Una antologia che semplicemente non ha pari, con testi di preghiera da leggere e meditare.
Preghiere cristiane ma non solo, preghiere dell’antichità ma anche di oggi, preghiere dell’Ortodossia e dell’Occidente, preghiere ufficiali per i tempi dell’anno liturgico ma anche formule molto intime ed estemporanee.
Preghiere di ogni tempo, grandi testi per la riflessione, per l’istruzione religiosa, per l’orazione personale e comunitaria.
Descrizione
L’opera abbraccia un arco di cinque millenni del cammino umano, dall’antico Egitto alla fine del secondo millennio dell’era cristiana. È stata pensata per offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo un mezzo per riappropriarsi delle loro radici più profonde.
Non si tratta di un libro sulla preghiera, ma di un libro di preghiere, in cui trovano accoglienza le voci di tanti popoli e di tante creature umane – voci trepidanti e ispirate, umili e grandi, gioiose e angosciate – che abbiano lasciato tracce effettive del loro modus orandi in pagine nelle quali l’attesa, la contemplazione amante, il dubbio, la protesta, l’inno di lode, si fanno esplicita e diretta invocazione a Dio.
DESCRIZIONE: Un intellettuale, un educatore, si riconosce attraverso gli autori più amati – assiduamente letti. Autori che disegnano una linea di pensiero, un modello pedagogico, morale. Classici nel senso che ad essi costantemente ritorniamo per meglio formulare le nostre domande essenziali. Ai suoi “maggiori” Matteo Perrini ha dedicato la vita, e negli ultimi giorni aveva ultimato l’insonne confronto con Socrate, Seneca, Agostino, Erasmo, Thomas More, Bergson. A ciascuno ha consacrato, nei lunghi anni del suo insegnamento, una monografia o una traduzione, quasi fossero ricerche in preparazione di questo libro. Un testo dal titolo programmatico: Filosofia e coscienza. Come se nella tradizione occidentale si potesse rintracciare un filo rosso rappresentato dalla coscienza, sia essa la psyché greca, la conscientia latina o la syneídesis cristiana. Consapevole delle ineliminabili differenze, Perrini ha cercato di mostrare in quale modo nella tradizione dell’agostinismo, che fa della coscienza l’orizzonte di senso della vita terrena, fosse confluita l’istanza socratica – e stoica, con Seneca – della responsabilità dell’uomo verso se stesso in quanto responsabilità per gli altri. Responsabilità, da respondeo: ottemperare alla chiamata dell’altro – il daimònion, il prossimo o, per chi crede, il Dio trascendente.
COMMENTO: Una riflessione su filosofia e coscienza attraverso la rilettura di alcuni classici: Socrate, Seneca, Agostino, Erasmo, Tommaso Moro, Henri Bergson.
MATTEO PERRINI (1925-2007), per decenni insegnante di filosofia nei licei di Brescia e fondatore della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, ha curato per La Scuola l’edizione di classici più volte ristampati: Confessioni di Agostino (1977), A Diogneto (1985), Le due fonti della morale e della religione di Bergson (1996), Ritratti di Thomas More di Erasmo da Rotterdam (2000); inoltre ha pubblicato Seneca. L’immagine della vita (La Nuova Italia 1998) e, in collaborazione con P. Miquel, Le preghiere dell’umanità (Queriniana 1993). Ha collaborato a riviste («Humanitas», «Pedagogia e Vita», «Studium», «Nuova Secondaria») e quotidiani («L’Osservatore Romano», «Giornale di Brescia»).