Modello della fede cristiana, secondo l'insegnamento di san Paolo, è Abramo, la cui fede consiste nell'obbedire a Dio e nell'abbandonarsi a Lui con fiducia. Tutti e quattro i Vangeli mostrano chiaramente che Gesù stesso ha camminato «sulle orme della fede del nostro padre Abramo», La lettera agli Ebrei presenta Gesù come il sommo sacerdote della nuova alleanza e il leader della fede, quella dei cristiani, che si pone sul prolungamento della fede d'Israele. La fede cristiana è è fede in Dio e anche fede in Gesù, il Figlio di Dio che compie le promesse fatte a Israele. Alla dimensione interpersonale ed esistenziale della fede è sottesa quella veritativa, sulla quale insistono gli ultimi scritti del Nuovo Testamento.
I cinque saggi di esegesi “canonica”, tre dei quali già pubblicati su diversi periodici, sono preceduti da un’ampia introduzione, che ne giustifica l’orientamento e il metodo. Ripercorrendo la ricerca ermeneutica recente e i principali interventi del Magistero dal Vaticano II a oggi, l’A. dà risalto al1’esigenza di ricuperare il grande modello dell’esegesi patristica, consapevole della sostanziale unità della Parola di Dio scritta, al centro della quale è il mistero di Cristo.
Francesco Mosetto, docente emerito dell’Università Pontificia Salesiana, Sezione di Torino, è autore di commentari e studi sugli scritti del N.T. Tra di essi: I miracoli evangelici nel dibattito tra Celso e Origene (LAS, Roma 1986); Lettura del Vangelo secondo Luca. Seconda ediz. riveduta (ivi 2009); Attende tibi et doctrinae…” (I Tm 4,16). Studi neotestamentari (ivi 2010); Lettere di San Paolo, 3 voll. (Elledici, Torino 2011-2012); Vangelo di Giovanni (ivi 2013); Lettera agli Ebrei. Lettere di Giacomo, Pietro, Giovanni, Giuda (ivi 2014); Gesù “cresceva. Storia e mistero (LAS, Roma 2015); Uno sguardo nuovo su Gesù. I misteri della vita di Cristo (Elledici, Torino 2016). In corso di stampa, presso l’editrice Queriniana (collana Commentari biblici): Marco nella sinfonia delle Scritture.
Il presente commento al più antico dei quattro vangeli intende assecondare un'autorevole indicazione dell'esortazione apostolica Verbum Domini di papa Benedetto XVI (n. 34). Di fatto, esso si propone di avviare a una rinnovata lettura "canonica" del testo evangelico, collocandolo nell'orizzonte complessivo dell'unica e molteplice "parola di Dio". Questo genere di lettura viene suggerito mediante due specifiche attenzioni aggiuntive nella spiegazione del testo, che per il resto segue il modello consueto e rodato dei commentari: a) una citazione tratta da un commento dei Padri della Chiesa, la cui funzione è quella di illustrare in modo esemplificativo l'esegesi della grande trazione; b) una esplorazione delle risonanze del testo di Marco nell'insieme delle Scritture: di volta in volta ci si sofferma su di un singolo tema, il più significativo per quella pericope, dando forma a un Excursus dedicato. Se un'esegesi sempre più specialistica rischia di smarrire la ricchezza del testo biblico, sciupandone la fecondità, questo nuovo commento evidenzia come il racconto di Marco appartiene a un discorso unitario che dalla Genesi giunge all'Apocalisse e le cui singole parole acquistano il loro pieno significato se ricondotte a quella parola che è il Verbo fatto carne. Un commento al Vangelo di Marco che conduce alla scoperta di un orizzonte più arioso, suggestivo di molteplici attualizzazioni.
In un tempo nel quale si avverte l’emergenza educativa e la comunità cristiana è impegnata a riflettere sul grande tema della educazione, è necessario mettersi in ascolto della Parola di Dio, che è il massimo esperto di questo campo. La Bibbia non propone una teoria dell’educazione né offre le indicazioni metodologiche che spettano alle scienze dell’educazione, ma è ricca di una saggezza pedagogica, che sarebbe un peccato trascurare.
