Nelle carte geografiche italiane come dell'intero continente europeo ancora oggi abbondano toponimi che rimandano ad antichi nomi di abbazie, capitoli, conventi, priorati, eremi.
Luoghi in cui sorsero e spesso prosperarono per secoli altrettante colonie monastiche. Certosini e cistercensi, solo per citare due ordini molto noti, hanno provveduto a proseguire l'opera di "dissodamento" del suolo agricolo e del terreno culturale preparato dagli ordini tradizionali dei benedettini e dei monaci agostiniani.
Dall'Italia alla Francia, dalla Spagna al Portogallo, dalle Isole britanniche alla Germania, fino alla lontana Scandinavia, le principali abbazie hanno svolto un ruolo insostituibile nel tramandare attraverso codici e manoscritti, spesso finemente miniati, il sapere degli antichi, diffondendo al tempo stesso nuove pratiche che hanno contribuito a edificare le basi del nostro essere e sentirci oggi europei.
Da Roma a Gerusalemme a Compostela, grandi luoghi di pellegrinaggio nel Medioevo, fino a Lourdes, Fatima o Medjugorje, da sant'Elena a Eteria nel IV secolo, fino alle giornate mondiali della gioventù di Giovanni Paolo II: tra le grandi manifestazioni della fede e della ricerca di Dio nel corso della storia della Chiesa, figura in posizione rilevante il fenomeno dei pellegrinaggi ai grandi santuari, del cammino e delle sue avventure che, d'altronde, non riguarda solo il cristianesimo, dal momento che tutte le grandi religioni lo conoscono e ne esistono anche forme secolarizzate.