Il caso Louis Duchesne è uno spaccato sulla storia della censura e sul nascere del cosiddetto "modernismo". Nato in Bretagna nel 1843, Duchesne intraprese una folgorante carriera scientifica tra l'Institut catholique di Parigi e l'École française di Roma, conclusasi bruscamente trent'anni dopo con la messa all'Indice della sua opera maggiore - una monumentale, tripartita Histoire ancienne de l'Église. Seguì l'immediata sottomissione al silenzio del suo autore, protrattasi fino alla morte avvenuta nel 1922. Per quale motivo Duchesne rischiò fin dai suoi esordi la messa all'Indice? Come lavorò e come riuscì a intrecciare vocazione sacerdotale e interessi di studio? Quale fu la sua attitudine fondamentale verso la religione e la ricerca storica? Vengono qui presentate la storia di un quarantennio che separa una condanna mancata da una vera, la Protesta scritta da Duchesne e mai inoltrata - riportata in Appendice - e la cronologia della vita e delle opere, tanto più certa quanto meno lo sono le ragioni profonde che la mossero. Una testimonianza della complessa genesi dell'approccio storico, critico, filologico alla materia religiosa, che si riflette sulla stessa storia del cristianesimo.
Il sacro speco di Subbiaco conserva, in una piccola cappella dedicata a san Gregorio, quella che tradizioni diverse considerano la prima immagine di frate Francesco, un «ritratto dal vero» unico nella storia dell'arte italiana. Il volume propone un lungo percorso tra la storia delle tradizioni sublacensi e l'integrazione tra testi e immagini, per dipanare i legami tra i protomonasteri e il papato, tra legende più forti dell'evidenza, e per comprendere le ragioni per cui l'effige originale di Francesco fu realizzata proprio a Subbiaco.
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