Sollecitata dalla profondità e dalla rapidità dei cambiamenti sociali, la teologia morale si è messa in discussione, a tutti i livelli, soprattutto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Questo libro ricostruisce la vivacità del dibattito ripercorrendo il contributo del redentorista Domenico Capone (1907-1995), uno dei protagonisti più impegnati a far sì che il rinnovamento si sviluppasse in continuità con la ricchezza della tradizione e coniugasse in modo fecondo il rigore scientifico e l'ascolto della vita quotidiana. Il suo cammino teologico si è svolto soprattutto nelle aule dell'Accademia Alfonsiana, l'istituto di specializzazione in teologia morale che Capone ha concorso a fondare e dove è stato a lungo docente e preside. Negli anni del concilio Vaticano II egli ha notevolmente contribuito alla riflessione sulla dignità della persona e della coscienza (Gaudium et spes, n. 16; Dignitatis humanae, n. 1-3), sulla teologia morale ristrutturata sul mistero di Cristo e nutrita costantemente della Parola (Optatam totius, n. 16), sulla capacità della proposta morale di porsi al servizio della chiamata di tutti alla santità (Lumen gentium, n. 39-42). Nella sua riflessione, Capone ha evidenziato la necessità di mantenere un radicamento sincero, costante, creativo con la grande tradizione della Chiesa e, in particolare, con il pensiero di san Tommaso e sant'Alfonso. Proprio in coerenza con la proposta tommasiana e alfonsiana, egli si è preoccupato di promuovere un dialogo...