I tre discorsi di papa Francesco qui raccolti sono un appello ai dannati della Terra del nuovo millennio. Pronunciati a Roma e in Sud America tra il 2014 e il 2016 davanti a una platea di rappresentanti dei movimenti sociali di tutto il mondo, essi costituiscono l'avvio di un ambizioso progetto elaborato in Vaticano e mirato a collegare le più disparate esperienze internazionali di lotta attorno al programma delle «tre T» («tierra, techo, trabajo», «terra, casa, lavoro»). C'è chi ha parlato di una nuova Rerum Novarum e chi ha storto il naso di fronte al pontefice «no global» che attacca senza mezzi termini il neoliberismo mondiale: ma per giudicare è importante leggere le fonti, e con questo libro si intende dunque portare all'attenzione dei lettori le parole pronunciate dal papa nella loro semplicità e radicalità. Completano il libro un'intervista a Juan Grabois, fra gli organizzatori degli incontri dei movimenti popolari, una dettagliata postfazione del curatore Alessandro Santagata, dedicata alla ricostruzione degli incontri e all'evoluzione del pensiero politico di Bergoglio, e un'introduzione di Gianni La Bella.
I messaggi più significativi rivolti da papa Francesco ai giovani: parole cariche di Vangelo e passione per la vita, su cui riflettere da soli o in gruppo.
«Per seguire Gesù, bisogna decidersi
a cambiare il divano con un paio
di scarpe che ti aiutino a camminare
su strade mai sognate». Francesco
I profeti di Israele nelle parole del Papa. Nei tempi bui della storia del popolo eletto si è alzata la voce di uomini capaci di risvegliare la memoria delle promesse e, interpretando il presente, di spingere a guardare verso il futuro con speranza. Così il pontefice invita gli uomini del nostro tempo a essere "uomini dall'occhio penetrante"; uomini che fanno memoria del passato, contemplano il presente e aprono il cammino verso il domani. Introduzione di Giuseppe Dell'Orto.
La centralità della scuola nella società è un fatto non irrilevante che papa Francesco ribadisce continuamente e questo non per fare di essa un luogo dove si accumulano saperi, ma un centro dove si sviluppano valori e verità di vita.
«Se fate emergere le aspirazioni più profonde del vostro cuore, vi renderete conto che in voi c'è un desiderio inestinguibile di felicità, e questo vi permetterà di smascherare e respingere le tante offerte 'a basso prezzo'. La ricerca della felicità è comune a tutte le persone, di tutti i tempi e di tutte le latitudini. Dio ha deposto nel cuore di ogni uomo e di ogni donna un'aspirazione alla pienezza. Non avvertite che i vostri cuori sono inquieti e in continua ricerca di un bene che possa saziare la sete d'infinito?». Ogni vita è in cerca di un senso, della realizzazione di sogni, progetti e speranze, ma il segreto della felicità per papa Francesco è diventare persone libere e liberate. Solo nella libertà può realizzarsi un'esistenza riuscita, capace di diventare luce nelle relazioni con gli altri. A partire dal celebre versetto evangelico - «chiunque avrà lasciato le proprie ricchezze per il Vangelo riceverà il centuplo in questa vita e l'eternità» - il pontefice traccia il cammino per un'autentica realizzazione di sé e per una gioia che non aggira il dolore, ma lo attraversa e lo supera. «Chi prega vive giorni sereni - dice il papa - perché la preghiera completa l'umano» e anche chi non crede può aspirare alla felicità nella dimensione dell'ascolto, della contemplazione, della generosa uscita da sé stessi.
Il IX Volume delle Omelie del Mattino di Papa Francesco raccoglie omelie tenute nella Cappella della Domus Sanctae Marthae dal 9 dicembre 2016 fino al 30 maggio 2017. L'insieme di questi pensieri offerti dal Santo Padre formano delle vere e proprie catechesi e contribuiscono all'educazione del popolo di Dio attraverso gli insegnamenti della Parola che grazie a lui diventa semplice e fruibile a tutti proprio perché contestualizzata nella vita di tutti i giorni.
