Della vita di Isacco della Stella si sa talmente poco che il teologo Louis Bouyer lo definì «il grande mistero tra i cistercensi». Inglese di nascita, studiò probabilmente in Francia, dove divenne monaco, prima presso l'abbazia di Cîteaux, in Borgogna, e poi all'abbazia dell'Étoile, nei pressi di Poitiers, della quale nel 1147 fu nominato abate. Alcuni anni prima della sua morte fondò, assieme ad altri monaci, una nuova abbazia sull'isola di Ré, al largo di La Rochelle. Figura rimasta all'ombra dei grandi autori cistercensi della prima generazione, oggi sta lentamente riguadagnando il posto che merita, grazie all'attenzione di diversi studiosi e alla comparsa di numerose traduzioni dei suoi scritti. Autore di cinquantacinque sermoni e di alcuni trattati in forma di lettera, fra i quali il più famoso è senza dubbio il De Anima, Isacco fu capace di fondere in modo mirabile nella sua spiritualità le due prospettive della ragione e del sentimento, che compongono insieme la sostanza e il linguaggio della fede, in una sintesi di grande modernità. Domenico Pezzini ne propone in questo volume una lettura «linguistica», concentrando l'analisi su alcuni sermoni. Una prospettiva che permette di apprezzare la grande versatilità con cui sono affrontati gli argomenti di volta in volta prescelti: dallo scavo di singole parole-chiave raggruppate attorno a un tema, alla profondità condensata in brevi paragrafi, a discorsi più articolati organizzati in due o più sermoni, che nell'insieme formano veri e propri trattati in miniatura di antropologia teologica, teologia della vita comunitaria, mariologia e preghiera. Prefazione di Elias Dietz.
"Il ruolo del poeta e del poema è quello di aiutare gli altri a trovare la loro poesia, a fare in modo di vivere la propria vita in questa presenza a sé e alle cose dentro le azioni più quotidiane (Guillevic). Primo merito del libro è il dono di guardare e di invitarci a guardare. La lunga, appassionata e illuminata frequentazione della letteratura che sta alle spalle e nell'anima del nostro autore, la riconosci a ogni passo del libro nel suo sostare sulle parole che accendono sensi e emozioni e incanto. Il secondo esercizio cui ci chiama il libro è dalla poesia all'oltre, dalla poesia riconosciuta nel suo in sé all'oltre cui ci spinge. La poesia, come la fede, ci fa convinti che la realtà è abitata, potremmo dire che è sacra. Tra riga e riga mi è sembrato di scorgere un desiderio: che ognuno di noi, allenato a guardare, trovi la sua poesia, diventi poeta, colui che mette alla luce ciò che abita il mondo, Dio, gli umani, le cose. Quasi un augurio per chi legge. Un libro, un'occasione da non perdere. Perché l'augurio si avveri." (Angelo Casati)
Un libro per chi vuol regalarsi e regalare del tempo... Riempiendolo, come ci insegna la liturgia, di senso.
Il volume presenta alcune meditazioni che accompagnano la Liturgia delle Ore delle quattro settimane del tempo ordinario. L’autore ha scelto di concentrare la riflessione sulla preghiera di Lodi e Vespri, riconosciuti dal Concilio come il duplice cardine dell’Ufficio quotidiano,che perciò devono essere ritenuti le Ore principali e come tali celebrate (Sacrosanctum Concilium 89). Di ognuna delle due Ore, poi, sono prese in considerazione la lettura breve e l’orazione,che,pur essendo di grande rilevanza,sono forse anche i testi che maggiormente rischiano di non essere considerati come meritano, in ragione delle loro brevità o collocazione. Il testo riporta le letture bibliche nella recente versione della CEI, e le orazioni nuovamente tradotte dal latino. Questo rende il volume fruibile anche a prescindere dalla celebrazione dell’Ufficio come base per la preghiera e la meditazione personale.
AUTORE Domenico Pezzini, sacerdote della diocesi di Lodi, vive e opera a Milano. Emerito di lingua inglese all’università di Verona,è autore di opere di spiritualità,in gran parte dedicate alla liturgia, letta spesso alla luce della letteratura, dell’arte e della musica. È anche traduttore e studioso di testi monastici e mistici del Medioevo, tra i quali L’amicizia spirituale, di Aelredo di Rievaulx (20043). Per Paoline Editoriale Libri ha pubblicato diversi volumi, tra i quali: La forza della fragilità. Provocazioni sulla speranza cristiana (2004); La strada e la mensa. Il discepolo nel Vangelo di Luca(2005); Preghiamo. Meditazioni sulle Collette delle domeniche e delle feste(2007).
È un libro insolito, in quanto non si era mai pensato di proporre un testo di meditazione sulle Collette. Infatti, l'autore le propone come momento di approfondimento spirituale e di meditazione. Sono brevi preghiere, molto antiche, "di grande bellezza e densità di pensiero". Il termine colletta, dal latino collidere nel senso di "raccogliere, radunare", raccoglie le intenzioni dei singoli fedeli e le fa diventare la preghiera di un popolo radunato nel nome del Signore. In questo modo la preghiera esce dalla singolarità dell'individuo e diventa preghiera corale della Chiesa e del mondo. Tuttavia, il testo è pensato per un cammino di spiritualità. Ogni colletta, infatti, ha un commento liturgico-spirituale per un percorso di ascesi interiore. A lato di ogni testo c'è l'originale latino.
Il volume offre una riflessione su alcune caratteristiche del discepolo che emergono più chiaramente da questo Vangelo. Lo stile è sobrio, più vicino all'annotazione e alla suggestione che non al commento dettagliato. Una scrittura elegante e mai scontata, al servizio di una lettura e di una riflessione che possono essere personali, ma anche di gruppo.
Questo libro comprende, con alcune modifiche e integrazioni, una serie di meditazioni pubblicate da Paoline nel 1995, in due volumetti: Il tesoro e la creta e Le ferite che guariscono. Nessuno ignora che la vicenda di Cristo comincia in una stalla e finisce su una croce. Ma il credente è chiamato a gettare il suo sguardo, e il suo desiderio, oltre il visibile, nello spazio dove irradia la luce della risurrezione. Ed è qui che si stabilisce la connessione tra la fragilità e la forza, quella che dà il via, e il senso, a tutta una serie di paradossi che la Bibbia e la liturgia non si stancano di proclamare, e che trovano in alcune sintesi vertiginose la loro formulazione più essenziale. Una per tutte: "Quando sono debole, è allora che sono forte" (2Cor 12,10).
Don Pezzini sollecita una radicale revisione degli atteggiamenti negativi che ancora oggi scattano quasi in modo automatico davanti alla scoperta di sapere che un conoscente o, peggio, un figlio è omosessuale. Lo sforzo dell’autore è quello di rompere con i pregiudizi e di indicare sul piano educativo, soprattutto a genitori e educatori, come aiutare la persona omosessuale a giungere all’accettazione di sé, ma soprattutto comporre con le esigenze evangeliche la propria vita affettiva, in una parola il proprio mondo relazionale, costruendosi un’autentica capacità di amare. Il libro ruota attorno a tre parole chiave: accogliere, comprendere, aiutare, aggiungendo in chiusura alcune preziose testimonianze dirette di ragazzi e genitori.