Gli operatori sociali si trovano oggi ad affrontare una crisi dovuta non solo alla congiuntura finanziaria, ma anche a un contesto socio-culturale mutato si pensi alla varietà delle forme familiari e delle culture, alla necessità di ridefmire i ruoli di genere, alle esigenze di conciliazione tra i tempi del lavoro e quelli della famiglia, alle trasformazioni dei modelli educativi -, rispetto al quale le risposte tradizionali dei servizi non si rivelano sempre adeguate. Per "intervenire meglio" ed evitare che la scarsità di risorse si traduca in azioni inefficaci, il volume propone un metodo innovativo di valutazione e progettazione della singola situazione familiare che rimetta al centro non solo il bambino e la sua (buona) crescita, ma il suo intero mondo di relazioni, e promuova nello stesso tempo interventi di sostegno rivolti anche a una genitorialità positiva capace di farsi responsabile della crescita equilibrata del bambino e della famiglia tutta. Il libro si rivolge a professionisti che operano direttamente e indirettamente nei servizi per bambini e famiglie, oltre che agli studenti dei corsi di laurea in Psicologia, Scienze dell'educazione e Servizio sociale.
Cogliendo una straordinaria opportunità storica, gli autori hanno seguito la traiettoria biografica di chi, bambino durante la Shoah, è adesso una persona adulta. Come hanno potuto crescere e contribuire al bene comune senza lasciarsi spezzare o spegnere dal trauma? E cosa possono insegnare le loro storie?
L’ipotesi è che l’analisi di questi percorsi di vita possa essere di grande utilità a chi lavora oggi con i bambini e le famiglie in contesti sia educativi sia terapeutici.
Gli autori
Paola Milani insegna Pedagogia generale e Pedagogia della famiglia all’Università di Padova.
Marco Ius lavora al dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Padova.