla possibilità della guerra come «male talvolta necessario», si fa sempre più nettamente critico verso ogni guerra, addirittura quella difensiva, definitivamente identificata come antitesi dell'umanità.
Sommario
Introduzione.Don Primo Mazzolari dall'interventismo al pacifismo. Nota tecnica. Tavola delle abbreviazioni. I. La stagione dell'interventismo (1914-1918). II. Tra le due guerre: il fascismo e l'impresa etiopica (1919-1938). III. Il tempo della violenza: la seconda guerra mondiale (1939-1945). IV. Gli anni della guerra fredda (1946-1952). V. Verso la distensione: pace, sviluppo e non violenza (1953-1959). Indice dei nomi.
Note sull'autore
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, dopo essere stato cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale, trascorse la sua vita come parroco di piccoli paesi di campagna. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all'attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia. Don Primo si sforzò di vivere e di proporre il vangelo nella sua integralità, anticipando molte acquisizioni del concilio Vaticano II. Di grande rilievo furono le sue riflessioni sulla parrocchia, sui «lontani» e sui poveri, sulla pace e la giustizia sociale.
Note sui curatori
Guido Formigoni insegna Storia contemporanea presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Ha studiato il profilo associativo, culturale e politico del cattolicesimo italiano nel '900; si occupa ora soprattutto delle relazioni tra politica interna e quadro internazionale in Italia durante la guerra fredda.
Massimo De Giuseppe, dottore di ricerca in Popoli, culture e confessioni religiose in età moderna e contemporanea, è assegnista di ricerca presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e insegna Storia delle organizzazioni internazionali presso l'Ateneo di Bologna, sede di Ravenna. È autore di Giorgio La Pira. Un sindaco e le vie della pace, Milano 2001 e Messico 1900-1930. Stato, Chiesa e popoli indigeni, Brescia 2007. Ha curato la riedizione di G. La Pira, La nostra vocazione sociale, Roma 2004 e il libro Oscar Romero. Storia, memoria, attualità, Bologna 2006. I suoi studi sono incentrati sulla questione sociale in prospettiva internazionale, sul pacifismo nel Novecento e sull'America latina contemporanea.
Il testo si presenta come una piccola antologia, con un pensiero per ogni giorno dell'anno, che, mentre mette a disposizione un ricco patrimonio di saggezza cristiana, offre l'occasione per meglio approfondire la conoscenza della spiritualità di don Primo Mazzolari e di coglierne lo sforzo «nel faticoso ascendere verso Dio e nel non facile scendere, a braccia aperte, incontro agli uomini da lui sentiti e chiamati soltanto fratelli» (dall'Introduzione).
La raccolta è costruita in modo tale da concentrare temporalmente ciò che don Primo ha detto su uno specifico argomento. Così facendo, ogni mese viene proposto un tema attorno al quale incentrare la riflessione.
Sommario
50° Anniversario della morte di don Primo Mazzolari. Cenni biografici. Introduzione (M. R. Spingardi). Gennaio. A mensa con Dio (o della fede). Febbraio. Ribelli autorizzati (o della bontà). Marzo. L'arte dei folli (o dell'amore). Aprile. Sotto l'albero dei violenti (o del dolore). Maggio. Nell'officina degli inutili (o dell'umiltà). Giugno. Tempo di camminare (o della giustizia). Luglio. La tunica dalle maniche larghe (o della generosità). Agosto. In ferie… ma con Dio! (o della fiducia). Settembre. Trenta bacche sull'ulivo (o della pace). Ottobre. A scuola dagli "schedati" (o della testimonianza). Novembre. Naufragio della stanchezza (o della speranza). Dicembre. A cena con i senzatetto (o della solidarietà). Fonti bibliografiche.
Note sull'autore
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, dopo essere stato cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale, trascorse la sua vita come parroco di piccoli paesi di campagna. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all'attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia. Don Primo si sforzò di vivere e di proporre il vangelo nella sua integralità, anticipando molte acquisizioni del concilio Vaticano II. Di grande rilievo furono le sue riflessioni sulla parrocchia, sui «lontani» e sui poveri, sulla pace e la giustizia sociale.
