Le sfide della mentalità odierna, disorientata e incerta sull'identità della persona, sull'agire finalizzato e sullo scempio della relazione dell'uomo col mondo-ambiente, inducono a riproporre un orientamento antropologico ed etico realistico e vitale che inglobi e soddisfi le esigenze non solo dell'intelletto, ma altresì della sensibilità e delle potenzialità creative dell'uomo integrale, oltre le unilateralità funeste dell'intelletto ideologicamente tiranno e delle caotiche passioni plebee. L'uomo senziente-agente-volente è insediato dinamicamente nel 'luogo' etico del suo con-sistere, nell'éthos della relazione, nel cum, terreno sorgivo del suo con-sentire, con-laborare, con-venire. Nelle pagine di questo volume si troverà l'indicazione propositiva ed esigente di conquistarci la nostra personalità, esistenziale e storica, puntando sulla tessitura delle relazioni etiche interpersonali e ambientali, ordite in compiti estetici, etici, civili e religiosi che promanano da categorie inderogabili quali natura umana, coscienza storica, azione etica, formazione socio-politica, e incrociano i nuovi schemi di cultura tecno-scientifica germinati dalle recenti immagini del mondo, nel contempo esaltanti e perturbanti.
Finalità e contenuti del volume costituiscono un controcanto di riflessioni al clima del sentire fattuale della persona umana. L’Autore s’impegna in un percorso filosofico teso a cogliere e motivare la specificità ontologica dell’uomo nella quadruplice valenza relazionale: con se stesso, con Dio, con l’altro da sé e con l’ambiente. Pone così in campo analisi fenomenologiche e storico-esistenziali tese alla riscoperta delle radici metafisiche della relazionalità in ordine alla vita etica, religiosa, civile e ambientale. L’obiettivo finale è la ricomposizione dell’ethos relazionale nel cui spazio spirituale la domanda religiosa ha piena cittadinanza.
Il volume si chiude con una Postfazione di Ardian Ndreca e Niketa Stefa dal titolo "La persona tra metodo fenomenologico e istanze metafisiche".
Paolo Miccoli ha insegnato per quasi quarant’anni nella Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana, dove ha anche diretto l’Istituto Superiore per lo Studio dell’Ateismo. Ha pubblicato per l’Urbaniana University Press: Storia della filosofia contemporanea (19922); Corso di estetica (1995); Homo loquens. Oralità e scrittura in occidente (1998); Storia della filosofia moderna (1999); Corpo dicibile. L’uomo tra esperienza e significato (2003); Umanesimo per il terzo millennio (2006); La voce di Clio (2008).
Descrizione
Dialettica, Storia, Morale-Religione, Estetica sono ‘stanze’ privilegiate della filosofia contemporanea. L’autore esplora l’ampio perimetro della modernità culturale percependone lo stato d’animo attraverso un serrato confronto con autorevoli interlocutori di vario orientamento filosofico (Giordano Bruno, Vico, Pascal, de Maistre, Hegel, Bergson, Nietzsche, Heidegger, Adorno, Blondel, Fabro, Del Noce, Capograssi, Pareyson, Sciacca e molti altri).
L’impegno della ricerca della verità che, da Agostino in poi, ha attraversato e inquietato la Neuzeit, si è infatti tradotto in una varia e coinvolgente fatica di chiarire l’essenziale in ogni epoca: l’identità della persona umana, il suo ruolo di signore del mondo e di attore della storia.
Un libro che, nel ricostruire o stabilire parentele tra profili storici, conferma, con lucidità e introspezione ermeneutica, l’inesauribile avventura della razionalità.
Le riflessioni raccolte in queste pagine costituiscono dei "segnavia antropologici" ai quali viene affidato il compito di indicare un percorso per il recupero integrale di quell'umanesimo che, all'avvio di questo terzo millennio, oltre ad essere avvertito come una necessità culturale, è inteso soprattutto come imprescindibile condizione di sopravvivenza della civiltà europea. All'uomo contemporaneo che vuole riconoscere se stesso nella creatura fatta a "immagine e somiglianza di Dio", a quanti siano disposti a non far cadere l'invito "diventa ciò che sei", rifuggendo dal rischio di cadere in facili rimedi, l'autore suggerisce le opportune terapie di riappropriazione della dignità personale. L'esercizio delle virtù civili, che viene proposto come modello di un umanesimo applicato e stile di vita affidato alla quotidianità, risulta un valido strumento per orientarsi nel mondo presente e per offrire, in particolare ai giovani, le indicazioni per essere attori consapevoli e impegnati nella storia dell'umanità.
Nel tentativo di definire la complessa realtà umana, l'antropologia filosofica del XX secolo ha cercato di risalire agli elementi strutturanti dei linguaggi corporei, esplorando ambiti poco considerati da quelle prospettive che per lungo tempo hanno invece privilegiato i codici della razionalità. Il volume approfondisce questa prospettiva postulando una trascendente sorgente di senso che si dispieghi sulla "testualità" del nostro corpo e del mondo intero. L'autore riprende le sollecitazioni provenienti dalla cultura filosofica contemporanea e individua i percorsi di senso segnati dal richiamo alle cose sensibili. Paolo Miccoli è ordinario di Storia della filosofia moderna e contemporanea presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma.