Il 13 dicembre 2010 Walter Pedullà morì per arresto cardiaco; un minuto dopo, i medici del pronto soccorso rimisero il suo cuore in movimento grazie a un potente defibrillatore. Se Pedullà è sempre stato, per indole e poetica, un uomo della commedia più che della tragedia, superata quella soglia non c'era più alternativa: la sua vita ormai poteva raccontarla unicamente dalla prospettiva di chi ha imparato a ridere di tutto e di tutti perché non appartiene più a questo mondo e, senza smettere di amarlo, ha conquistato la distanza necessaria per smascherare le passioni e le illusioni (a cominciare dalle proprie). Dall'estrema povertà del Sud all'insegnamento universitario, dalla militanza socialista nelle campagne ai palazzi della politica romana, dall'impegno per ogni sperimentalismo letterario alla direzione delle massime istituzioni culturali del Paese, Walter Pedullà conduce i suoi lettori alla scoperta dell'Italia del secondo Novecento, cucendo assieme centinaia di aneddoti esemplari che gettano nuova luce sui maggiori protagonisti del secolo scorso. Non solo per ridere.
Walter Pedullà illumina le principali strategie dell'innovazione del Ventesimo secolo, ne analizza i diversi realismi e le cicliche transizioni, disegna i ritratti degli autori che lo hanno reso grande. Cominciarono cento anni fa i futuristi, mettendo in libertà non solo le parole ma anche i colori e i suoni, i rumori: disordine originario e materia informe come l'inconscio e la particella atomica, livelli di realtà da cui attingere irresistibile energia. L'uomo di fumo di Palazzeschi avvia le due linee di fuga attraverso le quali l'umorismo di Pirandello e Svevo diventa assurdo o satira - Campanile o Brancati - mentre il fantastico opta per il surreale: da Bontempelli a Savinio, da Landolfi a Calvino. Dopo ogni avanguardia un nuovo realismo, da quello magico a quello barocco, dei meridionali - Alvaro, Rea, Bonaviri, D'Arrigo - e dei settentrionali che scoprono il Sud, come Carlo Levi. Dopo ogni naturalismo l'espressionismo di Gadda, Testori, Fenoglio, Pasolini, vigilia della neoavanguardia di Pagliarani e Malerba. In questo volume di saggi Walter Pedullà, critico-scrittore, ricostruisce una storia "interrotta" ma completa della narrativa italiana. Il linguaggio dei narratori più originali incontra la vicenda collettiva con cui il Novecento ha "aggiunto vita alla vita" dei secoli precedenti.