Pagine scelte.
A cura di Davide Rondoni e Flora Crescini
E vi era anche il cattivo tempo sotto i Romani. Ma Gesù non si tirò
affatto dietro. Egli non si rifugiò affatto dietro la disgrazia dei tempi.
Egli tagliò (corto). Oh, in un modo molto semplice. Facendo
il cristianesimo. Egli non incriminò, egli non accusò nessuno. Egli salvò.
Egli non incriminò il mondo. Egli salvò il mondo.
Con il passar degli anni è cresciuta negli studiosi e in chi si è accostato all’opera di Péguy la certezza di trovarsi di fronte a un gigante del nostro secolo, affiancabile per importanza a nomi come Heidegger, Benjamin, Rilke ed Eliot. La sua polemica contro il “mondo moderno” rivela sempre più il suo carattere profetico e la sua ira contro i dogmatismi di ogni specie risuona con persuasività. L’affermazione strenua del valore del “carnale”, del “temporale” e la centralità della categoria di “avvenimento” come chiave di comprensione del fenomeno umano (e del cristianesimo), la difesa contro ogni riduzione spiritualistica o politica dell’azione ideale, fanno di Péguy una voce carica di attualità.
Un’antologia che offre un prezioso strumento per conoscere un autore fondamentale per comprendere il nostro presente.
Il volume raccoglie tre saggi pubblicati da Péguy su "Cahier de la Quinzaine" nel 1900. Sono pagine ben note agli studiosi, ma sconosciute al grande pubblico, per il quale peraltro erano state pensate e pubblicate, che rappresentano una testimonianza di quella problematica politico-religiosa profondamente libertaria che si era espressa e costruita intorno all'affaire Dreyfus. In queste pagine Péguy si raffronta continuamente con Pascal in un continuo confronto in cui è in gioco il destino dell'umanità.