«Passiamo ore così, a fissarci e a non sapere che fare. Mi viene da dirle, Ma che vuoi da me. Io non ti merito. E lei mi guarda. Perché sa che in qualche modo la merito, anche se non sa come dirmelo». Alle tre di notte, mentre la città riposa, la madre e la figlia sono sul divano. Una ha due mesi e urla come un'ossessa, l'altra ha trent'anni e fissa la parete, coi piedi scalzi, cercando di ricordarsi com'era vivere quando di notte si dormiva. La scrittura materica e sensuale di Rossella Milone ritrae con esattezza la battaglia di emozioni che accompagna la nascita del primo figlio. Questo romanzo riesce in un'impresa impossibile: raccontare l'accidentato e recalcitrante processo che trasforma una coppia in una coppia di genitori. «Le madri e i padri posseggono millenni di esperienza alle spalle, ma nessuno in tutta l'evoluzione umana è mai diventato un genitore perfetto». Perché un figlio è prima di ogni altra cosa una rivoluzione cognitiva, e quando è troppo presto per parlare d'amore forse è proprio il momento giusto per farlo.
Nanà è appena tornata dalle vacanze estive. Mentre i suoi genitori sono indaffarati a disfare i bagagli, lei è la prima a dare l'allarme: nonna Olga è fuggita con Sergio. La coppia viveva una complicità silenziosa e tenace che nessuno - nemmeno i rispettivi figli, che infatti mal sopportavano quell'amore senile - riusciva a comprendere fino in fondo. Ora che i due se ne sono andati senza dire una parola, senza lasciare un biglietto, quell'ingombrante assenza sembra accusare chi è rimasto. Sulle loro tracce provano a mettersi Ivan e Albertine - il figlio di Sergio con la fidanzata franco-palestinese -, insieme a Pietro e Bruna, genitori di Nanà, in una ricerca che coinvolge persino Abramo, il cucciolo che la bambina ha appena adottato. Interrogarsi sul perché di quella fuga finirà per mettere in scacco le apparenti certezze di tutti loro, inchiodandoli al momento presente. Perché adesso che Olga e Sergio sono chissà dove, di fronte a tanta incauta intraprendenza ogni cosa sembra essere finita sotto la lente d'ingrandimento, mostrando le crepe che minacciano il crollo. Con una scrittura calda e decisa, capace di indagare in profondità le sfumature dei legami affettivi, Rossella Milone restituisce sulla pagina l'amore, le bugie, la ricerca delle radici, i non detti e tutte le complessità che si annidano in ogni famiglia. Fino a mostrare al lettore che, anche quando sembra troppo tardi per ribaltare un'esistenza - e le parole non bastano più -, l'unica cosa che possiamo fare è ricominciare da capo.
Tutto quel che vediamo, sentiamo, viviamo, passa per il corpo, o un pezzo di esso, con cui dovremmo imparare a comunicare. Questa è a suo modo una guida per l'allenamento del nostro corpo: per irrobustire la schiena, gli addominali proteggere i nervi, sostenere la fatica. Una fatica quotidiana del vivere e dell'incontrarsi con gli altri, per abituarsi al contatto, sforzarsi di capire perché stare dentro e stare fuori al proprio corpo è prima di tutto un'attività fisica e poi emotiva. Come i paguri con le conchiglie, come le tartarughe con il carapace o gli uccelli, che si difendono volando in stormi, abbiamo bisogno di capire come adattarci ai nostri spazi, come insediarli e, soprattutto, come convivere con i luoghi invisibili che circondano le persone: quegli spazi intimi, segreti, fragili che garantiscono e proteggono le nostre relazioni.
Lena vive da anni all'ombra del marito gravemente malato: ha dovuto mettere da parte la sua vita e la carriera accademica, votandosi alla cura di quest'uomo che lentamente muore. Il giorno dell'inaugurazione della stazione faunistica che lei avrebbe dovuto dirigere, è costretta ad affrontare, insieme a Matteo, un imprevisto weekend di vacanza. Silvana e Carmen hanno lo stesso padre, ma non potrebbero essere più diverse: sottomessa e rispettosa la prima, estroversa e calcolatrice la seconda. Fin da bambina Silvana ha vissuto all'ombra della sorella, e rivederla dopo tanti anni risveglierà in entrambe un rancore sordo. Nice è intontita da una vita che le sembra una perdita di tempo, da un marito capitatole quasi per caso e poi accantonato in un angolo. Quando il vecchio padre si risposa con la signorina Teresa, Nice si sente tradita: accettare la felicità altrui le sembra un compito impossibile. Tre storie, tre destini, tre donne: ciascuna di loro è fotografata nel momento esatto in cui l'amore, la solitudine, il coraggio e il dolore, convergono in un unico punto.