Dal sesso degli angeli al sesso degli atomi, sembra che in ogni tempo e in ogni luogo l'argomento riesca a suscitare non solo un vivo interesse ma anche accese contrapposizioni ideologiche. Il testo mette in luce i passaggi biologici previsti dalla natura per la costruzione di due esseri uguali in dignità e complementari nel compito di perpetuare il miracolo della vita. È analizzata anche la visione alternativa a quanto prescritto dall'anatomia e dalla fisiologia del corpo umano che trae origine dall'evoluzionismo darwiniano ed è spiegato perché non può esistere un vero progresso che tragga origine da una falsa scienza. Viene, inoltre, ripercorso il tragitto culturale che ha consentito la massiccia negazione di una realtà visibile a tutti coloro che non siano accecati dall'ideologia e quale sia la prossima tappa del falso progresso.
Nel testo viene identificato un filo conduttore che consente di dare un senso unitario agli avvenimenti che hanno preso l'avvio dalla fine del secondo conflitto mondiale. Vengono ripercorse le tappe del progetto, politico e culturale, che aveva in animo di "liberare le menti di tutto il popolo dall'ignoranza, dal pregiudizio, dal sospetto e dalla paura, al fine di essere educati alla giustizia, alla libertà e alla pace...". Si cerca di spiegare perché quel progetto così "giusto" e condivisibile si sia dimostrato fallimentare, nonostante tutte le buone intenzioni dei promotori e perché sia indispensabile cambiare rotta il più rapidamente possibile. Bisogna prendere coscienza del fatto che ci troviamo davanti a un bivio e siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro e quello dei nostri figli. Anche se lo spazio di manovra è limitato, siamo ancora in grado di decidere se vogliamo vivere dentro un sistema invisibile che utilizza una poderosa macchina propagandistica che mira a sedurre la stampa, la scuola, le istituzioni culturali, scientifiche, caritatevoli, di intrattenimento, religiose, mediche, con il canto delle sirene di un mondo riempito di idoli materialisti e governato da uno stato onnipotente, oppure se vogliamo vivere in un sistema in cui ciascuno sia aiutato a comprendere le innumerevoli difficoltà e insidie del vivere quotidiano e come potervi far fronte con le limitate risorse umane.
I valori tradizionali, frutto della millenaria storia giudaico-cristiana, sono sotto assedio e c'è in atto un tentativo di scardinarli per lasciare spazio al "progresso". Nulla di nuovo sotto il sole. Da sempre chi si ribella a Dio, e alle leggi della natura, ritiene di poter costruire un mondo più bello e più giusto, ma il primo passo, indispensabile, verso la costruzione del nuovo mondo è la distruzione dell'esistente. Il nostro tempo è testimone del tentativo di liquidazione non solo di una civiltà millenaria, ma anche del concetto stesso di democrazia. La guerra culturale in atto in Europa e nel mondo nasce dall'ideologia socialista. I numi tutelari della nuova rivoluzione radical-marxista sono due: la scienza e la giustizia. L'ideologia socialista ha sempre visto nella scienza un alleato naturale perché convinta che dalla scienza sarebbero giunte quelle verità capaci di scardinare le superstizioni religiose. Una volta piegata la scienza all'ideologia, resta un altro ostacolo da superare: la percezione profonda del popolo. Per far progredire il progetto si è resa necessaria la scesa in campo del potere giudiziario. Si ripropone allora l'inquietante quesito che Igor Shafarevich, dissidente matematico russo, poneva nel suo libro Il Fenomeno Socialista: "È bastata l'esperienza della Russia? È bastata per il mondo intero e specialmente per l'Occidente? Saremo in grado di comprenderne il significato? O il genere umano è destinato a passare attraverso questa esperienza su una scala immensamente più vasta?".
Indagini, arresti, processi. Molto se ne legge sui giornali, o si ascolta alla televisione, sotto forma di cronaca. Alla fine, dopo anni, il verdetto: colpevoli o innocenti. Ma non si guarda mai dentro vicende che diventano tragedie, che coinvolgono l'umanità dei protagonisti e delle loro famiglie. Non si guarda mai neanche all'umanità degli inquisitori: osannati o denigrati, a seconda dei gusti, ma spesso raffigurati come esseri sovrumani. Questa è una storia che si svolge dentro il filone della cosiddetta "malasanità". Una storia vera e una storia di tutti che appartiene alla più generale storia d'Italia.