Questo piccolo testo, inserito nella collana "Spiritualità e politica", vuole essere un contributo per la riflessione sulle Lettere dell'Apostolo Pietro. Il volumetto, legato all'esperienza della Chiesa diocesana di Terni, Narni, Amelia, nella prima parte riporta il testo delle due Lettere di Pietro commentate. Nella seconda vi sono due interventi centrati sulla Prima Lettera. È anzitutto riportata una conferenza del cardinale Attilio Nicora ove si sottolinea l'impegno dei cristiani nella vita politica e civile. La seconda riflessione è di Mons. Gianfranco Ravasi. Egli, a partire dal motto scelto dal Convegno di Verona "Testimoni del Gesù risorto, speranza del mondo", illustra il cuore ideale e spirituale della Prima Lettera declinato in tre temi dominanti: Cristo risorto, "pietra viva e angolare"; la Chiesa "stirpe eletta, sacerdozio regale e nazione santa"; il mondo a cui testimoniare la fede cristiana.
Un grande affresco dell’amore cristiano dall’inizio dei tempi fino ad oggi. L’autore, primo prete ad entrare in Albania, traccia un poderoso disegno del dispiegarsi dell’amore di Dio nella storia degli uomini. Muovendo dalla constatazione che la nostra società vive ormai da tempo senza un Padre, Paglia conduce il lettore alla ricerca delle tracce inequivocabili seminate da Dio nella vicenda umana: la preferenza per Abele, il codice deuteronomico, le prime comunità cristiane, il primo millennio dove la carità si fa storia, il secondo millennio quando la carità plasma l’Occidente, il novecento e la carità globalizzata, fino a giungere al terzo millennio e alla speculare globalizzazione della povertà. Al centro l’universalità dell’amore comprensibile, senza parole, da ogni essere umano.
Vincenzo Paglia è nato a Boville Ernica (Frosinone) il 21 aprile 1945, ha frequentato il Seminario Romano. Si è laureato in teologia presso l’Università Lateranense, dove ha conseguito anche la licenza in filosofia; si è poi laureato in pedagogia presso l’università di Urbino. È stato ordinato sacerdote il 15 marzo 1970 incardinandosi nella diocesi di Roma. Il 2 aprile del 2000 è stato ordinato vescovo di Terni Narni Amelia. È stato nominato dalla Santa Sede, nel settembre del 2002, Presidente della Federazione Biblica Cattolica Internazionale. Dal maggio 2004 è Presidente della Commissione Ecumenismo e dialogo della Conferenza Episcopale Italiana. Presso la Conferenza Episcopale Umbra è presidente della Consulta per il problemi sociali, del lavoro, della giustizia e della pace, presidente della Commissione per i Beni Culturali e presidente della Commissione per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. È stato Assistente Ecclesiastico Generale della Comunità di Sant’Egidio che segue sin dall’inizio degli anni ‘70. Ha collaborato alla cattedra di Storia Contemporanea alla Sapienza di Roma e ha pubblicato studi e articoli sulla storia sociale e religiosa nonché sulla storia della povertà. Significativi sono i suoi studi sul dialogo tra credenti e laici. Numerosi sono, inoltre, i volumi di carattere religioso-pastorale.
La Parola di Dio ogni giorno 2006 vuole essere un aiuto per la preghiera quotidiana in questo anno. Ogni giorno, infatti, si offre un brano della Bibbia con un breve commento spirituale perché la Parola di Dio possa scaldare il cuore e illuminare i passi. Il volume, strutturato secondo le scansioni dell'anno liturgico, ruota attorno al ritmo settimanale. I giorni ordinari, perciò, sono orientati verso la domenica, Pasqua della settimana, quando la comunità dei discepoli di Gesù si raduna per celebrare la Liturgia Eucaristica, "culmine e fonte" dell'intera vita cristiana.
A quaranta anni dalla Dei Verbum (il documento del Vaticano Il sulla Parola di Dio) è bene tornare a riflettere sulla centralità della Bibbia nella vita dei credenti. Essa narra la storia di Dio che per amore scende sulla terra e si pone alla ricerca dell'uomo. Nello stesso tempo mostra anche la ricerca di Dio da parte dell'uomo: Dio e l'uomo si cercano, si incontrano, si parlano. Leggendo la Bibbia si apprende a conoscere il cuore di Dio: il creatore che non può fare a meno dell'uomo. Ma si apprende anche il proprio cuore scoprendosi dentro una storia più grande, quella del Signore con il suo popolo. Queste pagine, con semplicità e modestia, vogliono suscitare l'amore per la Bibbia perché sia letta con frequenza.
Nel 1996 Arrigo Levi pubblicò un piccolo saggio intitolato "Le due fedi", dedicato agli amici delle comunità di Sant'Egidio, che lo avevano coinvolto in alcune loro iniziative ecumeniche. Conteneva le riflessioni, gli interrogativi e le risposte di uno spirito laico che non rinuncia alla propria indipendenza critica, ma accetta le sfide che il pensiero religioso pone ai credenti e non credenti. Da allora il dialogo e le occasioni di incontro si sono moltiplicati. Da tutto ciò nasce questo libro che riprende parzialmente il precedente saggio e continua la discussione.
Vecchiaia e fine vita sono temi centrali nella riflessione odierna. Ma spesso ci si ferma solo ad analisi sociali e/o mediche. In questo libro monsignor Paglia unisce tali prospettive a una lettura spirituale di questo tempo così importante della nostra vita. Partendo da un esame della vecchiaia come problema demografico che interroga oggi soprattutto le società occidentali, l'autore racconta le origini della legge approvata recentemente dal governo Meloni, alla cui progettazione e stesura egli stesso ha partecipato. La vecchiaia d'altronde, sostiene monsignor Paglia, non è solo età biologica, ma anche età spirituale, tempo di crescita interiore. E in questo senso va rivalutata e persino ripensata e riprogettata. La parte centrale del presente volume si occupa poi delle domande che riguardano il momento ultimo della nostra esistenza, nella consapevolezza che, se c'è un "fine vita" che non possiamo semplicemente rimuovere, esiste però anche una continuità della vita nella sua forma eterna, amata da Dio da sempre, e verso la quale dobbiamo camminare con speranza, meno preoccupati di sopravvivere e più attenti al tema del risorgere. Nella parte conclusiva di questo libro, che è un commento all'ultimo articolo del Credo, «aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà», l'autore parla della prospettiva cristiana di una vita che non finisce con la morte: narra della risurrezione di Gesù, del mistero della risurrezione della carne, della salvezza che va intesa come universale e non individuale, della beatitudine celeste.