La violenza sui civili è uno dei fenomeni più diffusi all'interno dei conflitti intrastatali. Le immagini televisive e i reportage mostrano di frequente come ribellioni condotte in nome del popolo abbiano il popolo stesso come sua prima vittima. Il 'buon ribelle', il combattente per la libertà, è una figura tanto popolare quanto, spesso, mitica. Molti movimenti ribelli nella realtà non esitano a usare la violenza contro quella stessa popolazione civile di cui si proclamano difensori. Esistono dunque notevoli differenze fra 'miti' e 'realtà' e fra i metodi d'azione e gli obiettivi delle diverse organizzazioni insurrezionali nel mondo reale. L'autore del volume analizza le ragioni che portano i ribelli alla scelta di ricorrere alla violenza contro la popolazione civile. A tal fine, percorre e rivisita la ricca letteratura emersa sul tema negli ultimi anni all'interno delle scienze sociali e propone alcune interpretazioni originali sulle cause di tali decisioni che insistono sulle preferenze strategiche e la struttura organizzativa dei gruppi e sulle sfide che questi si trovano ad affrontare nei contesti 'locali' della loro azione. Alla sezione teorica segue una sezione empirica in cui si prendono in considerazione le azioni di diversi gruppi armati nei conflitti in Sudafrica, Guatemala, Libano e Bosnia-Erzegovina.
Perché certe transizioni si concludono con il successo dell'esperimento democratico mentre altre sono caratterizzate da violenti conflitti? Perché in alcuni casi le prime elezioni libere costituiscono un momento di pacificazione nazionale e in altri danno origine a spirali di violenza? Povertà, frammentazione etnica o religiosa, disuguaglianza economica sono sempre all'origine dei conflitti, o questi possono essere compresi solo ricorrendo a più complesse analisi degli attori e dei percorsi delle transizioni?
Qual è il legame fra politica e valori? Il volume è una guida per comprendere questa complicata e talvolta conflittuale relazione attraverso la lettura di alcuni testi fondamentali della filosofia e della teoria politica, da Ronald Dworkin a Norberto Bobbio, da Benjamin Constant a Isaiah Berlin. Il volume offre agli studenti dei corsi di Scienza politica e Politica comparata, o al lettore che voglia approfondire i termini e le questioni del dibattito politico quotidiano, gli strumenti per conoscere direttamente alcuni "classici" del pensiero e avvicinarsi all'analisi dei fenomeni politici.
La politica è caratterizzata da conflitto e consenso, guerra e pace, protesta pacifica e mobilitazione violenta. "Per la Politica. Fra conflitto e consenso" è una guida per comprendere questi diversi fenomeni attraverso la lettura di alcuni testi fondamentali della teoria politica, della sociologia e della scienza politica, da Raymond Aron a Giovanni Sartori, da Angelo Panebianco ad Alessandro Pizzorno, da Michael Walzer a Karl von Clausewitz. Il volume offre agli studenti dei corsi di Scienza politica e Politica comparata, o al lettore che voglia approfondire i termini del dibattito politico quotidiano, gli strumenti per conoscere direttamente alcuni "classici" del pensiero e avvicinarsi all'analisi dei fenomeni politici.
Stato, regime politico, democrazia e democratizzazione sono parole fondamentali per costruire un lessico della politica. "Per la Politica. Le forme della Politica" è una guida per comprendere questi diversi fenomeni attraverso la lettura di alcuni testi fondamentali della teoria politica, della sociologia e della scienza politica, da Juan Linz a Leonardo Morlino, da Charles Tilly a Samuel Huntington, da Colin Crouch a Granfranco Pasquino. Il volume offre agli studenti dei corsi di Scienza politica e Politica comparata, o al lettore che voglia approfondire i termini e le questioni del dibattito politico quotidiano, gli strumenti per conoscere direttamente alcuni "classici" del pensiero e avvicinarsi all'analisi dei fenomeni politici.