Ci sono i beni privati e i beni pubblici, che sono da sempre al centro degli interessi degli economisti; e poi, però, ci sono i beni comuni. Questi beni, l'acqua che beviamo, la qualità dell'aria che respiriamo, le foreste, i pesci del mare, molti diritti di cui godiamo o dovremmo godere, il senso civico di chi paga le tasse, il clima di fiducia nel quale lavoriamo e viviamo, sono beni che stanno a metà tra beni privati e beni pubblici. Da questa loro natura "ibrida" scaturisce anche la loro fragilità. La più profonda trasformazione che la nostra società sta vivendo in questi decenni può essere descritta proprio come il passaggio dall'era dei beni privati a quella dei beni comuni. Nella dopo-modernità, la presenza dei commons è e sarà sempre più la regola e non l'eccezione, e la qualità del nostro sviluppo risulterà sempre meno legata alla quantità di beni privati consumati e sempre più alla quantità e alla qualità di "beni comuni" che riusciremo a preservare e valorizzare. In queste pagine l'economista Vittorio Pelligra mostra come sia possibile "curare le radici", mitigare le tragedie dei beni comuni a cui assistiamo continuamente, alleviare le patologie della fiducia, che prendono la forma di opportunismo, diffidenza e tradimento. Questa cura nasce dalle scelte e dall'impegno dei singoli ma per essere veramente efficace deve, necessariamente, trasformarsi in norme, leggi e istituzioni.
Perché la foto di un uovo su Instagram è arrivata a totalizzare cinquantacinque milioni di "like"? E perché le cavallette sembrano più buone se siamo costretti a pagare per mangiarle? Utilizzando gli strumenti delle scienze comportamentali l'autore ci guida alla scoperta dei meccanismi più sottili che influenzano la comunicazione pubblica, le nostre percezioni, le nostre credenze e, quindi, le nostre azioni. Conoscere questi meccanismi è il primo passo per imparare a riconoscere il senso dentro la storia, il messaggio dentro la notizia e, così, riuscire a farci un'idea più precisa di quanto ci dicono le parole e, magari, a scegliere in maniera più consapevole. Prefazione di Annamaria Testa.
Un saggio sul tema della cooperazione, affrontato sotto molteplici punti di vista. L'autore tratta l'argomento suddividendo la pubblicazione in tre parti: le radici, le forme, le trappole della cooperazione. La prima parte è dedicata alle origini evolutive, psicologiche e culturali dei meccanismi che rendono possibile l'azione cooperativa. Nella seconda, attraverso l'applicazione della teoria dei giochi, viene documentato come differenti comportamenti sociali possano ostacolare o facilitare risultati cooperativi. Nella terza, grazie anche all'uso di esempi pratici, sono definite quelle "trappole", cioè quegli atteggiamenti individualistici, che fanno parte della vita di tutti i giorni e che possono essere di ostacolo alla cooperazione fra persone. Ne esce una "sfida colossale", da affrontare superando ostacoli a volte enormi ma che, se vinta, può portare grandi vantaggi a beneficio dell'intera comunità.
Le società che, più di altre, sono state in grado di costruire e sviluppare norme e legami fiduciari, dalla condivisione di cibo tra i cacciatori-raccoglitori fino alle transazioni informatiche delle moderne economie "dot.com", sono riuscite a innescare processi di sviluppo non solo economico, ma anche politico e sociale. Senza fiducia precipiteremmo in una condizione molto simile allo stato di natura hobbesiano, dove non esistono "arti, né lettere, né società", dove domina "la continua paura ed il pericolo di una morte violenta". Fidarsi significa innanzitutto instaurare una relazione interpersonale e, nell'ambito di essa, operare congiuntamente per il miglioramento dello "status quo". Ma a tale possibilità fa da naturale contraltare il rischio legato al tradimento della fiducia. Fidarsi vuol dire rischiare, ma implica anche indurre gli altri ad essere più affidabili. Qui sta il paradosso: fidarsi significa ridurre il rischio del tradimento. Questo volume esplora attraverso l'analisi economica, con incursioni nei territori della filosofia, della storia delle idee e della psicologia, la rilevanza di tale paradosso per la comprensione e la regolazione dei fenomeni economici e sociali in genere.
Contributi di vari esperti su relazionalita, ben-essere ed Economia di Comunione.