Questo volume,ripubblicato in occasione del 50°anniversario della morte di don Primo Mazzolari (12 aprile 2009), contiene estratti di testi, registrati e trascritti,di alcune prediche tenute da Mazzolari a Milano nel novembre del 1957 e a Ivrea nell’ottobre del 1958.Appartengono quindi alle ultime predicazioni di don Primo, le quali hanno finito per rappresentare una sorta di testamento pubblico,in cui si raccolgono i temi,le accentuazioni fondamentali della sua esegesi e della sua quarantennale «teologia pastorale». Tra i temi principali spiccano soprattutto quelli del ritrovamento del Padre, del ritorno nella casa del Padre, del «Padre nostro». Non meno importanti anche il tema del Vangelo come «parola che non passa», della Verità come esperienza e conquista di vita, di grazia e di redenzione, della Chiesa come «casa del Padre»...Pagine che costituiscono un ulteriore contributo per capire,apprezzare e amare questo straordinario e «scomodo» sacerdote che ha praticamente anticipato il Concilio Vaticano II. «È stato scritto che Mazzolari non ha ideologie: la sua dottrina è il Vangelo, la sua arma è il Vangelo come vita,preso sul serio e vissuto prima in se stesso.Perciò diventa profeta: un uomo, cioè, che non tanto preannuncia le cose che accadranno, quanto denuncia il presente a confronto con la parola di Dio» (dalla Introduzione di Arturo Chiodi).
AUTORE Primo Mazzolari (1890-1959) ebbe fama di «prete scomodo» per i suoi scontri con il fascismo negli anni tra le due guerre,per i suoi scritti e la sua predicazione, per gli interventi del Sant’Uffizio.Nel dopoguerra fondò il quindicinale Adesso, sul quale sviluppò il suo messaggio profetico. Giovanni XXIII in un’udienza si rivolse a don Primo chiamandolo «la tromba dello Spirito Santo in terra mantovana».
CURATORE Arturo Chiodi, giornalista, parrocchiano di Mazzolari, scomparso nel 2003, è stato promotore, nei primi anni ’80, della «Fondazione don Primo Mazzolari Centro di documentazione e ricerca», con sede a Bozzolo. Presso Paoline Editoriale Libri ha curato i seguenti testi di Mazzolari: Se tu resti con noi; Con tutta l’amicizia. Carteggio tra don Primo Mazzolari e Luigi Santucci 1942 1959;Tempo di passione,e il volume: Mazzolari. Nella storia della Chiesa e della società italiana del Novecento(2003).
«Uomo di grande fede e attento osservatore della sua epoca, don Primo riconosceva che in certi momenti di solitudine interiore non c'è alternativa: "O ci si inginocchia o ci si spara" (Missione di Ivrea)» (dalla Introduzione).
La raccolta di preghiere selezionata dai curatori testimonia che il parroco di Bozzolo aveva una conoscenza approfondita della Parola di Dio. Le sue parole innovative e profetiche danno voce alle attese più vere e alle miserie più comuni della Chiesa e di ogni credente; nascono dal radicamento nella Sacra Scrittura e nella perenne tradizione della Chiesa, uniche fonti della possibile 'rivoluzione' compiuta nel nome di Gesù. I contenuti che esprimono sono ricchi di riferimenti biblici, di teologia e di spiritualità, e divengono quindi occasione di educazione per chi desidera una qualità più alta della vita cristiana.
Grazie alla selezione dei due curatori effettuata sui numerosi scritti di Mazzolari, il pio esercizio della Via Crucis è affiancato dai commenti di don Primo, che, come parroco di Bozzolo, ha certamente guidato molte volte i propri fedeli lungo questo itinerario spirituale. "Mazzolari parla con stile incisivo, immediato ed efficace, rivelando anche in questi testi di essere uno scrittore che non solo si fa leggere, ma che suscita riflessione e interpella il lettore a prendere posizione. [...] L'augurio è che le riflessioni di don Mazzolari siano di aiuto ai lettori ad incrociare lo sguardo di Cristo in croce, per guardare poi dentro di sé e intorno a sé con l'animo nuovo dell'amore" (dall'Introduzione).
