La Parola di DIo ogni giorno 2012 continua il commento quotidiano dei libri della Bibbia, nella convinzione che tutta la Scrittura ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona (2 ™ 3,16). Attraverso l'ascolto della Santa Scrittura - scrive l'apostolo Paolo a Timoteo - si cresce come uomini di Dio "completi e ben Paolo a Timoteo - si cresce come uomini di Dio "completi e ben preparati per ogni opera buona". L'icona del beato Giovanni Paolo II posta sulla copertina del volume vuole suggerire la sua compagnia quotidiana alla nostra preghiera.
Il volume raccoglie le cinque Lettere pastorali che hanno scandito il cammino degli ultimi undici anni della Diocesi di Terni-Narni-Amelia: l'Eucaristia, la Parola di Dio, la Carità, la Chiesa e la Città, l'Iniziazione cristiana. Nella prima Lettera, in verità, vi è già tutto: l'Eucaristia, come insegna il Vaticano II, è "fonte e culmine" della vita della Chiesa. La centralità della Eucaristia domenicale è posta a fondamento delle indicazioni che presentano le altre Lettere. Ciascuna di esse sviluppa le conseguenze spirituali e pastorali per la comunità cristiana. Un orizzonte però fa da sfondo a tutte: il rapporto tra la Chiesa e la Città. Un rapporto dinamico che lega in maniera profonda le due realtà. L'Eucaristia spinge la Chiesa a legarsi alla Città, sino ad esserne come l'anima.
C'è una grande letteratura sulla povertà. E c'è un importante dibattito statistico internazionale sugli strumenti per misurare la povertà: relativa, assoluta, estrema. Non è solo un problema terminologico. È necessario per cogliere alcuni passaggi del cambiamento in cui siamo immersi. Capire meglio la "povertà" per aiutare a combatterla, evitando che si radicalizzino sentimenti di fragilità sociale e di insicurezza nella popolazione, che possono fare crescere antagonismi sociali, fino a combattere i "poveri" e non la povertà: è una necessità. Questo Rapporto, nato dalla collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio e la Camera di Commercio di Roma, parte di un progetto assieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, scaturisce da questa esigenza. Il centro di questo Rapporto è Roma e il Lazio, anche se in molti casi c'è un raffronto nazionale e, in qualche misura, si offre un quadro del Paese, almeno delle tendenze. Non c'è la pretesa di fare il punto statistico, per l'impossibilità di unificare e confrontare fonti diverse, anche cronologicamente. Ma è uno sforzo di comprensione, dal basso, che cerca di leggere nelle fonti esistenti e attraverso approfondimenti che provengono dall'esperienza e dallo studio di ricercatori della Comunità di Sant'Egidio sulla marginalità, le linee di cambiamento, le tendenze, i tratti reali della sofferenza, avanzando, quando possibile, qualche suggerimento e linea di risposta e di contrasto del disagio.
Unico caso di cristianesimo "africano" non d'importazione europea, ma di antica tradizione apostolica, il cristianesimo etiopico si presenta come una sintesi originale fra l'Oriente cristiano e la realtà africana. È questa duplice appartenenza che rende la vicenda cristiana dell'Etiopia particolarmente affascinante. Poco ancora si conosce questa grande cultura cristiana che ha maturato un rapporto tutto particolare con la tradizione ebraica. I saggi raccolti nel volume permettono di conoscere l'itinerario storico, la tradizione religiosa, la ricchezza spirituale del cristianesimo etiopico. Sono i contributi di studiosi italiani e stranieri, noti per le loro competenze, e di autorità religiose, tra cui il patriarca abuna Paulos, rappresentative di un cristianesimo e una Chiesa così singolari come quelli etiopici. Emerge l'itinerario di un Novecento travagliato, tra colonialismo fascista, impero cristiano del negus Haile Selassie e afro-comunismo di Mengistu. Un cristianesimo antico si è confrontato in Etiopia con i disegni di dominazione coloniale, con il "riformismo illuminato" dell'ultimo imperatore cristiano, con la violenta repressione del regime comunista, mentre oggi vive una stagione di rinascita nel cuore del continente africano.
Sono ormai dieci anni che La Parola di Dio ogni giorno, di volta in volta, si propone di aiutare la preghiera quotidiana. Lungo questi anni abbiamo commentato i libri della Sacra Scrittura. L'intento è di commentarli tutti.
Crediamo infatti che sia utile leggere tutta la Bibbia e leggerla pregando. Sentiamo vera l'esortazione dell'apostolo Paolo al giovane discepolo Timoteo: "Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona" (2 Tm 3,16-17).
Oggi, ancor più di ieri, abbiamo bisogno di ascolater il Signore e di rivolgere a Lui la nostra preghiera.
La Parola di Dio ogni giorno 2011 vuole essere un piccolo aiuto per alzare i nostri occhi e i nostri cuori verso l'Alto, verso il Signore. Li alziamo per noi e per il mondo, perché il prossimo decennio sia segnato dalla speranza di un tempo nuovo.
La radice della speranza è la preghiera. E' questo l'umile intento di queste pagine che ci accompagneranno all'inizio del secondo decennio del nuovo secolo.
