Avreste mai pensato di trovare nello stesso libro Maria Maddalena e Lady Gaga, o ancora Eva e le Desperate Housewives? Nella cultura pop ci sono molti più riferimenti a loro di quello che pensiamo. E queste donne, che sembrano così distanti da noi, hanno ancora molto da dirci. 25 ritratti di donne della Bibbia: icone senza tempo e incredibilmente attuali. Ogni donna è ritratta a tutto tondo e si racconta in prima persona. Poi i segni particolari, i falsi miti e come è stata rappresentata nella storia della letteratura, della musica, dell'arte e del cinema. Un libro regalo attento alla tradizione ma che la racconta in una maniera che non ti aspetti. Età di lettura: da 10 anni.
Negli ultimi anni la lingua ebraica è uscita dal mondo accademico e ha raggiunto pubblici diversi: cristiani che vogliono conoscere le proprie radici religiose, storici, politologi e sociologi interessati allo studio del contributo ebraico nella formazione della società occidentale, persone affascinate dalla Bibbia come testo di riferimento costante per molta letteratura in diverse lingue. La sfida contenuta nel presente manuale è invitare gli studenti a lavorare su testi di epoche e stili diversi, all'insegna del metodo esegetico dei maestri, ovvero per analogia e confronto. La pubblicazione si rivolge a chi studia ebraico e ha già nozioni di grammatica, ma anche a chi desidera avvicinarsi alla conoscenza dell'ebraismo ed è ancora «in principio». A questo proposito sono riportate anche le traduzioni in italiano e, in appendice, un supplemento grammaticale.
Il 10 ottobre 1941, nel corso della Conferenza di Praga voluta da Reinhard Heydrich, Reichsprotektor di Boemia e Moravia, i nazisti istituiscono il ghetto di Terezín, che con il tempo verrà a costituirsi quale «laboratorio diabolico» a servizio della propaganda di regime. Nei quattro anni di funzionamento vengono internate circa 140.000 persone, tra loro 15.000 bambini. Al momento della liberazione gli adulti sopravvissuti sono 3800, i bambini 142. Nel «ghetto modello» creato dai nazisti si tengono 2430 conferenze, 600 spettacoli teatrali e musicali e si allestiscono i laboratori d'arte per bambini. Leggere l'universo Terezín, definito «fucina di cultura» da Chaim Potok, significa conoscere una realtà di fame, violenza, morte e orrore, ma soprattutto riscoprire la forza vitale della dignità umana, della cultura come valore, dell'educazione come responsabilità.
In ebraico «voce» si dice e si pronuncia come la parola che significa «tutto». Questo gioco linguistico, così affine allo stile midrashico, è il punto di partenza di un percorso in cui si indagano le vicende di diverse «donne vocali» dalla Bibbia a oggi. Si creano così i presupposti per un'analisi del mondo femminile da una prospettiva culturale e sociale nel momento in cui si prende in considerazione la metafora «far sentire la propria voce». La voce è tutto, perché il canto è memoria e tradizione, espressione di sé e della propria storia. La voce è il mezzo per esprimersi, cantare, pregare e, in fondo, per sentirsi innanzitutto esseri umani, come auspicava in uno dei suoi storici scritti la battagliera Shulamit Aloni.