La natia Dalmazia è rimasta nel cuore di Ottavio Missoni. La sua è la vita piena di un grande atleta - giunto sesto nella finale dei 400 ostacoli alle Olimpiadi di Londra del 1948 -, di un marito felice dopo 57 anni di matrimonio, del creatore, con la moglie Rosita di un impero della moda che ha conosciuto un successo mondiale. Ma Missoni non dimentica l'esilio a cui è stato costretto, insieme ad altri 360.000 istriani e dalmati, dopo la Seconda guerra mondiale. Il suo primo libro è un tributo a chi ha perso la vita nelle foibe, nelle deportazioni e nelle pulizie etniche, e a chi ha lasciato la casa e i luoghi del cuore, e ha dovuto ripartire da zero, in un'altra città d'Italia o in Australia.