Il sesso come simbolo del potere politico, della volontà del capo di sopravvivere, di vincere i nemici, il nulla che incombe, la morte: anche così Mussolini ha incarnato il mito della potenza nell'Italia fascista. Lo ha edificato e celebrato in pubblico attraverso una gestione geniale della propaganda, esibendo il suo corpo forte, da contadino, a uso dei cinegiornali. E anche in privato, mettendo al mondo figli legittimi e illegittimi, intrattenendo molteplici amanti: "Sono giovani e belle, le prendo, poi non ricordo più né il loro nome né come sono fatte". Le donne del Ventennio vedevano gli altri gerarchi sforzarsi di emularlo in esibizioni di virilità e capivano che erano soltanto sbiadite imitazioni: spesso tentavano di avvicinarsi all'originale, talora inviandogli lettere in cui si offrivano senza troppi giri di parole. All'inizio Mussolini scelse donne intelligenti e moderne: la rivoluzionaria ucraina Angelica Balabanoff, la coltissima e abile Margherita Sarfatti, la sfortunata Ida Dalser. Poi cedette all'ostinazione di Claretta Petacci che, di fronte ai segni del declino fisico, procurò al suo amante il miglior afrodisiaco dell'epoca. Senza questo, il mito del Duce sarebbe crollato prima, e forse la tragedia dell'Italia si sarebbe consumata più in fretta. Dall'educazione del giovane Benito nella Romagna contadina del tardo Ottocento fino al culmine di un successo in cui già si riconoscono le avvisaglie della futura disfatta sessuale e politica...
A Terezin, il lager ghetto inventato dalla propaganda nazista del Terzo Reich, va in scena una rappresentazione terribile. Si lotta per la vita recitando le battute scritte dai nazisti. Ma contemporaneamente, proprio là, dove nessuna ribellione è possibile, si combatte una "rivolta dello spirito" con le armi della musica, del cinema, dell'arte, della cultura. La videocassetta allegata alla pubblicazione contiene il filmato di una manifestazione di denuncia tenutasi a Londra nel 1933, le dichiarazioni di Hitler, portate come prova nel primo processo di Norimberga, la scoperta delle camere a gas da parte delle truppe alleate durante la liberazione dei campi, le sequenze con la Brigata Ebraica che combatteva in Italia.