Questo libro è dedicato alla Basilica di San Martino di Martina Franca (Taranto). Il libro include la documentazione fotografica del prezioso tesoro antico conservato da secoli nel Museo della Basilica e dei numerosi documenti e immagini storiche. Contiene inoltre i reportages, riccamente illustrati dal fotografo Angelo Golizia, della Festa di Pasqua, del Corpus Domini e della Festa del Patrono della città, San Martino.
Il mondo del XXI secolo si presenta come un mondo tutto globalizzazione. I cambiamenti avvengono con grande rapidità. E di tutti la sensazione di non riuscire a capire i fenomeni del nostro tempo. Le categorie con cui si analizzava il mondo del Novecento sono invecchiate, non permettono più di comprendere cosa sta avvenendo. Ha senso allora parlare di carità? Non è un termine vecchio? Non ci troviamo di fronte a un arcaismo? Carità è una parola antica ma che non perde la sua attualità. E ciò che emerge nelle pagine di questo libro in cui si incontrano la ricca tradizione dell'ortodossia russa attraverso le parole del metropolita di Minsk Filaret, la grande esperienza del card. Etchegaray maturata su tante frontiere calde del mondo, l'amicizia con i poveri vissuta quotidianamente dalla Comunità di Sant'Egidio, la conoscenza del mondo e la visione di Andrea Riccardi, la sapienza spirituale di mons. Vincenzo Paglia.
Questo libro si inserisce nella scia degli incontri di preghiera per la pace che la Comunità di Sant’Egidio ha promosso dopo lo storico evento di Assisi, voluto da Giovanni Paolo II nell’ottobre del 1986. In quell’occasione, in un mondo bloccato dalla guerra fredda, il papa lanciava un sogno: quello della pace. La preghiera, prima opera del credente, è la strada privilegiata per contribuire alla pace. La Comunità di Sant’Egidio ha raccolto quell’intuizione e, anno dopo anno, ha convocato i rappresentanti delle maggiori religioni mondiali per un appuntamento comune, in cui pregare e riflettere sul ruolo dei credenti nella costruzione di un mondo pacificato. Emerge da queste pagine il patrimonio spirituale costruito nel tempo dalla Comunità di Sant’Egidio insieme a tanti uomini di fede – in questo caso ebrei e cristiani – che hanno rafforzato nel dialogo le proprie identità religiose, affinando al tempo stesso la sensibilità verso gli uomini di religione differente. Sono raccolti in questo libro dodici interventi di autorevoli rappresentanti dell’ebraismo e del cristianesimo. La preghiera, scrive mons. Vincenzo Paglia nell’introduzione al volume, “è davvero il ponte che lega la terra al cielo”.
La Comunità di Sant'Egidio negli scenari internazionali
Comunità di Sant'Egidio
Onu di Trastevere? Formula italiana di risoluzione dei conflitti? Diplomazia parallela? Sono svariate le definizioni della Comunità di Sant’Egidio per le sue attività pacificatrici internazionali.
Premio Balzan per la Pace e Premio Unesco per la Pace, in prima linea nel dialogo interreligioso e in molte aree calde
del globo, la storia – unica nel suo genere – di come la Comunità di Sant’Egidio è diventata un soggetto decisivo
nella soluzione di guerre civili e conflitti internazionali non è mai stata raccontata. Per la prima volta in questo libro si presenta un’analisi delle principali iniziative di pace di Sant’Egidio. Almeno di quelle che non sono più riservate o in corso. Dal Mozambico all’Algeria, dal Guatemala al Burundi, dall'Albania al Kosovo, dalla Liberia alla Costa d’Avorio, fino all'impegno - non meno pacificatore - per sconfiggere l’Aids in Africa e per eliminare la pena di morte nel mondo.
Un duplice messaggio: che la pace è sempre possibile. Che tutti, dal diplomatico professionale al volontario,
medico o malato, possono contribuire alla pace.
Come sarebbe il Medio Oriente senza i cristiani, o senza i musulmani?
Non sarebbe se stesso e quello che può continuare a essere nel mondo. Più concretamente, la presenza dei cristiani in Medio Oriente è unicamente una questione cristiana oppure riguarda direttamente anche i musulmani? In questo volume, in maniera rapida e incisiva arriva una risposta spesso ignorata: è interesse delle società arabe e dei musulmani stessi che le comunità cristiane
continuino ad essere vive e operanti nel mondo mediorientale.
Protagonisti e autorevoli analisti cristiani e musulmani mettono a disposizione conoscenze, preoccupazioni e proposte indispensabili per una stagione di convivenza e comprensione dell’altro in un’area strategica del mondo.
Contributi di: Andrea Riccardi, Tarcisio Bertone, Vittorio Ianari, Paul Yazigi, Ahmad al-Tayyib, Jean Benjamin Sleiman, Paul Youssef Matar, Oscar Luigi Scalfaro, Tarek Mitri, Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, Mohammad Sammak, Antonio Maria Vegliò, Hasan Hanafi, Samir Morcos, Bernard Sabella, Mohammed Esslimani, Marco Impagliazzo, Rachel Donadio, Muhammad Krichen, Roberto Righetto, Ugo Tramballi, Ghassan Tuéni.