Nel 370 Ambrogio (333-397), appartenente all'aristocrazia senatoriale romana, è nominato governatore e si trasferisce a Milano, dove per la sua condotta esemplare ed equanime, mentre è ancora un catecumeno, viene proclamato a furor di popolo vescovo della città. Uomo di fede e di preghiera, la sua attività pastorale fino alla morte è eccezionale: si rivela un tenero e premuroso padre e maestro per i suoi fedeli, con un'attenzione particolare per i più poveri e i più deboli, ma anche un tenace e intelligente oppositore tanto del paganesimo e delle eresie, quanto dell'ingerenza dei potenti.
Elena (249-328 ca), originaria della Bitinia, era la sposa del futuro cesare Costanzo Cloro, poi da lui lasciata per motivi politici. Quando diventa imperatore suo figlio Costantino, viene richiamata a corte con tutti gli onori imperiali. Nel 327-328, Elena, ultrasettantenne, decide di fare un pellegrinaggio in Terra Santa. A Gerusalemme trova la vera croce di Gesù e altri oggetti della Passione, che riporta a Roma, dove fa trasformare il suo palazzo in una Basilica per custodirvi le preziose reliquie.
Il giovane nobile Bernardo (1090-1153), dopo un'esperienza militare nella dissolutezza, cambia vita per farsi monaco e convince, tra fratelli, parenti e amici, altri 29 uomini a unirsi a lui per entrare in monastero; insieme vestono il saio cistercense. Dopo un paio d'anni Bernardo, alla guida di un gruppo di monaci, è inviato a fondare una nuova abbazia, che si chiamerà di Clairvaux o di Chiaravalle. Egli, ordinato sacerdote, guiderà, con saggezza e zelo, l'abbazia fino alla morte.
Il sacerdote anglosassone Winfrido, nel 719 è inviato dal Papa ad evangelizzare i popoli germanici. Per tale missione cambia il nome in Bonifacio. Tre anni dopo è consacrato Vescovo di tutta la Germania transrenana e legato pontificio. Intraprende una formidabile opera di evangelizzazione e di consolidamento della Chiesa, coinvolgendo nel rinnovamento anche l'intera Chiesa dei Franchi. Morirà martire quasi ottantenne, in Frisia insieme ad un gruppo di missionari.
Il libretto si propone come un multiforme viaggio tra teologia, storia della devozione e arte, spiritualità:, liturgia e tradizioni popolari, per ripercorrere e contemplare il mistero della Beata Vergine Maria, Mater dolorosa.
I santi sono persone che sfuggono alla mentalità della loro epoca, perché sono contemporanee dell’avvenire. In altre parole sono sempre attuali. Ecco una delle ragioni per cui viene pubblicata ancora una nuova biografia di San Daniele Comboni, canonizzato il 5 ottobre 2003. Scritta dal versatile Graziano Pesenti, non è voluminosa ed è di facile lettura. Va all’essenziale senza ridurre o tradire la portata dell’esperienza e del messaggio di San Daniele Comboni. A più di 150 anni dal “Piano per la Rigenerazione dell’Africa con l’Africa” la proposta di San Daniele Comboni non ha perso in attualità. È ancora l’ora dell’Africa, l’ora della missione. L’augurio è che questa biografia trovi molti lettori che diventino autentici animatori missionari ovunque siano e qualunque cosa facciano. E se possibile seguano San Daniele Comboni come missionari. Che questa “vita di Comboni” renda più missionaria la nostra.
Il progetto divino della vita di Santa Elisabetta della Trinità nel tempo si è realizzato, anche con la collaborazione di mamma, di laici musicisti, di tanti sacerdoti, delle monache; a tutti, è stata riconoscente, a tutti ha sempre detto “grazie”, per tutti ha pregato. Anche per tutti Santa Elisabetta della Trinità ha una storia singolare le cui tappe sono uniche: la morte del babbo, la prima confessione, la prima Comunione, il voto di verginità, l’obbedienza alla mamma che le proibisce il Carmelo, la vestizione del saio carmelitano, l’offerta di vittima di espiazione, la grave malattia e la morte. Per chi ha fede la carmelitana di Digione è un capolavoro della grazia di Dio; ha accettato le sollecitazioni all’esercizio delle virtù che venivano dalla famiglia e dalla Chiesa; si è esercitata nelle virtù dell’umiltà, dell’obbedienza, del lavoro, della purezza, della carità; ha resistito alle tentazioni della superbia e della vanagloria; ha superato la prova del suicidio nel crogiolo del dolore credendo all’amore di Gesù; ha affidato a lui se stessa nell’ultimo palpito d’amore cosciente.
Ad Alessandria d'Egitto, alla fine del III secolo, si diffuse la fama della giovane Caterina, di nobile famiglia cristiana, testimone coraggiosa della sua fede. Dopo aver trionfato in un pubblico dibattito con vari pensatori pagani, voluto dall'imperatore, venne martirizzata per il suo amore a Cristo.
Nato ad Antiochia (Turchia) nel 250 circa d.C. da padre cristiano e madre pagana, Efisio si arruolò a 18 anni nell'esercito imperiale di Roma. Educato dalla madre al culto pagano, si convertì al cristianesimo e fu battezzato durante il viaggio che lo conduceva in Sardegna su incarico dell'imperatore per pacificare quella terra. Qui, denunciato e processato come cristiano, dichiarò coraggiosamente la sua fede. Condannato a morte, fu decapitato nel 303.
Originario della Mauretania (Nordafrica), soldato dell'esercito romano, Vittore si trova nei pressi di Lodi quando scoppia la persecuzione di Diocleziano contro i cristiani (303 d.C.). Accusato e processato a causa della sua fede e imprigionato, riesce a fuggire dal carcere. Catturato, viene decapitato, testimoniando con coraggio la sua fedeltà a Cristo.