Non viviamo nel migliore dei mondi possibili. Facciamocene una ragione. Le limitazioni alla democrazia, il potere dispotico esercitato sui popoli dalle istituzioni sovranazionali, la prevalenza della finanza sulla politica, sono tutti effetti prodotti dall'economia della crescita continua. Un sistema che sta giungendo alla fine e che, come un animale ferito, mostra il suo volto peggiore e aggressivo, pronto a trascinare tutto e tutti nel baratro. Per arginare questa potenza distruttrice non basta riformare il sistema, ma è necessario cambiare l'orizzonte culturale e le categorie attraverso le quali pensiamo e interpretiamo il mondo. Le grandi famiglie politiche tradizionali non sono in grado di comprendere i rischi che l'umanità corre in questa fase storica, in cui il modo di produzione industriale si sta estendendo a tutto il mondo. Destra e sinistra sono categorie del passato. E per certi versi incarnano anche parte del problema. Se vogliamo garantirci un futuro dobbiamo smetterla con la crescita. Solo una decrescita felice, selettiva e governata, può salvarci.
Qual'e il limite tra eutanasia e accanimento diagnostico-terapeutico? Cos'e l'eubiosia? Come soccorrere un malato che non possiamo curare? Vivere? Cosa significa? Ecco delle meditazioni sulla morte. Ragionare sulla morte e un'impresa complessa ed al contempo una sfida cui non possiamo sottrarci. E' un'impresa perche l'evento-morte sfugge alla nostra immediata comprensione ed e al contempo una sfida perche e davvero in questa fuggevolezza che si gioca il proprium dell'umano. Qual'e il limite tra eutanasia e accanimento diagnostico-terapeutico? Cosa e l'eubiosia? Come soccorrere un malato che non possiamo curare? Vivere? Cosa significa? Al termine della lettura sopravvive il motivo di fondo che anima questo lavoro: non e importante come si muore, bensi e di gran lunga piu rilevante come si e vissuto.