Quando nel 1880 si organizzò a Venezia il III Congresso geografico internazionale, il comitato ordinatore propose la pubblicazione del Liber secretorum fidelium crucis di Marin Sanudo Torsello. Nell'occasione il Sanudo fu equiparato al ben più famoso Marco Polo, suo coetaneo, entrambi giudicati sommi viaggiatori e geografi. Chi fu, dunque, Marin Sanudo Torsello e per quale motivo fu allora reputato "sommo" e degno di cotanta attenzione? È quanto si tenterà di rispondere in questo libro, il cui intento non è soltanto ricostruire una biografia, per quanto affascinante e per molti versi seducente, ma anche tratteggiare i caratteri di un'epoca e definire i contorni di un fenomeno crepuscolare - nebuloso e saturo di pregiudizi come pochi altri - quali furono le tarde crociate due-trecentesche, dette anche le crociate di carta.
Marco Polo rispose: «Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia» Italo Calvino, Le città invisibili Sono trascorsi settecento anni dalla morte di Marco Polo. Su di lui esiste una letteratura ormai sterminata, quasi in ogni lingua, e le sue straordinarie vicende di viaggio, che spalancarono all'Europa cristiana il lontano e favoloso Oriente, sono state raccontate e ripercorse da numerosi autori. E così, in questo libro, Ermanno Orlando ribalta completamente il punto di vista e ci conduce, anche facendo tesoro delle suggestioni derivanti dalle Città invisibili di Calvino, in un viaggio nelle città che Marco ha via via attraversato. Per una volta il nostro mercante resterà sullo sfondo, lasciando che siano i luoghi a prendersi per intero la scena. Vedremo Venezia - immaginata, vissuta, lasciata e ritrovata - e poi salperemo per Trebisonda, Tabriz, Costantinopoli, San Giovanni d'Acri... E infine ritorneremo nella città continuamente cercata nelle altre e cambiata nello spazio di un viaggio che pareva infinito.
Prima che il concilio di Trento (1563) lo codificasse rigidamente, nel basso medioevo il matrimonio mantenne a lungo una natura laica, mutevole e versatile, caratterizzata da una grande variabilità di pratiche e modelli. Pare quindi più opportuno parlare di matrimoni al plurale, abbandonando la visione univoca dell'istituto affermatasi solo dopo Trento. Nel volume si farà, pertanto, ampio riferimento non solo ai matrimoni legittimi e codificati, ma anche all'esteso ventaglio di quelli incerti e irregolari, come i matrimoni a tempo, le unioni di fatto, i matrimoni plurimi, le convivenze more uxorio o i rapporti concubinari; si passeranno in rassegna le diverse forme di unioni trasgressive, dal ratto all'adulterio, dai matrimoni finti e simulati sino a quelli violenti e forzati; si rifletterà, infine, sulle forme proibite o a stento tollerate, come i matrimoni interconfessionali, la promiscuità interreligiosa e le unioni con gli esclusi e i marginali.