L'ammiraglio in pensione Pedro Zarate e don Hermógenes Molina, traduttore di Virgilio e Tacito, sono membri della prestigiosa Real Academia Española, ma soprattutto sono "Due uomini buoni", colti e di ampie vedute in una Spagna che invece, alla fine del Settecento, sembra ancora sorda al richiamo dei Lumi, ai sommovimenti che di lì a poco sconvolgeranno la Francia e il mondo intero. Quando i due ricevono dai loro colleghi della Academia l'incarico di andare a Parigi per acquisire, quasi clandestinamente, i ventotto volumi della prima edizione dell'"Enciclopédie" di Diderot e d'Alembert, all'Indice nei due paesi, nessuno sospetta che il viaggio si trasformerà in un'avventura piena di pericoli e soprassalti, di difficoltà e di agguati. Lungo strade fangose e infestate dai banditi, i due raggiungono la capitale dei caffè e dei salotti, della vita libertina e delle agitazioni politiche alla vigilia della Rivoluzione, ma anche quella delle banlieues più povere e miserabili, alla ricerca del libro che, più di tutti, incarna l'ansia di libertà e fa vacillare troni e governi. In "Due uomini buoni", romanzo d'avventura e di idee, basato su avvenimenti reali mescolati alla più spericolata finzione, Pérez-Reverte mostra come i suoi grandi successi siano il risultato di una riflessione profonda sull'arte della narrazione e ci regala un libro che è un inno all'amicizia e alla cultura in tempi di crisi come i nostri.
Lucas Corso indaga sui libri antichi come un detective sulle tracce di un crimine. Chiamato a verificare l'autenticità di un capitolo manoscritto dei "Tre moschettieri" e a decifrare l'enigma nascosto in un testo rarissimo, "Le Nove Porte del Regno delle Ombre", un manuale di magia nera, Corso intraprende un lungo viaggio che lo conduce dai vicoli di Toledo al Quartiere latino di Parigi lungo i sentieri impervi dell'occulto. Un allucinato gioco di specchi che sfida l'Intelletto e l'immaginazione, tra apparizioni angeliche e pericolose seduzioni.
"Chi ha ucciso il cavaliere?" Un'iscrizione riemerge dal restauro di un quadro fiammingo del Quattrocento. La giovane donna che l'ha riportata alla luce, Julia, si trova improvvisamente coinvolta nell'indagine mozzafiato su un misterioso omicidio irrisolto. In una Madrid insolita e sfuggente, Julia è costretta a giocare una partita mortale che prosegue da cinque secoli.
Ad Alejandra Varela, detta Lex, specialista in arte urbana, piacciono le donne, e non ne fa mistero. Ma ora che ha perso la sua compagna, Lita, non le resta che il lavoro. Un incarico editoriale la mette sulle tracce di Sniper, uno dei writer più famosi al mondo, un ribelle apparentemente indomabile, protagonista di "interventi" ben oltre i limiti della legalità, con conseguenze in qualche caso fatali per i giovani che chiama all'azione. Quasi nessuno ne ha mai visto il volto, nessuno conosce la sua vera identità. Un artista? Lui dice di non esserlo, ripete che i suoi "pezzi" sono "guerriglia urbana". Eppure, se qualcuno lo convincesse a esporre le sue opere e a farne un libro, sarebbero in molti ad arricchirsi. Almeno all'inizio, è per questo che Lex lo insegue da Madrid a Lisbona, da Verona a Napoli, immergendosi sempre più nel mondo dei "graffitari", nei loro codici e nei loro valori. Anche qualcun altro, però, sta cercando Sniper, con tutt'altre intenzioni. E pedina Lex per arrivare fino a lui. Quello che allora si scatena è un duello di intelligenze, un gioco di specchi tra cacciatori e prede, tra schermitori che cercano il fianco debole dell'avversario. E poi colpiscono. Sempre. Perché "il Fato è un cacciatore paziente" che non perdona. Mai.
Madrid 1868. Nelle strade corre voce di un complotto contro Isabella II, ma nulla sembra toccare Jaime Astarloa, maestro di scherma fedele ai valori del passato il cui unico scolio è perfezionare l'arte della spada a livelli sublimi. Astarloa è un solitario, e vive un'esistenza immutabile, dedicata unicamente ai valori di cappa e spada, all'orgoglio, alla lealtà, all'eleganza del colpo perfetto. Ma quando la misteriosa Adela de Otero gli chiede di fare di lei un'eccellente spadaccina, il mondo di Astarloa cambia improvvisamente: la bella sconosciuta coinvolge ben presto il vecchio maestro negli intrighi che preparano la tempesta che si abballerà sulla Spagna. Cosa cerca davvero Adela nella lama affilata di una spada?
1928. Max Costa, ballerino professionista su un transatlantico, invita a danzare Mecha Inzunza, bellissima dama spagnola in viaggio alla volta del Sudamerica col marito Armando de Troeye, musicista deciso a scrivere per scommessa un tango che sfidi il Bolero del collega Ravel. Max e Mecha sono presi da una danza dei sensi che va molto oltre l'erotismo stilizzato del ballo: è l'inizio di un legame torbido, equivoco, che si protrae una volta finito il viaggio, esplorando i bassifondi di Buenos Aires alla ricerca del tango com'era prima di diventare di moda. Nove anni dopo, a Nizza, Mecha e Max s'incontrano di nuovo. Lei indossa sempre la sua bellezza elegante e altera, lui gli abiti e i modi impeccabili che fanno di una vita di espedienti una forma d'arte: arte che dovrà mettere a servizio di un atto di alto spionaggio. E ancora una volta i due si separano, per rivedersi nel 1966 a Sorrento: ammaccato da un'esistenza difficile, Max è l'autista di un ricco svizzero. Mecha è al seguito del figlio, giovane genio degli scacchi che sta per sfidare il campione del mondo in carica, il russo Sokolov. Di nuovo musica, servizi segreti, furti e mezze verità per incorniciare il terzo atto di un amore che ignora lo spazio e il tempo e brilla inestinguibile riallacciando in un ultimo ballo due vite fatte per attrarsi e respingersi.