La riflessione filosofica di Franz Rosenzweig (1886-1921 ) con il suo capolavoro - Der Stern der Erlösung - costituisce un nodo essenziale nella storia del pensiero dell'Occidente, poiché segna il ritorno dell'ebraismo nel dibattito filosofico europeo. In netta contrapposizione al pensiero della totalità che, per Rosenzweig, trova in Hegel la sua massima espressione, "La Stella della redenzione" pone in questione alla radice i fondamenti del pensiero filosofico: il concetto di tempo e quello di comunità. Come la sospensione di ogni attività nel riposo dello shabbàt diventa il richiamo e l'invito all'esperienza di un tempo "altro" (quello stesso tempo dell'ebraismo che Hegel aveva ridotto a mera vuotezza), allo stesso modo, l'esistenza meta-storica del popolo ebraico diventa la traccia di una sradicatezza che si sottrae all'orizzonte del politico. Di contro alla concezione hegeliana di comunità, che fa del mondo l'autentico regno del cristianesimo storico, l'ebraismo diventa così il paradigma di una forma profondamente diversa di abitare il mondo - una modalità contraddistinta dal proprio carattere "residuale" e "sottrattivo": un resto. Questo libro intende interrogarsi sul senso e sulla possibilità di un simile abitare: con Rosenzweig, ma anche oltre.