El libro se propone ayudarnos a pensar mejor y a tomar mejores decisiones. Para ello, hace un balance de la aventura intelectual del hombre en Occidente, explicando el desarrollo de la racionalidad a través del ejercicio de la duda, ya que disciplinas como la filosofía, la ciencia y la psicología consideran que la duda y la superación de la misma constituyen el instrumento metodológico y de toma de decisiones por excelencia.
Pero, ¿qué sucede cuando intentamos aplicar en “piensocentrismo” en la práctica, en la vida cotidiana, ante elecciones y decisiones que no pueden resolverse por medio de la lógica y del razonamiento más estricto? Pues lo que ocurre es que caemos en una trampa, en un autoengaño, en una verdadera “psicopatología de la vida cotidiana”: tenemos la ilusión de poder resolver una crisis amorosa, una decisión crucial confiándonos al poder de la razón o bien, en el extremo opuesto, buscamos la certeza en las “verdades reveladas”, ya sean religiosas, científicas o ideológicas.
En algunas ocasiones, “el pensar” deja de ser un instrumento infalible para convertirse en un obstáculo insuperable, fuente de incertidumbre o incluso de sufrimiento psicológico, hasta el punto de asumir formas patológicas que acaban por bloquear al sujeto.
En estas páginas Giorgio Nardone adapta este planteamiento a la investigación psicológica, y propone soluciones terapéuticas “centradas en el problema” e inspiradas en el modelo de la terapia breve estratégica. Puesto que, para el autor, es necesario “reorientar” estratégicamente el pensamiento para descubrir su potencialidad: en vez de obstinarnos en buscar las respuestas, lo que debemos hacer es preocuparnos por formular mejor las preguntas.
El objetivo de esta obra es presentarnos un método para dialogar estratégicamente con nuestra pareja, fruto de décadas de trabajo orientado a conducirnos a cambiar nuestra realidad a través de la forma de comunicarnos con los demás y con nosotros mismos.
El autor nos guía por un recorrido de aprendizaje de sencillas y eficaces tácticas para transformar los desacuerdos en acuerdos y los posibles conflictos en alianzas, pues nunca hemos de olvidar que en la relación con las personas a las que estamos ligados afectiva y emocionalmente no existen un vencedor y un vencido, sino que ambas partes ganan o pierden.
Un método para dialogar estratégicamente con nuestra pareja <br/
La “magia” del diálogo estratégico reside en su rompedora esencialidad, o, parafraseando a los primeros Siete Sabios de la tradición helena, “nada en exceso, solo lo necesario”.
La obra que el lector tiene en sus manos representa la síntesis de un recorrido de investigación, aplicación clínica y consultoría empresarial, realizado a lo largo de más de quince años en el Centro di Terapia Strategica de Arezzo, después de su fundación a cargo de Giorgio Nardone y Paul Watzlawick.
El diálogo estratégico es una técnica evolucionada para dirigir un coloquio «terapéutico» capaz de inducir cambios radicales en el interlocutor. Se trata de una refinada estrategia para obtener el máximo con el mínimo, donde se estructura la primera entrevista como una verdadera intervención más que como una fase preliminar, cuyos sorprendentes efectos han abierto nuevas y prometedoras perspectivas de investigación y de intervención.
El diálogo estratégico resultará de interés tanto para profesionales de la psicología y de la comunicación como para lectores no especializados.
Tracciare un bilancio dell'avventura intellettuale dell'uomo in Occidente equivale a ripercorrere lo sviluppo della razionalità tramite l'esercizio del dubbio: filosofia, scienza, psicologia, tutte si sono avvalse del dubbio e del suo superamento come strumento d'indagine e metodologico privilegiato. Ma cosa accade quando cerchiamo di applicare il "cogitocentrismo" nella pratica, nella vita di tutti i giorni, di fronte a scelte e situazioni di per sé irriducibili alla logica e al più ferreo raziocinio? Cadiamo in una trappola, in un autoinganno, in una vera e propria "psicopatologia della vita quotidiana": ci illudiamo di poter risolvere una crisi amorosa, un dubbio amletico, una decisione cruciale affidandoci al nitore rassicurante del sillogismo, oppure, all'estremo opposto, cerchiamo la certezza nelle "verità rivelate", religiose, scientifiche o ideologiche. Da strumento infallibile il cogito si trasforma così in un ostacolo insormontabile, fonte di incertezza se non addirittura di sofferenza psicologica, fino ad assumere forme patologiche. In queste pagine Giorgio Nardone affianca i presupposti teorici all'indagine clinica, proponendo soluzioni terapeutiche "calzate sul problema" e ispirate al modello strategico. Sulla scia di Kant, è necessario "riorientare" strategicamente il pensiero per riscoprirne le potenzialità: anziché ostinarci a cercare le risposte, dovremmo preoccuparci di formulare meglio le domande.
