Sobre la antigua disciplina de la retórica recayeron sucesivas condenas capitales durante los siglos XIX y XX. Con su actual resurgimiento triunfal y con la estable dignidad científica e institucional que ha conquistado, convive, inmutable, el sentido peyorativo que arrastra la palabra: "retórica" como decla­mación, frialdad, exceso, ostentación, dege­neración del estilo. Este manual intenta proporcionar un instrumento a quien desee informarse sobre los temas principales de la retórica clásica y de sus huellas actuales: cómo fue la retórica y cómo se presenta ahora. La multitud de ejemplos que se ofrece documenta sobre todo la lengua escrita. Cogidos al vuelo en una conversación cotidiana, en mensajes publicitarios, la radio o la televisión, recu­perados de la memoria o extraídos del campo lingüístico-literario pretenden demostrar que los hechos retórico-lingüísticos se encuentran indistintamente en todos los registros de la lengua común y no son objetos suntuosos que pertenecen exclusivamente a la literatura.
Il silenzio personificato come nell'"Orlando furioso" di Ariosto; il silenzio meravigliato del montanaro che - in una similitudine della "Divina Commedia" "ammuta" quando vede per la prima volta la città; il religioso silenzio di Chiara d'Assisi e quello "sfavillante" che Elsa Morante coglie nello stupore infantile; il silenzio "di chiostro e di caserma" di Gozzano e il silenzio "che tutto nega e tutto comprende" di Lalla Romano. Il silenzio come reazione all'indicibile crudeltà in Primo Levi. Quante parole può nascondere un silenzio? Moltissime, soprattutto quando è d'autore, carico di significati che vanno oltre quelli veicolati dalla lingua. Bice Mortara Garavelli attraversa le pagine letterarie più note sul silenzio, dalla classicità greco-latina fino alla letteratura dei nostri giorni, lungo un percorso che rivela ciò che l'assenza di parole può dire.
Alla domanda di base "che cosa intendiamo per retorica?" Bice Mortara Garavelli risponde distinguendo due aspetti fondamentali: la facoltà di sviluppare un ragionamento atto a persuadere chi ascolta o legge, di esprimersi in modo efficace, appropriato alla situazione; e l'elaborazione concettuale di principi e mezzi per attuare al meglio le facoltà naturali del comunicare: cioè l'insieme delle dottrine, delle tecniche e delle precettistiche frutto di riflessioni e di tradizioni secolari. Questa Prima lezione mette in evidenza, con chiarezza e brevità, alcune tappe salienti nello sviluppo plurisecolare della disciplina e si concentra poi prevalentemente sulle caratteristiche dottrinali e pratiche dei diversi sistemi: a cominciare dal sistema classico, su cui si sono modellate importanti applicazioni, fino alle innovazioni apportate dalle 'Nuove retoriche'. I capitoli conclusivi sono dedicati alla presentazione di pagine esemplari, che mostrano come la retorica si sia incarnata in stili e in campi del sapere differenti. Nella scelta dei testi esemplari, l'autrice ha scelto uno stile chiaro e divulgativo, senza tecnicismi inutili e con spiegazioni elementari ove fosse necessario introdurre nozioni specialistiche.
Perché «sei un pozzo di scienza» ma «non riesci a cavare un ragno dal buco»? Per scoprire cosa c’è dietro queste curiose espressioni, in che cosa consista il parlar figurato, questo libro è un’ottima guida: con stile e chiarezza impeccabili svela l’identità, il nome e le funzioni di modi di dire fra i più sorprendenti dell’italiano comune e letterario.
Indice
Premessa - I. Le figure del discorso - II. Come creare significati complessi - III. Effetti speciali della sinonimia - IV. Trovare le somiglianze - V. Giocare con le parole - VI. Il parlare in breve - VII. Il silenzio - VIII. Il parlare sentenzioso - IX. Mettere davanti agli occhi - X. Indugiare, rifinire, spiegare - XI. Forme dell’accumulazione - XII. Parentesi e digressioni - XIII. Drammatizzare il discorso - XIV. Forme della ripetizione: parallelismi sui vari livelli del discorso - XV. Mettere gli opposti in parallelo - XVI. Cambiamenti nell’ordine delle parole e delle idee - XVII. Effetti speciali di anomalie sintattiche e semantiche - XVIII. Raffigurare con i suoni - Riferimenti bibliografici - Indice delle figure retoriche - Indice dei nomi e delle fonti
Il lettore desideroso di interrogarsi sui segni di interpunzione oggi in vigore si chiederà a quando risale la loro adozione nelle lingue europee, se ci sono state differenze significative nei valori assegnati a uno stesso segno in lingue diverse, quali sono stati i principali momenti dell'evoluzione dei singoli sistemi. A tali curiosità risponde questa vasta e rigorosa panoramica storica che indaga il percorso della punteggiatura dall'antichità classica, in cui affondano le radici della civiltà letteraria europea, fino a oggi e comprende, oltre all'italiano, le lingue di altri paesi a noi più o meno vicini per la posizione geografica o per le origini; in ogni caso accomunati dall'appartenenza all'Europa. La rassegna, a firma di prestigiosi specialisti, è preceduta da un saggio introduttivo sullo statuto linguistico della punteggiatura e prosegue con la trattazione dei fenomeni grafici e interpuntivi nell'antichità greca e latina. Si passa quindi alle lingue appartenenti alla famiglia romanza: italiano, francese, lingue iberiche, rumeno. In questo gruppo particolare risalto viene dato alle vicende italiane, delineate dal primo affermarsi dei volgari fino alle tendenze attuali nella prosa giornalistica, letteraria ed epistolare (comprese le sue tipologie più recenti, dalle e-mail agli SMS). Si analizzano poi gli sviluppi e gli usi interpuntivi delle lingue germaniche, delle lingue slave, del greco medievale e del neogreco, dell'albanese e del ceppo ugrofinnico.
Professore ordinario di Grammatica italiana nella Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Torino, accademica della Crusca, Bice Mortara Garavelli offre con questo volume un manuale di consultazione, una risposta ai dubbi e alle domande che affligono ognuno di noi sul modo di usare i segni di punteggiatura, nonché riflessioni sul ruolo della punteggiatura nella costruzione del testo, scaturite dall'analisi di una serie di esempi.