Più volte la Parola di Dio utilizza il mistero affascinante del seme, con le sue ricche valenze espressive. La parabola del seminatore è la più importante delle parabole, per il suo valore introduttivo alla predicazione e al mistero di Cristo. In essa il seme è senz'altro la Parola, che cade su tipi diversi di terreno, ricevendo quattro possibili diverse accoglienze da parte del cuore umano: non comprendere la Parola, non essere disposti a donare la vita, anteporre le ricchezze alla Parola, portare frutto in varia misura.
Il cappuccino fra Francesco Neri, nella serie Creature, ci parla del Creatore. Lo fa da teologo, ma con la grazia e l'agilità di chi, per la profonda consonanza col mondo cappuccino, sa che parlare di cura del Creato senza parlare di Colui che tutto può non ha alcun senso. Neri ci mostra che Dio è "padre", è "nostro", è "pace", è "cortesia", è "luce", è "bellezza", è "gioia", è "letizia, è "un onnipotente che sorride". Gli attributi del Creatore consueti nel cristianesimo qui assumono una tonalità eminentemente francescana.
La persona e l'opera del Servo di Dio Antonio Bello sono caratterizzate da una dimensione costitutiva: il francescanesimo. Appartenente all'Ordine Francescano Secolare, don Tonino ha spesso citato gli scritti e i gesti di Francesco d'Assisi, e si è rifatto in modo esplicito all'esempio del santo, come nel memorabile viaggio di pace a Sarajevo. Questo libro è perciò dedicato a illuminare la componente francescana di una luminosa figura contemporanea di santità.
Il 7 dicembre 2011 i telegiornali aprono con una notizia clamorosa: dopo sedici anni di latitanza è stato arrestato Michele Zagaria, il boss più pericoloso del clan dei Casalesi. È stato catturato nella sua terra, Casapesenna, a pochi chilometri da Casal di Principe. Per stanarlo, nel sofisticato bunker che lo ospitava, sono state necessarie ruspe, martelli pneumatici e una gigantesca trivella. Quella mattina di dicembre segna la fine di una caccia lunga tre anni. A guidare l'indagine è stato un giovane e coraggioso magistrato napoletano, Catello Maresca, che ha lavorato ossessivamente per raggiungere questo obiettivo. Con la sua squadra ha raccolto migliaia di informazioni e segnalazioni, ha seguito le tracce più labili, si è calato nella mentalità dei boss latitanti e dei loro complici. È stata una partita sottile, complessa, estenuante: i capi della criminalità organizzata sono astuti e feroci, hanno moltissimo denaro, decine di complici e un efficace sistema di controspionaggio, godono di un immeritato "rispetto" fondato sulla paura che incutono, si avvalgono delle tecnologie più moderne. "L'ultimo bunker" ci fa scoprire come ragionano i boss, come si difendono e dove si nascondono: i loro rifugi sotterranei hanno raggiunto infatti una sofisticazione e un confort sorprendenti, veri status symbol del latitante di lusso. Ci fa partecipare alla vita quotidiana di magistrati, poliziotti e carabinieri. Ci guida passo passo in un'indagine meticolosa ed emozionante.
Descrizione dell'opera
«San Francesco non era un sacerdote, ma possedeva in pienezza lo spirito sacerdotale, di dire qualcosa di vitale importanza a tutti i sacerdoti della Chiesa di Dio» (dalla Prefazione).
Il volume si propone di recuperare le linee essenziali dell'autentica spiritualità francescana di cui i sacerdoti del primo ordine sono invitati a nutrire la vita e l'esercizio del ministero. Dopo che, a partire dal concilio Vaticano II, le tre famiglie francescane si sono impegnate a sviluppare la dimensione laicale della loro vocazione, si apre la domanda se si sia fatto abbastanza per illuminare l'altra dimensione, quella sacerdotale.
L'autore offre quindi un contributo di riflessione perché i sacerdoti francescani di oggi e quelli di domani vivano ed esercitino il loro ministero presbiterale nutriti da una spiritualità che appartiene alla propria tradizione carismatica.
Sommario
Prefazione (mons. B.L. Papa). 1. Una vocazione da illuminare: due dimensioni dell'unica fraternità francescana. 2. «Miei signori, figli e fratelli»: Francesco d'Assisi e i sacerdoti. 3. Da francescani sacerdoti a sacerdoti francescani: i secoli della clericalizzazione. 4. Il Vaticano II e la sua ricezione: alla ricerca della grazia delle origini. 5. Ministri di Cristo fratello e servo: per un sacerdozio nutrito di francescanesimo. Bibliografia.
Note sull'autore
Francesco Neri (1959) è frate minore cappuccino nella Provincia di Puglia, ove ora è ministro provinciale, e docente stabile di teologia sistematica presso la sede di Bari della Facoltà Teologica Pugliese.
Il volume è un prezioso contributo di riflessione sui tema del dolore umano attraverso la persona e la vita di Antonio Bello. L'autore, che ha già studiato questo grande e amato figlio della Puglia sotto vari aspetti, ora ce lo fa conoscere come "maestro da una cattedra scomoda", interessandosi al rapporto tra don Tonino e la sofferenza da un punto di vista spirituale. Come uomo e come vescovo, don Tonino ha amato i malati ed è stato colpito egli stesso da una grave malattia che lo ha portato alla morte in giovane età. La ricerca tratteggia il cammino del vescovo alessanese nell'esperienza della sofferenza, dalla preparazione remota vissuta nell'amore preferenziale per "i piccoli e i poveri, per gli ammalati e gli esclusi", ai frutti del dolore, offrendo anche un breviario spirituale per il tempo dell'infermità.
Le mani, in senso reale e simbolico, sono una porta di accesso al mistero di Dio e al mistero dell'uomo. Questo volumetto percorre un itinerario per coglierne e interpretarne le tracce tra le pagine della Bibbia e nella santità cristiana.