Effetti e costi sociali della corruzione dall'antichità ad oggi. Esperienze e azioni politiche di intervento. La corruzione è il cancro della società. Basta sfogliare un giornale o seguire un Tg per prendere atto che si è infiltrata ad ogni livello della vita sociale pubblica e privata. Di fronte a tale realtà la reazione non può limitarsi alla denuncia del male esistente, ma deve diventare responsabile azione di cambiamento delle coscienze e delle strutture. L'autore traccia un excursus storico del problema, analizza quindi il contesto contemporaneo evidenziando effetti e costi sociali della corruzione, e le politiche e le pratiche di prevenzione a livello internazionale. Si sofferma infine sul caso italiano per il quale ricerca le cause storiche e propone esperienze e azioni politiche di intervento.
Il Meridione d'Italia è segnato da una condizione di complessità e di difficoltà che coinvolge le persone e le città. Particolarmente in un contesto come quello partenopeo, risulta significativo cogliere la sfida di un nuovo progetto di convivenza che richiede un confronto di alto livello, perchè le soluzioni da trovare nei vari campi dell'esperienza umana siano all'altezza della complessità globale. Discipline come l'antropologia, l'architettura e l'urbanistica, la filosofia, la sociologia, la psicoanalisi, la storia, la teologia si trovano qui in dialogo per attivare un canale di comunicazione tra ambiti spesso considerati distanti, ma che hanno in comune l'interesse per l'uomo e la vita di relazione con i suoi simili. L'augurio è che questo dialogo prosegua anche e soprattutto a livello di coscienze e istituzioni, producendo frutti duraturi per la promozione di una convivenza urbana e civile che possa dirsi autenticamente umana.
La teoria dell'agire comunicativo, che J Habermas completa con l'etica del discorso, nei suoi risvolti etici, politici e culturali risulta essere una salutare provocazione per la teologia morale fondamentale e consente di rileggere la recente riflessione nel campo etico-teologico a proposito di coscienze, strutture e rapporti interumani all'interno della società. La dimensione dell'intersoggettività, che è quella della comunicazione interpersonale e del confronto argomentativo, è l'unica che può portare alla verità, purché gli interlocutori, al di là di ogni razionalità strategica, portino nel confronto le tesi che ritengono effettivamente vere. La teoria della verità elaborata da Habermas sollecita la teologia morale a non ridurre il confronto intersoggettivo alla semplice riaffermazione del rispetto per l'altro e le sue opinioni e a tenere alto l'impegno per la sovrabbondanza della verità.