Descrizione dell'opera
Mazzolari scrisse il romanzo La pieve sull’argine, dai tratti fortemente autobiografici, nel 1951: il nome del protagonista del racconto, don Stefano Bolli, è lo pseudonimo che don Primo utilizzava per firmare i suoi pezzi su Adesso. Da quelle pagine emerge il travaglio religioso e intellettuale di un uomo che visse gli eventi del primo conflitto mondiale come una tragedia personale e collettiva, e che uscì da quella esperienza profondamente mutato. La guerra era divenuta per lui occasione per una più generale riflessione sul significato della vita e della fede.
A partire dalla seconda edizione del romanzo (1966), vi fu aggiunto il capitolo inedito L’uomo di nessuno: si tratta di un testo che Mazzolari lasciò incompleto e dunque, soprattutto nelle ultime parti, risulta soltanto un abbozzo di stesura.
Con questo sesto volume, che segue Il compagno Cristo, i Discorsi, I preti sanno morire, Impegno con Cristo e Lettera alla parrocchia - La parrocchia, la Fondazione Don Primo Mazzolari e le EDB proseguono nell’edizione critica delle opere di Mazzolari. I criteri della revisione vengono di volta in volta illustrati dal curatore, nella nota introduttiva di apertura.
Sommario
Introduzione (D. Saresella). Presentazione (A. Bergamaschi). Nota. La pieve sull’argine. L’uomo di nessuno.
Note sull'autore
Primo Mazzolari (Boschetto [CR] 1890 - Cremona 1959) viene ordinato sacerdote nel 1912. Nel 1932 è nominato parroco di Bozzolo, luogo definitivamente legato al suo nome. Pacifista sensibile alla causa degli oppressi e alla prospettiva ecumenica, anticipò molte posizioni del Vaticano II dalle pagine del suo giornale Adesso e nei suoi libri. Agli scritti di don Primo Mazzolari le EDB hanno dedicato la ristampa integrale delle annate di Adesso e un’intera collana ormai esaurita, di cui sono stati da poco ristampati: Rivoluzione cristiana; Della fede - Della tolleranza - Della speranza; La parola che non passa; Lettere al mio parroco; La Via crucis del povero; Lettere ai familiari. Sono inoltre già state pubblicate le nuove edizioni ampliate e con inediti di Diario. I (1905-1915); Diario. II (1916-1926); Diario III/A (1927-1933); Diario III/B (1934-1937), Diario IV (1938-25 aprile 1945), nonché l’edizione critica de Il compagno Cristo (2003), dei Discorsi (2006), de I preti sanno morire (2007), di Impegno con Cristo (2007) e Lettera sulla parrocchia - La parrocchia (2008).
Note sulla curatrice
Daniela Saresella insegna storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. Studiosa del mondo cattolico, ha pubblicato: Romolo Murri e il movimento socialista (1891-1907), Urbino 1994; Il modernismo, Milano 1995; Cattolicesimo italiano e sfida americana, Brescia 2001; Dal Concilio alla contestazione. Riviste cattoliche negli anni del cambiamento (1958-1968), Brescia 2005; ha inoltre curato il volume Spiritualità e utopia. La rivista «Coenobium» (1906-1919), Milano 2007.
Don Primo Mazzolari era prima di tutto parroco: pur affrontando molteplici argomenti, tutti i suoi scritti trasudano della preoccupazione di annunciare il Vangelo ai suoi parrocchiani. La parrocchia resterà sempre la ragione prima della sua esistenza: don Primo non cesserà di pensare che essa rappresenta la cellula indispensabile della Chiesa, il luogo privilegiato dell'annuncio cristiano, anche di fronte alla crisi di un certo modello di parrocchia, bisognoso di rinnovamento per il mutare dei tempi e dell'ecclesiologia. Il volume raccoglie due testi di don Mazzolari dedicati al tema: la Lettera sulla parrocchia. Invito alla discussione, pubblicata nel 1937 con lo pseudonimo di "un laico di Azione Cattolica", e La parrocchia, data alle stampe nel 1957, che, pur in un contesto storico ed ecclesiale completamente cambiato, mostra come la problematica fosse ancora al centro delle preoccupazioni del parroco di Bozzolo. Con questo quinto volume, che segue Il compagno Cristo, i Discorsi, I preti sanno morire e Impegno con Cristo, la Fondazione Don Primo Mazzolari e le EDB proseguono nell'edizione critica delle opere di Mazzolari. I criteri della revisione vengono di volta in volta illustrati dal curatore, nella nota introduttiva di apertura.