"L'umiltà evangelica porta a non puntare il dito contro gli altri per giudicarli, ma a tendere loro la mano per rialzarli, senza mai sentirsi superiori". Con queste parole papa Francesco apriva il sinodo sulla famiglia, spalancando prospettive fino a quel momento impensate per le gerarchie ecclesiastiche e invitando a praticare il comandamento esplicito di Gesù: "Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato anche a voi". Sessualità, unioni omosessuali, contraccezione, coppie di fatto, nuove famiglie, ma anche libertà religiosa, ecologia, finanza, nuove povertà e nuove schiavitù. Sono argomenti spinosi, che mettono a confronto libertà di coscienza e dottrina cristiana. Papa Bergoglio offre la sua lettura inedita, improntata a una visione teologica profondamente riformatrice. È una apertura umana e religiosa, che interessa sempre di più anche i non credenti e che suscita accesi dibattiti dentro e fuori la Chiesa. L'indurimento del cuore giudicante - che il pontefice chiama "sclerocardia" - è conseguenza della chiusura dell'io su se stesso: un io isolato, egoista, ripiegato su tradizioni obsolete che calpestano la dignità delle persone. Occorre che il "cuore di pietra" diventi un "cuore di carne". E, per Francesco, solo le parole del Vangelo che lasceremo cadere, goccia a goccia, nel nostro spirito rigido sapranno renderlo palpitante e compassionevole.
La parola "artigiano" evoca l'arte, la bellezza, l'operosità, la genialità, la creatività, l'unicità e la novità (il manufatto non è prodotto in serie), la gioia dell'artista, uno sguardo verso ciò che ancora non c'è ma è nei sogni, la pazienza dell'attesa e la costanza e minuziosità nel lavorare, il gioco di mani-mente-fantasia... Quando Papa Francesco invita i giovani a diventare «artigiani di futuro», si riferisce a tutto questo immaginario. L'essere o diventare artigiano di futuro è un atteggiamento permanente nella vita di un giovane, è ciò che lo fa giovane. Questo libro, in vista del Sinodo dei Giovani del 2018, attraverso le parole del pontefice invita a riflettere su chi siano i giovani nella Chiesa e nel mondo, e invita loro a inventare e immaginare se stessi, con il coraggio di affrontare il futuro.
I patriarchi del popolo di Israele nelle parole del papa. Commentando le storie di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e di Giuseppe, il pontefice racconta come Dio guidi la storia degli uomini in una catena ininterrotta di dialogo e di incontro. Fiducia, abbandono nella parola del Padre, audacia, ostinazione: l'esperienza dei patriarchi diviene così, per gli uomini e le donne del nostro tempo, esempio e invito a scoprire il volto di un Dio fedele alle proprie promesse, compagno dell'uomo nel suo cammino.
«Vivere insieme è un’arte, un cammino bello e affascinante», osserva papa Francesco, e la famiglia è il luogo in cui ci si custodisce reciprocamente nella confidenza e nel rispetto, dove si impara a convivere nella differenza, ad appartenere ad altri, e dove i genitori trasmettono la fede ai figli. Bergoglio ha assunto la famiglia come uno dei nodi nevralgici del suo pontificato, dedicandole un articolato e intenso percorso sinodale e l’esortazione apostolica «Amoris laetitia». Nelle parole del papa l’ideale cristiano del matrimonio si incarna sempre nella vita concreta delle persone, con uno sguardo rivolto alle realtà più fragili e ferite. Ogni famiglia può essere una luce che illumina il mondo, mostrando a una società smarrita nell’individualismo la bellezza e la forza contagiosa dell’amore «finché morte non ci separi».
