In un'Italia ribaltata - eppure estremamente familiare -, le complicazioni del pensiero e della parola sono diventate segno di corruzione e malafede, un trucco delle élite per ingannare il popolo, il quale, in mancanza di qualcosa in cui sperare, si dà a scoppi di rabbia e applausi liberatori, insulti via web e bastonate, in un'ininterrotta caccia alle streghe: i clandestini per cominciare, poi i rom, quindi i raccomandati e gli omosessuali. Adesso tocca agli intellettuali. Il primo a cadere, linciato sul pianerottolo di casa, è il professor Prospero, colpevole di aver citato Spinoza in un talk show, peraltro subito rimbrottato dal conduttore: "Questo è uno show per famiglie, e chi di giorno si spacca la schiena ha il diritto di rilassarsi e di non sentirsi inferiore". Cogliendo l'occasione dell'omicidio dell'accademico, il ministro degli Interni istituisce il Registro Nazionale degli Intellettuali e dei Radical Chic per censire coloro che "si ostinano a credersi più intelligenti degli altri". La scusa è proteggerli, ma molti non ci cascano e, per non essere schedati, si affrettano a svuotare le librerie e far sparire dagli armadi i prediletti maglioni di cachemire... Intanto Olivia, la figlia del professore, che da anni vive a Londra, rientrando per il funerale, trova un paese incomprensibile. In un crescendo paradossale e grottesco, Olivia indaga le cause che hanno portato all'assassinio del padre. Attraverso i suoi occhi, facendo scattare come una tagliola il meccanismo del più affilato straniamento letterario, Giacomo Papi ci costringe a vedere, più che il futuro prossimo, il nostro sobbollente presente.
Le stelle cadenti. I matti nei paesi. Le portinerie. I peli superflui. Il tacco 3. Il corredo. Arrampicarsi sugli alberi. Le cabine telefoniche. Le lettere d'amore. Dirsi addio. Quello che abbiamo perduto racconta chi siamo.
Il fumatore è assediato da eserciti di salutisti, menagramo e ricattatori. Tra cui i bambini che ripetono a raffica: «Vuoi piú bene alla sigaretta che a me».
Oggi un altro mostro è comparso. Allen Carr e il suo libro da novanta milioni di copie hanno creato dal nulla orde di ex fumatori molesti. Che ti guardano con un sorrisetto schifato.
L'autore ha letto il libro. E per sei mesi non ha toccato una sigaretta. Era abbastanza felice, ma al tramonto si trasformava in Dracula. Cosí, alla fine, ha deciso di smetterla. E di ricominciare. Questo è il suo diario. La storia delle sue sofferenze e scoperte.
Che riguardano la vita e i limiti di ognuno.
È un sorriso liberatorio contro la paura che tutto, là fuori, sia un veleno, ma le sigarette di piú.
Farà ridere, soffrire e pensare. Vi farà incontrare anche il primo tabagista europeo, tre Marlboro-men, e l'annoiato artigliere egiziano da cui tutto iniziò. Vi mostrerà che nell'universo non siamo soli.
E offrirà qualche buon consiglio per non scomparire di nuovo dietro a una nube di fumo.