Descrizione dell'opera
Il volume, che si fa leggere d’un fiato, costituisce un’appassionata chiamata del parroco di Bozzolo al rinnovamento e alla coerenza evangelica dei cristiani e della Chiesa. Pur pubblicato oltre sessant’anni fa, quando il fascismo stava entrando negli ultimi mesi di vita, contiene in sé una forza sempre attuale e sono davvero tanti gli spunti e le frasi che evocano questioni dell’oggi.
Attraverso l’accavallarsi di temi, suggestioni, squarci di pensiero che si rincorrono, la pagine di don Mazzolari tracciano un percorso ben riconoscibile, che prende avvio dal disinteresse di molti verso la figura di Cristo e dalla necessità di fare i conti con la sua proposta. L’autore suggerisce quindi un’originale rilettura del Vangelo e in particolare delle beatitudini e fissa una serie di riflessioni sulla necessità di superare tutte le forme di ingiustizia. Don Primo prosegue poi segnalando la necessità di avere una Chiesa slegata dal potere politico e liberata da ogni tentazione di fariseismo, e ribadisce la responsabilità del singolo cristiano che, sul modello dei grandi santi del passato, deve saper prendere iniziative personali senza attendere il comando dell’autorità ecclesiastica.
Con questo quarto volume, che segue Il compagno Cristo, i Discorsi e I preti sanno morire, la Fondazione Don Primo Mazzolari e le EDB proseguono nell’edizione critica delle opere di Mazzolari. I criteri della revisione vengono di volta in volta illustrati dal curatore, nella nota introduttiva di apertura.
Sommario
Introduzione (G. Vecchio). Impegno con Cristo. Prima parte. 1. Il nostro impegno. 2. Impegno con Cristo. 3. Preliminari dell’impegno. Seconda parte. 1. Oggi leggo il Vangelo. 2. Oggi leggo le beatitudini. 3. Il tempo del cristiano. 4. Dove va il prodigo? 5. Avventurieri del nuovo o uomini nuovi? 6. Testimoni e profeti. 7. Mercenari e pastori. 8. O idolatri o cristiani. 9. Guai a me. 10. Ciò che non sarà perdonato. 11. Chiesa senza martiri o “martirio della moderazione”. Terza parte. 1. Impegno col Vivente. 2. Impegno di opere. 3. Impegno dell’intelligenza. 4. Un impegno d’amore. Appendice: Cristo in concreto.
Note sull'autore
Primo Mazzolari (Boschetto CR, 1890 - Cremona 1959) viene ordinato sacerdote nel 1912. Nel 1932 è nominato parroco di Bozzolo, luogo definitivamente legato al suo nome. Pacifista sensibile alla causa degli oppressi e alla prospettiva ecumenica, anticipò molte posizioni del Vaticano II dalle pagine del suo giornale Adesso e nei suoi libri. Agli scritti di don Primo Mazzolari le EDB hanno dedicato la ristampa integrale delle annate di Adesso e un’intera collana ormai esaurita, di cui sono stati da poco ristampati: Rivoluzione cristiana; Della fede - Della tolleranza - Della speranza; La parola che non passa; Lettere al mio parroco; La Via crucis del povero; Lettere ai familiari. Sono inoltre già state pubblicate le nuove edizioni ampliate e con inediti di Diario. I (1905-1915); Diario. II (1916-1926); Diario III/A (1927-1933); Diario III/B (1934-1937), Diario IV (1938-25 aprile 1945), nonché l’edizione critica de Il compagno Cristo (2003), dei Discorsi (2006) e de I preti sanno morire (2007).
Note sul curatore
Giorgio Vecchio insegna storia contemporanea all’Università degli studi di Parma. È presidente del comitato scientifico della Fondazione Don Primo Mazzolari.