Questo libro di Nievo è un romanzo di educazione dei sentimenti. È incentrato sulla figura di Carlo Altoviti che attraverso le sue vicende sentimentali ripercorre il processo di formazione dell'Unità d'Italia, dal senile tramonto della Repubblica di Venezia fino agli avvenimenti del 1856. Alle vicende di Carlo fa da contraltare - modernissima e spregiudicata - la Pisana, un personaggio femminile di assoluta complessità, di cui il protagonista si innamora fin dalla più tenera età. Quando Venezia viene svenduta da Napoleone con il trattato di Campoformio, vediamo la Pisana sdegnarsi verso il suo amante còrso, un ufficiale napoleonico di stanza in Veneto. La Pisana fugge a questo punto verso Milano, Firenze e Roma assieme a Carlo. Questi verrà a sua volta fatto prigioniero dai sanfedisti mentre combatte in difesa della Repubblica partenopea. Condannato a morte, viene rocambolescamente salvato proprio da un intervento della Pisana. Dopo la caduta di Napoleone, Carlo diventa liberale e si arruola tra le forze di Guglielmo Pepe. Ferito e catturato, viene processato per alto tradimento. Ancora una volta l'intervento della Pisana riesce a salvargli la vita e a farlo esiliare a Londra, dove lei amorevolmente si dedicherà a curarlo e a rimetterlo in sesto. Ma stremata dalle privazioni la Pisana muore, non nell'animo di Carlo, però, che continuerà a ricordarla per sempre come propria guida spirituale.
Varie, extravaganti, occasionali, queste novelle - scritte tra il 1854 e il 1860 - si distribuiscono lungo la breve stagione creativa di Nievo intrecciandosi con i testi maggiori, nutrendosi degli stessi motivi. Esse rappresentano dunque un tassello di un'opera leggibile per rapporti e analogie oltre e più che per linee evolutive; ma rivelano anche, nella molteplicità tematica e formale, il percorso di uno scrittore alla ricerca di sé, aperto a sperimentazioni diverse. Il volume, introdotto dal "Giornale di Pellestrina", diario di una vacanza trascorsa da Ippolito studente fra mare e laguna, ha al suo centro "Le maghe di Grado". In uno scenario simile al precedente, con Venezia sullo sfondo, l'autore narra l'apparizione in paese di cinque giovani donne, il miracolo che trasforma in paradiso un luogo ostile, l'addio melanconico all'idillio estivo: un esperimento giocato su tonalità ironiche e serie, rievocative e riflessive, di felice riuscita. "La vigilia delle nozze" che chiude il volume appartiene, insieme alla "Voce della coscienza", alla tipologia della novella femminile. Nievo ne interpreta in modo personale, e ambivalente, la vocazione didattica e, per celebrare la simbiosi dell'amore coniugale, inscena il racconto del suo contrario, con discordia e separazione finale.
1858 A Parigi fallisce l’attentato del mazziniano Felice Orsini contro Napoleone III – Il Minnesota entra nella confederazione degli Stati Uniti – L’Inghilterra scioglie la Compagnia delle Indie orientali – Nel mese di agosto Nievo ultima la stesura delle Confessioni d’un italiano, che saranno pubblicate postume, nel 1867, dall’editore Le Monnier di Firenze con il titolo Le confessioni di un ottuagenario – Muore a Torino Ferrante Aporti, ideatore degli asili d’infanzia – A Plombières si incontrano segretamente Cavour e Napoleone III – Marie-Bernardes Soubirous, detta Bernadette, afferma di aver avuto in una grotta di Lourdes diciotto apparizioni della Madonna
Scritto da un trentenne che decide di vestire i panni di un ottantenne, le Confessioni sono un’opera anomala. In apparenza ci sarebbero tutti gli ingredienti del romanzo storico: un castello, una guerra, le vicende confuse della nascita di una nazione, un giovane affamato di avventura, una storia d’amore. Ma ciascuno di questi elementi porta in sé un’incrinatura, il segno di un’incertezza, di un’inquietudine. Attraverso la riduzione comica di tutto ciò che è eroico, la parodia della letteratura di genere, la distorsione umoristica del feuilleton, Nievo percorre l’Italia in lungo e in largo, realizzando un romanzo profondamente europeo, ricco, libero, divertente.
Cinquant'anni di storia italiana, dalla campagna napoleonica ai moti rivoluzionari del 1848. L'amore di un uomo, Carlo Altoviti, per una donna, la Pisana, volubile e appassionata. La storia romantica - ma anche sottilmente ironica - dei due protagonisti, della loro attrazione e della irrealizzabilità del loro sentimento, fino a un drammatico scioglimento che ricompone i destini.
"Le Confessioni d'un Italiano" rappresentano il vero e unico romanzo dell'unità d'Italia; il testo, cioè, che dà voce all'idea di una nazione che si costituisce coinvolgendo i cittadini, a cominciare dai ceti popolari e contadini, nel rispetto delle loro tradizioni religiose e civili, che in Roma e in Venezia hanno i centri nei quali più profonde e durature sono le radici ideali. Un quadro d'amore, di vita e di storia che riassume le vicende d'Italia dalla fine del Settecento sino alla metà dell'Ottocento con personaggi indimenticabili come Carlino e Pisana. Introduzione di De Michelis.
Compiuto da Nievo nel 1858, il romanzo uscì postumo nel 1867 e si impose subito ai lettori italiani. L'ottantenne Carlo Altoviti ripercorre la propria esistenza dall'infanzia quasi magica nel castello di Fratta, alla maturità gravata dalla malattia e dall'esilio londinese. Intrecciata alla vicenda personale scorre la storia del nostro Risorgimento: un'affresco dentro il quale si muove una galleria animatissima di personaggi tra cui spicca la figura appassionata dell'amata Pisana. Uno dei romanzi più belli della letteratura italiana, qui presentato in edizione critica e con un vasto commento.