Nella seconda metà del XII secolo, in Milano, con la collaborazione di un gruppo di chierici dell’ordo maior dalle eccezionali personalità, l’arcivescovo Galdino della Sala si fa promotore della politica antimperiale del pontefice Alessandro III, intervenendo ai vertici dei principali enti ecclesiastici dell’arcidiocesi per sostituire sostenitori del Barbarossa con ordinari di provata fiducia. Nei decenni successivi gli uomini dell’entourage di Galdino guideranno la Chiesa ambrosiana fino al nuovo secolo quando il duro scontro tra il presule Filippo da Lampugnano e papa Innocenzo III porterà all’instaurarsi di nuovi rapporti tra le Chiese di Roma e Milano. Sui protagonisti di queste vicende sono fornite, in appendice, puntuali ed estese schede personali.
Il rapporto tra vescovo e città è uno dei nodi cruciali del dibattito storiografico sull'Europa medievale, vede coinvolte tanto l'autorità carismatica e sacrale dei santi vescovi del periodo tardo-antico, eletti dai centri urbani a emblemi patronali della collettività, quanto la potenza politica ed economica che gli episcopati affermano e mantengono nel tempo. Attraverso un'approfondita analisi e una ricca selezione di fonti scritte e iconografiche, il volume presenta i diversi volti di questa complessa relazione, al crocevia di svolgimenti storici tra i più caratteristici della vicenda dell'Occidente - e in particolare dell'Italia - fra tarda antichità e Basso Medioevo: dall'affermazione dei poteri signorili, alla "sintesi istituzionale" tra episcopati e società urbane, fino alla successiva fioritura dell'esperienza comunale.