Chi è un multipotenziale? Se da bambino non hai mai saputo dare un’unica risposta alla fatidica domanda “cosa vuoi fare da grande?”, e oggi non sai che cosa scrivere sul tuo biglietto da visita, molto probabilmente sei tu. E come te – basta guardarsi intorno per rendersene conto – ci sono milioni di persone che vivono perennemente in bilico fra l’ansia di non avere ancora trovato la propria strada e il piacere di imboccarne sempre diverse con facilità, interesse e profitto. Ispirato dalla celebre Ted Conference Perché alcuni di noi non hanno un’unica vera vocazione di Emilie Wapnick, Fabio Mercanti ha approfondito il tema della multipotenzialità riconoscendo come persone con molti interessi e occupazioni creative quelle che con ogni probabilità imprimeranno la spinta più forte all’innovazione nei prossimi decenni. Per la prima volta in Italia un libro affronta questo argomento attualissimo, che sintetizza questioni cruciali del mondo del lavoro e getta una nuova luce sul concetto di identità professionale. Con uno stile diretto e colloquiale e partendo da concrete esperienze di vita e di lavoro, Fabio Mercanti – egli stesso un multipotenziale cronico – ci mostra l’importanza delle qualità fondamentali di chi ha più di una carriera, individuando nella multipotenzialità una delle risorse più promettenti della società contemporanea.
Guido Conforti, uomo colto, impegnato e professionale, più che quarantenne e quasi cinquantenne, viene licenziato ed è costretto alla giovanile arte dell'invio curriculum e del sostenere colloqui. Trova lavoro in un call center, tra cuffie e telefoni, con colleghi più che ventenni e quasi trentenni che non sanno come si costruisce un futuro, e cercano comunque di cavarsela. Un confronto generazionale, immersi nell'efficientismo e nel precariato contemporaneo che detta tempi, ritmi e relazioni, con interlocutori quasi trentenni, i waiters, a cui il presente sembra sfuggire di mano, mentre vorrebbero solo far funzionare il mondo che li circonda.