Sommario
Introduzione. I. La vocazione del custodire (Dall’omelia alla messa per l’inizio del ministero petrino del vescovo di Roma,19 marzo 2013). II. La misericordia del Padre (Dall’omelia della messa di insediamento a vescovo di Roma in San Giovanni in Laterano, la domenica della Divina Misericordia, 7 aprile 2013). III. Il primo annuncio in famiglia (Risposta a una domanda durante la veglia di Pentecoste con i movimenti e le associazioni, 18 maggio 2013). IV. Fidarsi dell’amore (Dall’enciclica Lumen fidei sulla fede, 29 giugno 2013). V. Tre parole per la famiglia (Dalla messa in occasione della giornata mariana nell’Anno della fede, 13 ottobre 2013). VI. Di generazione in generazione (Discorso ai partecipanti alla plenaria del Pontificio consiglio per la famiglia, 25 ottobre 2013). VII. È possibile vivere la gioia della fede? (Alle famiglie in pellegrinaggio a Roma nell’Anno della fede, 26 ottobre 2013). VIII. Custodire la fede, vivere la gioia (Omelia per la Giornata della famiglia, 27 ottobre 2013). IX. Si rinnovino le meraviglie della grazia (Preghiera alla santa Famiglia, 27 ottobre 2013). X. La profondità di un impegno (Dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium, 24 novembre 2013). XI. La fraternità si impara in famiglia (Dal messaggio per la 47a Giornata mondiale della pace, 8 dicembre 2013). XII. Lessico familiare, lessico di pace (Dal discorso al corpo diplomatico, 13 gennaio 2014). XIII. Le nuove urgenze pastorali (Lettera in occasione della festa della Presentazione del Signore, 2 febbraio 2014). XIV. Aiutare le coppie in difficoltà (Dal discorso consegnato ai vescovi polacchi in visita ad limina, 6 febbraio 2014). XV. La paura del «per sempre» (Risposte alle domande dei fidanzati che si preparano al matrimonio, 14 febbraio 2014). XVI. Vivere insieme è un’arte (Risposte alle domande dei fidanzati che si preparano al matrimonio, 14 febbraio 2014). XVII. Preparativi di nozze (Risposte alle domande dei fidanzati che si preparano al matrimonio, 14 febbraio 2014). XVIII. La convivenza nell’amore (Dal discorso ai vescovi spagnoli in visita ad limina, 3 marzo 2014). XIX. San Giuseppe, educatore e papà (Dalla catechesi all’udienza generale, 19 marzo 2014). XX. Il matrimonio, icona dell’amore di Dio (Catechesi all’udienza generale, 2 aprile 2014). XXI. Perdere il tempo con i nostri bambini (Dal discorso all’incontro con il mondo del lavoro e dell’industria a Campobasso, 5 luglio 2014). XXII. La forza della famiglia (Dal discorso ai partecipanti al Colloquio internazionale sulla complementarità tra uomo e donna, 17 novembre 2014). XXIII. Per un’armonia tra Chiesa e società (Dal messaggio al Festival della famiglia, 2 dicembre 2014). XXIV. Un figlio cambia la vita (Dal discorso all’Associazione nazionale delle famiglie numerose, 28 dicembre 2014). XXV. Una famiglia centrata su Gesù (All’Angelus, festa della santa Famiglia di Nazaret, 28 dicembre 2014). XXVI. Non perdere la capacità di sognare (Dal discorso all’incontro con le famiglie a Manila, 16 gennaio 2015). XXVII. Comunicare la famiglia (Messaggio per la 49a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, 23 gennaio 2015). XXVIII. Nel calore della casa (Dal discorso all’incontro con le famiglie a Santiago di Cuba, 22 settembre 2015). XXIX. Famiglia: l’alleanza della Chiesa con la creazione (All’incontro con i vescovi a Philadelphia [USA], 27 settembre 2015). XXX. Piccoli gesti d’amore (Dall’omelia nella messa a conclusione dell’VIII Incontro mondiale delle famiglie a Philadelphia [USA], 27 settembre 2015). XXXI. Una luce nel buio del mondo (Dall’omelia alla veglia di preghiera per il sinodo sulla famiglia, 3 ottobre 2015). XXXII. La solitudine, l’amore, la famiglia (Dall'omelia alla messa di apertura del sinodo della famiglia, 4 ottobre 2015). XXXIII. La missione della Chiesa per la famiglia (dal discorso alla conclusione dei lavori del sinodo sulla famiglia, 24 ottobre 2015). XXXIV. Dare coraggio alla famiglia (All’incontro con le famiglie in Messico, 15 febbraio 2016). XXXV. Dove sono i figli? (Dall’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia sull’amore nella famiglia,19 marzo 2016). XXXVI. Il Signore al centro della vita (Dall’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia sull’amore nella famiglia,19 marzo 2016). XXXVII. Famiglie, continuiamo a camminare (Dall’esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia sull’amore nella famiglia, 19 marzo 2016). XXXVIII. Accompagnare al matrimonio (All’apertura del Convegno ecclesiale della diocesi di Roma in San Giovanni in Laterano, 16 giugno 2016). XXXIX. La radice domestica di una politica non violenta (Dal messaggio per la 50a Giornata mondiale della pace, 12 dicembre 2016). XL. La famiglia è ancora buona notizia (Dalla lettera al prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita in preparazione al IX Incontro mondiale delle famiglie, 30 marzo 2017).