Questo libro presenta cinque percorsi biblici. Il primo delinea come, secondo le Scritture del Primo Testamento, “Dio educa il suo popolo”. Il secondo è dedicato ai maestri di sapienza, il cui insegnamento è trasmesso negli scritti detti appunto “sapienziali”. Il terzo invita a guardare a Maria e Giuseppe “educatori” di Gesù. Nel quarto osserviamo il cammino educativo che Gesù maestro fa compiere ai discepoli. Il quinto capitolo è dedicato a san Paolo, pastore ed educatore delle giovani comunità che ha fondato.
I primi a farci conoscere i "genitori" di Gesù sono gli evangelisti Luca e Matteo. I loro testi meritano di essere letti con attenzione, quali documenti delle prime comunità cristiane. È ciò che fa l'autore di questo libro, ricostruendo il percorso di un "papà" e di una mamma speciali: da fidanzati a sposi, a genitori ed educatori... Il tutto, attingendo al ricco patrimonio di quanti, dai Padri della Chiesa ai nostri giorni, hanno continuato a esplorare i testi evangelici traendone sempre nuovi tesori.
I "misteri" di Cristo sono anzitutto quelli che professiamo nel Credo, l'incarnazione del Figlio di Dio, la sua passione e risurrezione. Ma anche la sua l'infanzia e l'annuncio del regno di Dio, le guarigioni, l'insegnamento, la chiamata dei discepoli e l'invio dei Dodici, il cammino verso Gerusalemme, il suo stile di vita... Tutto di lui è "mistero": lo insegnano i Padri della Chiesa, i grandi teologi e i maestri di vita spirituale, lo viviamo ogni domenica nella liturgia. Uno studio per chi è alla ricerca di una prospettiva originale nel panorama degli studi biblici.
Gesù «cresceva». Questa espressione, che il terzo evangelista ripete due volte (Lc 2,40.52), attira la nostra attenzione. Dietro l'annotazione biografica non si nasconde forse qualcosa di più profondo? Che cosa significa oggi per noi il fatto che Gesù è stato "adolescente"? Muovendo dai testi biblici, attraverso i commenti dei Padri della Chiesa, le opere dei teologi medievali e dei secoli seguenti, fino agli studiosi più recenti, il presente lavoro guida alla riscoperta del "mistero" dell'adolescenza di Gesù, modello di ogni adolescente.
Questo commento alla Lettera agli Ebrei e alle cosiddette Lettere "cattoliche" intende guidare i giovani studiosi e le persone culturalmente preparate ad accostarsi agli scritti del Nuovo Testamento in modo intelligente e critico. Con questo intento, il testo di ogni lettera è commentato brano, per brano in modo da evidenziarne l'articolazione logica o retorica, chiarire il significato delle parole e delle espressioni e farne così risaltare il significato teologico. Alla base del commento è la traduzione italiana della Bibbia Cei (2008).
Non mancano certo buoni commentari in lingua italiana al Quarto Vangelo. All'autore di questo volume è parso utile stendere un commento "diverso", che spiega il Vangelo di Giovanni in modo continuativo, ragionato, aderente al testo, attento alla dimensione teologica, senza tuttavia eccedere nella problematizzazione. Seguendo passo passo il dettato evangelico, la spiegazione si prefigge essenzialmente di far cogliere il significato delle parole, delle espressioni, del brano nel suo complesso. Alla base del commento è la traduzione italiana della Bibbia Cei (2008).
Fra i numerosi ed eccellenti commentari alle lettere di Paolo, quest'opera si distingue per il taglio principalmente didattico: aiuta il lettore ad accostare l'epistolario paolino in modo serio e intelligente, senza tuttavia le pesantezze dell'erudizione e senza problematizzare all'eccesso il pur necessario studio critico. Alla base del commento è la recente traduzione Cei della Bibbia (2008), anche se frequenti, utili e necessari risultano essere i rimandi al testo originale greco. L'analisi esegetica spiega accuratamente il linguaggio paolino, illumina i singoli passi valorizzando i paralleli, mette in rilievo la dimensione teologica delle lettere.