Desde hace más de veinte años Giorgio Nardone viene desarrollando con éxito modalidades de intervención especificas basadas en el modelo del problem Solving Estratégico, cuya aplicación va de la psicoterapia a la resolución de situaciones problemáticas en las organizaciones. La aplicabilidad del modelo contempla situaciones tan diversas como los trastornos alimentarios, las fobias, los ataques de pánico, el coaching individual y la consultoría empresarial, escolar y deportiva.
Estas páginas describen la «tecnología» del Problem Solving Estratégico, síntesis de conocimiento y arte prácticos, de teoría e investigación empírica, para despertar al problem solver que hay en cada uno de nosotros y aprender a «ser realmente artífices y no víctimas de nuestro destino».
* Si hay un problema también hay una solución
* Definir el problema
* Determinar y acordar el objetivo a alcanzar
* Evaluar las soluciones intentadas que mantienen el problema
* Introducir el cambio de forma estratégica
Giorgio Nardone, sulla scia del suo lavoro con Paul Watzlawick, e attraverso l'esperienza raccolta in veste di terapeuta e ricercatore, ha messo a punto un innovativo modello terapeutico di trattamento delle forme gravi di paura, che si è dimostrato sul campo il più efficace tra quelli finora elaborati. Si tratta di un modello frutto di una ricerca durata sei anni, che ha portato alla formulazione di una teoria completamente innovativa sulla formazione e persistenza dei disturbi fobico-ossessivi, e in cui si fa ricorso a raffinate tecniche di suggestione ipnotica e trabocchetti comportamentali che aggirano la resistenza al cambiamento del paziente. Un testo di utilità per il terapeuta e accessibile anche al lettore non specialista, che vi troverà gli strumenti per capire meglio l'affascinante funzionamento della psiche umana.
Da più di vent'anni Giorgio Nardone ha sviluppato alcune modalità d'intervento basate sul modello di Problem Solving strategico, la cui applicazione va dalla psicoterapia, nel trattamento di gravi patologie come i disturbi alimentari, le fobie e gli attacchi di panico, al coaching individuale e alla consulenza aziendale, scolastica e sportiva. Questo testo descrive sinteticamente gli strumenti di cui ci si dovrebbe dotare per padroneggiare la "tecnologia" del Problem Solving, sintesi di conoscenza e arte pratica, di teoria e ricerca empirica. Definire il problema, individuare le "tentate soluzioni disfunzionali", introdurre il cambiamento sono i capisaldi di un approccio che punta tutto sull'efficacia e sul conseguimento degli obiettivi. In un'ottica strategica, non si conosce più per cambiare, ma si cambia per conoscere: il ricorso a una logica non ordinaria, basata sulla suggestione di stratagemmi antichi e insieme modernissimi, scuote le nostre convinzioni razionali e offre soluzioni semplici a problemi di natura disparata.
Nel 1988 usciva L'arte del cambiamento, il testo con il quale Giorgio Nardone introduceva quell'attività ventennale i cui risultati e successi sono raccolti e spiegati nel presente volume. Vent'anni durante i quali, mediante un sempre più consapevole uso terapeutico del paradosso, della credenza e della contraddizione - ossia delle logiche non ordinarie -, Nardone è giunto a individuare quelle costanti che permettono, caso per caso, di scegliere la strategia più adatta per affrontare e risolvere le più importanti patologie su scala individuale, di gruppo o aziendale. Un percorso in cui non si parte dall'astrattezza lineare di una teoria per procedere alle sue applicazioni, ma si opera nel modo esattamente opposto grazie a quella che Nardone definisce "consapevolezza operativa": è attraverso la soluzione che si perviene alla conoscenza di un problema. Alla base di ciò vi è l'accettazione della realtà come mutamento e della credenza, della contraddizione e del paradosso come dati di fatto sempre operanti nei processi mentali e quindi nei comportamenti; e sono proprio questi dati che, una volta riconosciuti, ci suggeriscono la strada più consona per la risoluzione dei problemi. La verità di una teoria si deduce dai suoi risultati; una psicoterapia che funziona è una buona psicoterapia.
Dieta: un'epidemia dei tempi moderni, dei paesi sviluppati, delle società opulente. Chi non si è mai cimentato almeno una volta nella vita in un regime alimentare per perdere qualche chilo di troppo? E quindi, siccome riguarda tutti, tutti sappiamo quanti risultati fallimentari si raccolgono mettendosi su questi binari punitivi in cui si cerca di tenere sotto controllo un istinto primario come quello della fame. Le diete non funzionano ma non perché non si riesca a dimagrire: o non si riescono a seguire fino in fondo o si seguono e poi si recuperano i chili perduti. Lo psicologo Giorgio Nardone spiega le ragioni del nostro faticoso rapporto col cibo e, attraverso stratagemmi che possono sembrare irragionevoli, ci insegna come recuperare una relazione sana ed equilibrata col piacere di mangiare.