L'aggettivo "psicantrico" è ormai entrato nello slang. Denota l'attitudine alla sdrammatizzazione e all'autoironia come registro comunicativo per entrare in sintonia con l'altro. Lavorare quotidianamente con la sofferenza psichica può essere davvero usurante, ma rappresentare il disagio in una prospettiva diversa e che stimoli la nostra curiosità ci salva dalla cosiddetta "cronificazione", cioè il pensare che le malattie psichiatriche siano entità statiche e inguaribili. L'obiettivo divulgativo e psicoeducativo di questo libro è esaltare il potere dello strumento canzone, come fattore di stimolo di identificazione e condivisione emotiva dei vissuti dei protagonisti dei brani. Le canzoni, come altre forme artistiche, possono giocare un ruolo importante nella promozione e nella prevenzione, come potente veicolo di psicoeducazione. In certi contesti come la scuola, la canzone può avere più effetto di tanti discorsi. Del resto per tanti ragazzi la musica è ancora il principale mezzo di trasmissione culturale, molto più dei libri e dei film. In questi nuovi brani il telescopio psicantrico è puntato sulle nuove famiglie, sul mondo della scuola, sul disagio giovanile. L'ironia e la modalità di comporre le canzoni a quattro mani sono rimaste le stesse. E poi, ad arricchire il tutto, i contributi offerti da psicologi e psichiatri e opinion leader che condiscono le canzoni di riflessioni.
Dopo averci deliziato con La Psicantria e La Psicantria della vita quotidiana, Palmieri e Grassilli si cimentano ora con La neuropsicantria infantile e con il mondo della sofferenza emotiva infantile.
Perché c’era bisogno di questo libro-Cd? Perché se la musica e la canzone possono rappresentare un mezzo straordinariamente efficace per guardare ai disturbi psichici adulti in modo caldo, empatico e sufficientemente “leggero”, a maggior ragione questo può valere per i disturbi psichici dell’età evolutiva, contrastando auspicabilmente le pesantezze, l’ignoranza, le inquietanti aree di ombra e i pregiudizi che ancora esistono intorno a queste problematiche.
Attualmente, il 15-20% della popolazione tra 0 e18 anni manifesta un qualche tipo di difficoltà di carattere e che di questi solo il 10-15% viene preso in cura da servizi pubblici e privati. Il restante rimane impigliato in modo vario nella sua condizione psicopatologica. La bassa percentuale di casi che arrivano ai servizi psichiatrici mette in luce un problema sociale tanto ovvio quanto preoccupante: i bambini con un disturbo psichiatrico non sono in grado, da soli, di cercare aiuto. A differenza degli adulti, essi dipendono dai grandi per quanto riguarda la percezione del bisogno e l’accesso alla terapia.
Inoltre, se non sono adeguatamente individuati e trattati i disturbi psichiatrici infantili gravi non vanno di solito incontro a remissione spontanea e finiscono per produrre uno scarso adattamento nell’adolescenza e nella vita adulta.
Tutto ciò rende evidente quanto sia importante dar voce all’infanzia e alla sofferenza infantile.
Di qui l’importanza di questo volume-Cd: mettere al centro dell’attenzione, non solo degli specialisti ma anche del lettore/ascoltatore comune, il tema dell’infanzia, delle possibili forme di sofferenza infantile, con la loro ricca, variegata e talora sorprendente espressività sintomatologica. Cercando, se possibile, di farlo in modo sensibile e genuino, con un linguaggio immediato e vicino al mondo dell’infanzia.
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"Ma la vera intuizione, da parte di Palmieri e di Grassilli, è che la musica, meglio, la canzone, sia un mezzo fantastico, a poco prezzo, per creare empatia, per suscitare partecipazione: sono pronto a scommettere che queste canzoni, orecchiabili, a volte persino ballabili, riuscirebbero a muovere emozioni anche in chi non fosse particolarmente interessato ad indagare la condizione esistenziale propria ed altrui e che "Mio fratello" e "Abbi cura di te" non sfigurerebbero in nessuna hit parade. La malattia mentale è ancora oggi, purtroppo, un tabù, e alcune patologie sanno suscitare nient'altro che sospetto, diffidenza, paura, anche se certi vissuti sono solo apparentemente distanti e lontani da quelli dei cosiddetti "normali". E pensare che basterebbe sentir suonare una canzone per ritrovarsi a cantare insieme, a sdrammatizzare, a condividere". (Francesco Guccini) "L'idea di realizzare un 'Manuale di psicopatologia cantata' è nata dall'intenzione di 'trasformare' la nostra professionalità e le nostre conoscenze in canzoni, nel tentativo d'integrare il mondo musicale con la complessità del sistema psichiatria/sofferenza mentale, a cui diamo il nome di 'psicomondo' [...] La canzone, attraverso il testo, la musica e l'interpretazione, ha il pregio dell'immediatezza, della sintesi estrema, e del forte potere comunicativo.